Il fascino degli imprenditori per Le Pen è esagerato, ci dice un esperto

Parigi. Un articolo del Figaro pubblicato la scorsa settimana all’indomani dello scioglimento dell’Assemblea nazionale annunciato dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, raccontava le inquietudini del mondo imprenditoriale d’oltralpe dinanzi all’ipotesi di un trionfo alle elezioni legislative del Nuovo fronte popolare (Nfp), l’alleanza delle sinistre guidata dagli estremisti della France insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon, e del Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen e Jordan Bardella, il principale partito sovranista. Tuttavia, nell’articolo, emergeva da parte di diversi uomini d’affari l’idea che Nfp, con la sua volontà di abrogare la riforma previdenziale e riportare l’età pensionabile a 60 anni, e la voglia matta di tassare i super ricchi, con la reintroduzione dell’Isf (Impôt sur la fortune, la patrimoniale), sarebbe ancora più pericoloso di Rn in caso di maggioranza assoluta e conseguente salita al governo. “Gli imprenditori hanno più paura di una sinistra radicale dogmatica e fuori controllo che del Rassemblement national”, ha dichiarato al Figaro in forma anonima il direttore generale di un grande gruppo francese. “Di conseguenza, gli imprenditori non capiscono perché l’attuale maggioranza li inviti a votare contro il programma di Rn e non contro quello di Lfi”, ha aggiunto un consulente aziendale. Alla luce dei sondaggi che danno Rn favorito alle elezioni legislative dei prossimi 30 giugno (primo turno) e 7 luglio (secondo turno), una parte del mondo del business francese ha iniziato a prendere contatto con la dirigenza della formazione sovranista, per anticipare una loro potenziale ascesa a Matignon e capire quali sono le loro intenzioni economiche. “Una piccola minoranza ritiene che, nell’ambito delle proprie responsabilità, dovrebbe attivarsi per conoscerli meglio e stabilire un contato con loro, cosa che prima non faceva”, ha spiegato Arnaud Dupui-Castérès, patron della società di consulenza in strategia di comunicazione e reputation capital Vae Solis, anche se “la sensazione è che l’arrivo al potere di Rn non sarà positivo per il business”. 

Ieri, a confermare questo avvicinamento tra il mondo imprenditoriale francese e il duo Le Pen-Bardella, è stato il Financial Times, che ha sentito quattro dirigenti e banchieri secondo cui il programma della gauche mélenchonista a Matignon sarebbe più nefasto per le imprese rispetto ai tagli fiscali non finanziati e alle politiche anti immigrazione del Rassemblement national. “Le politiche economiche di Rn sono più che altro una lavagna vuota che le imprese pensano di poter aiutare a spingere nella giusta direzione”, ha detto a Ft in forma anonima un dirigente aziendale del Cac 40, prima di aggiungere: “È improbabile che la sinistra annacqui la propria agenda anticapitalista”. Un altro importante imprenditore e investitore in Francia ha affermato: “Se mi aveste detto due settimane fa che il mondo degli affari avrebbe fatto il tifo per il Rn, non ci avrei creduto”. Jean-Philippe Tanguy, deputato Rn che si occupa della politica economica della formazione sovranista ha dichiarato di aver ricevuto telefonate da lobbisti, investitori e aziende desiderosi di capire i piani del partito. “Abbiamo detto loro che Rn manterrà la linea sul deficit e presenterà un piano credibile”, ha spiegato Tanguy a Ft, sottolinenado che “i mercati saranno severi con noi, quindi non abbiamo altra scelta che farlo”. 

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