Nel giorno di Italia-Spagna, Meloni chiama, Spalletti risponde. L’intercettazione completa

La presidente del Consiglio detta la formazione al commissario tecnico al telefono. E il ct vuole Salis in panchina

La più bella delle intercettazioni telefoniche fatte, è avvenuta ieri, proprio nel giorno di Italia-Spagna agli Europei di calcio. Ero davanti al mio baracchino di radioamatore (C.B.) modificato. E chi ascolto? Il ct Spalletti, con la premier Meloni. E’ stata Giorgia che l’ha chiamato; il nostro mister stava registrando lo spot della ditta Giovanni Rana. Presente Donnarumma con un sosia dell’imprenditore veronese. Ecco il dialogo.

Giorgia: “Luciano?”.


Luciano: “Si?”.


G. “Sono Giorgia!”.


L. “Presidente, che onore”.


G. “Luciano ti chiamavo per dirti che stasera sarò in tribuna”.


L. “Sono commosso, sarà ancor più di sprone per i ragazzi a vincere 4-2”.


G. “Infatti sono già d’accordo con Pedro Sánchez: in cambio ho promesso l’appoggio esterno all’esecutivo bis di Ursula”.


L. “Quindi Giorgia appoggi il Ppe e i socialisti?”.


G. “Certo, cosa dovevo fare? Perdere 5-0 con la Spagna sarebbe l’umiliazione più grande per una squadra campione d’Europa in carica”.


L. “Il presidente Mattarella lo sa?”.


G. “Non disturbiamo il Quirinale, sono cose che riguardano solo marginalmente l’istituzione che degnamente rappresenta”.


L. “Gravina? Gravina lo sa?”.


G. “Scusa Luciano, ma di cosa ti preoccupi! Ti porti a casa una vittoria per 4-2, non sei contento?”.


L. “Si, moltissimo. L’arbitro lo sa?”.


G. “Luciano! Ti ripeto, non preoccuparti sanno tutto tutti”.


L. “Anche il mio collega spagnolo?”.


G. “Luciano! Basta! Mi sono interessata a tutto. Vai in campo con questa formazione: Portiere: Meret, fai riposare Gigione. Difensori: Calafiori, Darmian, Gatti, Mancini. Al centro: Jorginho, Pellegrini, Fagioli, Barella. Avanti: El Shaarawy, Retegui, Zaccagni”.


L. “Sarebbero 12…”.


G. “Levane uno a piacimento, tranne Pellegrini, che lo sostituisci al minuto 79°”.


L. “Altre disposizioni?”.


G. “Direi che ti ho detto tutto, giocate con la fascia arcobaleno per omaggiare il Gay Pride che si svolge, in concomitanza della partita, a Magonza”.


L. “A Magonza?”.


G. “Sì! Perché, non si può? Mica decidiamo noi dove esibirci sui carri”.


L. “Presidente, se mi concede vorrei far sedere in panchina Ilaria Salis, sia per solidarietà per ingiusta e inumana detenzione, sia per complimentarmi per l’esito elettorale”.


G. “Perché tu l’hai votata?”.


L. “Sì! Sia io che tutto lo staff azzurro, tranne Barella che ha votato per Santoro”.


G. “Pensa te! Non me lo sarei mai aspettata dal mio amico Nicolò (Barella). Ma non c’è problema, mi voterà alle prossime elezioni nazionali”.


L. “Non penso! Ha detto in mensa davanti a tutti che si candida come sindaco di Oristano per una lista civica vicina ai comunisti di Rizzo”.


G. “Va bene! Per quando riguarda la Salis, direi di invitare in panchina al tuo fianco anche Lucia Annunziata”.


L. “Provvedo subito, tramite ufficio stampa del mio staff”.


G. “Luciano, un’altra cosa, non mettere più su quella ridicola giacca con scritto dietro ‘Italia’. La giacca non è una tuta da ginnastica”.


L. “Hai ragione Giorgia, e come vado, a torso nudo?”.


G. “Si, a torso nudo con stampato sulla schiena Italy. Anzi, Eataly”.


L. “Ma l’Uefa non si offende?”.


G. “Perché dovrebbe? Sono loro che mi hanno suggerito di far così. Ciao”.


L. “Di nuovo presidente”.


G. “Il rigore fallo tirare da Mancini”.


L. “Ci sarà un rigore per noi?”.


G. “Due rigori a nostro favore, uno lo para. Poi sul rinvio segna Darmian. Ciao. Per oggi basta così, ci sentiamo per la Croazia che deve finire 2-0 per noi”.


L. “Ah, benissimo”.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E’ fidanzato con Monica.

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