Schlein rivendica la vittoria nelle città: “Il Pd è il perno fondamentale. Il tempo dei veti è finito”

La segretaria dem incontra i giornalisti al Nazareno dopo il successo alle amministrative: “Tavoli di coalizione? Non ne ho mai parlato perché non è questo che al momento mi chiede la gente. Le alleanza le voglio fare sui temi”

“Offro la disponibilità di Davide Baruffi a spiegare a Giovanni Donzelli come sono andate le elezioni…”. Ha scherzato così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, insieme al responsabile degli Enti locali del Pd (“Glielo spieghiamo con il pallottoliere”, ha aggiunto lui) durante una conferenza stampa convocata al Nazareno per commentare i recenti risultati alle elezioni amministrative. Nonostante quanto detto da Donzelli (“Noi abbiamo strappato quattro capoluoghi di provincia, loro tre”), per i dem i ballottaggi sono stati un successo: hanno vinto in tutti i capoluoghi di regione, tra cui Bari e Firenze. “Si tratta di una vittoria straordinaria per tutto il campo progressista che ci dà slancio, ci dà speranza per il lavoro che ci aspetta nelle prossime settimane, nei prossimi mesi e che dimostra che le destre si possono battere“, ha detto Schlein nella sede del Pd questa mattina.

“Noi siamo il perno indiscusso della costruzione di un’alternativa al governo – ha continuato – così come è importante anche il Movimento cinque stelle, e Giuseppe Conte, seppur nelle reciproche differenze. Ma per quanto riguarda degli eventuali tavoli di coalizione non ne ho mai parlato perché non è questo che al momento mi chiede la gente”, afferma. E aggiunge: “Io non parlo di tavoli, perché non mi chiedono di tavoli le persone che incontro. Le alleanze che voglio costruire sono sui temi, non sui tavoli. Voglio sentire alcuni degli alleati per congratularmi con loro. Noi ci parliamo sempre e ci parliamo nel paese. Questo sforzo è alla base del successo di queste elezioni amministrative e sono certa lo faremo anche a livello nazionale”. Per questo quindi, invita i partiti d’opposizione a fare quadrato: “Uniti si vince. Dobbiamo continuare e riuscire a dare corpo a questa alternativa. Non abbiamo mai imposto veti e non vogliamo subirne, il tempo dei veti è finito”, ha detto.

Schlein ha poi commentato anche le recenti dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e di altri esponenti di centrodestra sui ballottaggi e sulla possibilità che venga cambiata la legge elettorale sul secondo di voto per le amministrative: “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni, non è colpa degli elettori se la destra ha perso. Non ci stiamo, troviamo sconveniente, oltre che grave, che la seconda carica dello stato, nei primi minuti a caldo di una sconfitta, parli di cambiare le regole. Non ha un senso delle istituzioni dire una cosa di questo tipo”, ha attaccato.

Schlein ha poi commentato un recente video di Giorgia Meloni, nel quale la premier spiega cosa ha approvato il governo con i decreti attuativi della riforma dell’Autonomia: “Toni da guerra civile? Non so a chi si riferisca la premier, ma noi stiamo facendo una battaglia su temi precisi, fornendo una proposta per ogni critica. Capisco che non sia facile digerire una sconfitta per 6-0, ma questo non vuol dire che si debba parlare di altro o di altri“, ha detto. E sulle riforme: “Giorgia Meloni dice che Achille Occhetto 30 anni fa era più avanti di me sul premierato? Meloni mi sembra un po’ a corto di argomenti”.


“Il premierato non è più democrazia – ha aggiunto – perché indebolisce il Parlamento e i poteri del presidente della Repubblica”, mentre sulla riforma dell’Autonomia ha spiegato che il partito “sta valutando tutte le strade possibili per contrastare una riforma che spacca in due il paese”.

Infine la segretaria dem ha parlato del Cda della Rai: “Di questo non abbiamo discusso (nel partito, ndr), più che occupare posti per rinnovare gli organi parliamo di cambiare la governance. Il governo, mentre cerca di occupare ogni spazio, non può non tenere conto del media freedom Act che chiede che per il servizio pubblico si faccia una riforma con una governance libera da politica e partiti”. Per questo, una riforma “sarebbe un guadagno di qualità per il paese, la democrazia e per l’informazione, garantirebbe indipendenza e pluralismo, serve una riforma che assicuri questo, io sono disponibile a lavorare con opposizione e anche con maggioranza“.

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