Lo scisma del Dibba

Ringalluzzito dalla crisi di Giuseppe Conte, Alessandro Di Battista ha deciso di convocare la sua assemblea scismatica a piazza delle Cinque Lune

Gli scismi, come come gli zebedei, vanno sempre in coppia. Ma, a memoria, per trovare uno scisma che abbia prodotto qualcosa di importante tocca risalire alla Scissione di Livorno, 1921. Più ci si avvicina all’oggi e più si rasenta il grottesco, dai fratelli Gallagher a Renzi e Calenda. Ma due scismatici dementi in un giorno solo non era ancora capitato. Nella chiesa, dove gli scismi dovrebbero essere cosa seria, è la volta del monsignore del dark web, il Viganò; peccato che lì i roghi non li usano più. Poi c’è la chiesa grillina, decisamente più trash, che ha trovato il suo Lutero (absit iniuria verbis). C’è il Dibba ringalluzzito dalla crisi del papa nero Giuseppi (“ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”, Grillo dixit) che ha deciso di convocare la sua assemblea scismatica a piazza delle Cinque Lune (lo saprà che era un sancta Santorum della democristianitudine?).

Forte di idonee tipo il riconoscimento della Palestina, Dibba vuole tornare alle origini (tipico di ogni eresia) e cioè allo schema “né destra né sinistra”. Ma, per dire la padronanza della logica, lo fa con una manifestazione intitolata “Schierarsi”, nome dell’associazione sostenuta dalla pasionaria di ritorno Virginia Raggi. Chissà se hanno invitato al rave anche tipo il quasi Nobel Zucchetti.

Di più su questi argomenti:

  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

Leave a comment

Your email address will not be published.