Vannacci, chi? Straniero nella Lega, e già fuori linea. Salvini vuole buttarsi sui diritti civili

La sua prossima opera non può che chiamarla “L’incompreso”. Il talento Vannacci si è smarrito. Salvini lo lascia spurgare in televisione, ma non vuole la Lega con gli stivali. Ne prepara già  un’altra: intende buttarsi sui diritti civili. Stiamo dunque per perdere il Barella con le stellette, il fantasista del pensiero sballato. Il genio si allena da solo mentre il nord attende la sua giocata. I leghisti: “Ufficialmente non ha deciso quale seggio scegliere tra est e ovest”. Salvini e Zaia festeggiano oggi, a Montecchio, l’autonomia, ma Vannacci non va in trasferta. In Veneto informano: “Non ci sarà. Che viene a fare?”. A furia di recitare la parte  dell’irregolare è il generale anima persa, il senza patria. Vannacci, lo straniero. 

Il campione ha un problema. Per cominciare. L’uomo Vannacci non si relaziona con i leghisti. Va bene che, come ripete Salvini, è un indipendente, ma almeno un saluto ai compagni di squadra. Nulla. Una bibita dopo gara? Niente. L’uomo è solitario e si è rimbambito con la Decima. Ha postato sui social un meme, una partecipazione di nozze, con lui sposo abbracciato a Ilaria Salis, sposa, e come invito, la frase: “La aspetto a braccia aperte… la mia anima gemella per la DECIMA legislatura”. Inutile, anima persa. Dal partito: “E chi ci riesce a parlare? Il generale dialoga solo con la Lega sovranista ed euroscettica. Borghi, Bagnai, Siri e Antonio Maria Rinaldi, l’allievo di Paolo Savona”. A Bruxelles, Vannacci  ha già allestito le tende ed è più cercato di Mark Rutte, il prossimo segretario della Nato. La Lega è passata da 28 eurodeputati a 8. Bisogna immaginare la carovana pagata dagli ex 28 euroleghisti: portaborse, portaconsigli, portamerenda, portalatte, portacavoletti. Ebbene, hanno tutti un unico sogno: servire il generale, fargli da aiutante di campo. In una parola: generale, dacce una parte del tuo rancio, dello stipendione. Raccontano che è scattata una processione per farsi ricevere. Il generale è ospitato nelle stanze occupate da Rinaldi. Ha preso, per il momento, i suoi uffici, anche perché gli eurodeputati italiani sono la risata del continente. L’Italia, Roma, non ha ancora completato lo spoglio e i nostri euroeletti sono i soli ad avere il badge provvisorio. Dunque, ricominciamo: indipendente, con il badge provvisorio, spedito da Salvini in tv. Un generale, in queste condizioni, cosa fa? I leghisti: “Si farà un partito suo. Non può che finire così”. C’è inoltre una grande novità. Salvini, che a ogni elezione trova tartufi, i candidati miracolo, ne ha pronta una eccezionale, questa volta, arcobaleno. Non fa altro che dire negli ultimi interventi, “io stimo Schlein”, “Schlein è una brava persona”. Vuole copiare Luca Zaia che c’era arrivato in anticipo. Il segretario della Lega vuole adesso sfidare, da sinistra, Meloni, sui diritti civili, le libertà. E’ un Colombo. Scopre nuovi mondi. Su Repubblica, il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, lo Yves Saint Laurent della Lega, cinque giorni fa, ha rilasciato un’intervista importante. Ha detto che “i diritti non sono una prerogativa della sinistra” e che lui “non condivide Vannacci sugli omosessuali”. Nella Lega non c’è intervista rilasciata che non sia meditata e decisa insieme a Salvini. Chi non ha deciso è invece Vannacci. Continua a fare ballare la Lega. Dovrebbe fare scattare il suo seggio nel nord-ovest ma, se vuole, potrebbe farlo scattare al nord-est. Nel primo caso, prende il seggio di Angelo Ciocca, il leghista dei fischietti e delle scarpe sul tavolo. Nel secondo, prenderebbe il seggio di un veneto. E’ Paolo Borchia, eurodeputato veronese, caro al presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Ciocca è stato uno degli animatori del Comitato nord, la corrente lanciata da Bossi, quella che chiedeva il ritorno alle origini. Chi è vicino a Salvini dice che “il seggio di Vannacci sarà quello del nord ovest”. I leghisti che però più si sono battuti contro Vannacci, che lo hanno più insolentito, sono i veneti. E con i veneti della Lega lui non si “sposa”. E’ stata raggiunta l’autonomia e oggi, in quella regione, insieme, Salvini, Zaia e il segretario della Liga, Alberto Stefani, fanno festa. Ma Vannacci come si pone sull’autonomia? Gira ancora una straordinaria intervista del generale, al Mattino, perché  il generale è autonomo, ma non del tutto autonomista. Alla domanda “è favorevole?”, Vannacci rispondeva: “Non ho detto che sono favorevole, ho detto che sicuramente ci sono aspetti positivi e possono esserci degli aspetti negativi”. Manca poco e lo inviteranno i calabresi della Lega penalizzati dall’autonomia. Rischia di concludersi in questo modo: Salvini al Gay pride e Vannacci a Riace con Mimmo Lucano.

Leave a comment

Your email address will not be published.