Antifascismi veri e farlocchi. Il populismo giudiziario (vedi il caso Toti) è molto più pericoloso del premierato

Le proteste “antifasciste” del Pd e dei 5 stelle contro le riforme dell’autonomia differenziata e dell’elezione diretta del premier sono largamente immotivate. L’autonomia differenziata non è anticostituzionale, al contrario è l’attuazione di una riforma istituzionale, promossa del centrosinistra, che consente alle regioni di chiedere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. Naturalmente il centrosinistra ha tutto il diritto di pentirsi di quella riforma costituzionale, ma non può cancellarla. La stabilizzazione dei governi è stato l’obiettivo centrale di tutti i tentativi di riforma costituzionale, fin dai tempi, politicamente preistorici, della commissione Bozzi. Trovare una soluzione alla contraddizione tra nomina popolare e fiducia parlamentare non è semplice, richiede una operazione di ingegneria istituzionale e una legge elettorale convincenti,  che ancora non sono  state identificate con chiarezza.

 

E’  lecito criticare, opporsi e manifestare, ma, se si vuole essere credibili, bisognerebbe insistere sulle questioni di merito invece che evocare a ogni piè sospinto i pericoli autoritari o lo spettro del fascismo. Caso mai l’opposizione dovrebbe domandarsi se non sia un caso di uso “autoritario” della giustizia l’insistenza della magistratura nell’imporre gli arresti al presidente della Liguria, con l’argomento che finché è in carica potrebbe reiterare i reati di cui è accusato. Voler a tutti i costi imporre le dimissioni a un amministratore eletto, come condizione per consentirgli di affrontare i processi in stato di libertà, ha davvero un suono  sinistro, ed è preoccupante che una parte così ampia dello schieramento politico non se ne voglia rendere conto. Difendere le libertà costituzionali quando non vengono attaccate, non farlo quando invece accade, è un errore che nessuna pur comprensibile intenzione propagandistica può giustificare. Per essere convincenti bisogna prima essere coerenti, e il comportamento delle maggiori opposizioni in questo periodo è tutto tranne che coerente con i princìpi che sostengono di difendere. 

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