Sinner che non beve vino dà il cattivo esempio

Il paradosso di un campione nazionale che nuoce a un pezzo di economia, cultura e anima nazionale (il vino è tutto questo)

Il vino fa male a Sinner, Sinner fa male al vino. Il famoso tennista è astemio (“Mai un goccio di vino, soltanto acqua naturale”) e dunque è il controtestimone della bevanda cristica e italica per eccellenza. Tutti ormai si lamentano della crisi dei consumi (per quanto riguarda il rosso fermo bisognerebbe parlare di crollo), nessuno è capace di individuare le cause. Ci penso io. Un motivo, forse il principale, è l’idolatria del corpo, il culto dell’efficienza fisica e della prestazione. Sua conseguenza è l’idea (temo abbastanza fondata, anche se Federer ogni tanto beveva) dell’alcol che danneggia i risultati sportivi. Sinner, che oggi impersona la prestazione migliore, per vincere si è imposto di non bere. Pur provenendo da una regione prodiga di vini buonissimi, l’Alto Adige, non alza il calice. Dando così un cattivo esempio, producendo il paradosso di un campione nazionale che nuoce a un pezzo di economia nazionale, di cultura nazionale, di anima nazionale (il vino è tutto questo). Chi lo applaude lo sappia.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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