L’assassino belluino del bracciante Satnam Singh e le altre istigazioni all’odio

Ci sono altre cose civilmente oscene: l’ex sindacalista Cremaschi che invoca la ghigliottina, la grillozza Cherchi che evoca piazzale Loreto per i deputati di maggioranza. Senza dimenticare il cognato di Renzi perseguitato per otto anni “in odium Renzi”

L’omicidio belluino di Satnam Singh, il bracciante indiano gettato dal suo “datore” in mezzo alla strada dopo una mutilazione sul lavoro, grida vendetta davanti agli uomini e a Dio. E giustamente oggi tutti i giornali saranno pieni di indignazioni denunce e richieste di giustizia. Ci fermiamo perciò qui. Perché ci sono anche altre storie d’odio, di istigazioni all’odio non meno orribili, che per solito i giornali colpevolmente tralasciano. Ad esempio l’istigazione all’odio di Giorgio Cremaschi, ex sindacalista per mancanza di altri lavori, che ha detto in tv: “Bisogna che i ricchi ricomincino ad avere paura… sento il bisogno della ghigliottina, che ha risolto tanti problemi”. O la grillozza Susanna Cherchi che alla Camera, quindi peggio, ha istigato all’odio contro chi è di destra: “Prima o poi la pagherete voi, i vostri figli e i vostri nipoti… Gli italiani sono un popolo strano. Non dimenticate piazzale Loreto dove Mussolini l’hanno messo a testa in giù”. D’altro genere ma con un certo grado di parentela è la tigna con cui il pm fiorentino Luca Turco ha voluto indagare per 8 anni con un’accusa infamante e assurda il cognato di Renzi (reductio ad Renzum) Andrea Conticini e ha dovuto incassare un’assoluzione e perché “il fatto non sussiste”. Otto anni di gogna invece sì.

  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

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