Guida alla Spagna, la prossima avversaria dell’Italia a Euro 2024

Dicono che questa Spagna abbia cambiato pelle, non sia più dipendente dal tiki-taka di matrice barcelonista, tenga poco il pallone tra i piedi e si piaccia un po’ di meno allo specchio. Chissà. Chi sono e come giocano gli uomini allenati da Luis de la Fuente.

Quali che fossero le attese di Luciano Spalletti prima di Spagna-Croazia, il risultato dell’Olympiastadion è stato inequivocabile. E cala verso il secondo incontro del girone, che potrebbe essere già decisivo ai fini del passaggio del turno europeo: la dimostrazione di forza, tecnica, sicurezza mentale degli uomini allenati da Luis de la Fuente ha avuto presto ragione di un’avversaria forse a fine ciclo, ma appena un anno e mezzo fa in grado di agguantare il podio mondiale. Impressione ben diversa rispetto a chi ha regolato di misura l’Albania, provando sì a garantirsi un margine maggiore, ma non immune da tardive sorprese.

Dicono che questa Spagna abbia cambiato pelle, non sia più dipendente dal tiki-taka di matrice barcelonista, tenga poco il pallone tra i piedi e si piaccia un po’ di meno allo specchio. Sarà, ma l’attenzione per la tecnica individuale nello stretto è la stessa: chiedere alla danza di Fabián Ruiz in occasione del secondo gol. Non ci saranno più Sergi Busquets, Xavi Hernández e Andrés Iniesta, ma il citizen Rodri gioca per due davanti la difesa, l’ex napoletano ora al Paris Saint Germain è un orefice saggiatore che distilla ricami e cuciture, Pedri fa tutto quello che non fanno gli altri, volgendosi anche a trequartista.

Già, Pedri González López: pare ieri che esordiva ventunenne nella scorsa edizione della rassegna continentale, e ora è un veterano di fronte ai successivi sfondamenti di Gavi (vent’anni ancora da compiere, lanciato dalla Nations League 2021 però attualmente infortunato) e Lamine Yamal, classe 2007 ma soprattutto classe pura, oggi titolare.




Questa continua rigenerazione canterana – manca Pau Cubarsí, non convocato ma comunque già nel gruppo – non spiega perché da quelle parti i talenti 16-18-20enni giocano fissi in Nazionale A, mentre qui per vedere brillare Gianluca Scamacca o Davide Frattesi bisogna attendere anni. Il fatto che i giovanissimi campioni trovino immediatamente spazio nei club dove hanno seguito la trafila del settore giovanile è già un indizio.




Non si tratta più, peraltro, di un appannaggio meramente madridista o blaugrana: la selezione del ct iberico guarda alle squadre basche che hanno vinto la Copa del Rey (Athletic Bilbao, dalla grande tradizione di portieri) e frequentano la Champions League, come la Real Sociedad “saccheggiata” in ogni reparto. Ma anche agli expat, è il caso di Alex Grimaldo neocampione di Germania col Bayer Leverkusen, Dani Olmo che lo ha contrastato a Lipsia o Marc Cucurella che presidia la fascia del Chelsea in questo periodo di transizione. Stranamente snobbato il Girona rivelazione, anche se va detto che i più convincenti sono tutti stranieri; nota di merito alla stagione eccezionale di Dani Carvajal.




E poi c’è Álvaro Morata, centravanti di manovra perennemente sottovalutato, che ogni estate viene accreditato di una spola tra Madrid e Torino, tra la casa e gli affetti: se ha un pallone buono, segna. In tante maniere possibili. Lo ha fatto meno del solito durante le qualificazioni biennali, quando la Spagna ha subìto una sola sconfitta (memorabile 2-0 dalla Scozia con doppietta di Scott McTominay) e inanellato sette vittorie, con il brillante cappotto per 7-1 in Georgia. Questo ruolino, e la partenza esaltante nell’esordio contro la Croazia, dicono che se tre anni fa le scelte di Luis Henrique dovevano ancora maturare del tutto, oggi sono pronte a prendersi quel ruolo che la qualità e la recente storia del calcio le incombono.




Per fronteggiare le Furie Rosse, Luciano Spalletti già sa cosa deve chiedere ai suoi: fare tesoro del 2016 e del 2021, quando un’Italia potenzialmente inferiore seppe imbrigliare l’esuberanza altrui, giocando da squadra là dove i singoli duelli si stavano rivelando impervi. E comunque andasse, ci sarà sempre la prova d’appello lunedì sera, con Spagna-Albania e Italia-Croazia.

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