Il flop di Farage che si traveste da ultras per inseguire il suo elettorato

Il leader populista fotografato in un pub di Londra: è l’unico avventore con indosso la maglia della nazionale inglese. Si riaccende l’eterna questione sul rovesciamento del rapporto tra politici ed elettori

In un pub di Londra, ieri Nigel Farage è stato ritratto in primissimo piano mentre urlava guardando la poco felice partita dell’Inghilterra. Curiosamente, quanto meno nell’inquadratura, appare essere l’unico avventore con addosso la maglia della nazionale; dietro di lui si notano normali t-shirt, sovente monocrome, e addirittura un signore tutto compito in camicia. Costui, ironia della sorte, potrebbe anche far parte dello staff di Farage. Donde la domanda: come siamo finiti in un mondo in cui il leader politico si veste da calciatore mentre il suo assistente (o un qualunque passante) si veste da leader politico?

Forse perché si è ribaltato il rapporto fra elettore ed elettorato. Indossando la maglietta dell’Inghilterra, Farage si propone come imitazione, estremizzazione o parodia del bacino d’utenza del proprio partito: quella classe sociale che appunto va nei pub, coi tre leoni sul petto, a ruggire durante le partite. O almeno si crede lo faccia, visto che poi Farage si è trovato isolato nel pittoresco dress code. Non è solo questione di essere populisti o di destra, vale anche per la sinistra e per le presunte élite; è infatti il grado ultimo della democrazia, quello in cui il leader, per ottenere un po’ di credito, deve mettersi a inseguire i propri seguaci.

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