Al governo serve con urgenza sostenere le riforme non solo a spintoni ma anche con argomenti

Martedì si riparte con la discussione su premierato e autonomia differenziata, ma ormai la partita è diventata un’altra. Un po’ di giornate di squalifica e un po’ di intelligenza politica dovrebbero prevenire nuove risse, anche di fronte ad altri sbandieratori di tricolore, e con elezioni europee e G7 alle spalle la maggioranza potrebbe cominciare davvero ad accelerare. Mentre il campo delle opposizioni, forse anche perché l’accelerazione è ormai nelle cose, sposta il massimo del suo impegno fuori dall’aula, con una prima grande manifestazione unitaria, sempre martedì, chiaramente preparatrice del fronte referendario. C’è l’occasione per portare un po’ di chiarezza. Governo e maggioranza non possono lasciare il tema delle riforme istituzionali alla gestione centrata sulla bagarre d’aula.

A freddo e grazie forse anche a qualche strigliata da Palazzo Chigi lo hanno detto anche vari esponenti dei partiti del centrodestra. Ma servirebbe da parte della maggioranza più capacità di sostenere le riforme istituzionali non solo a spintoni ma anche con argomenti. Ne serviranno tanti, forti, ragionevoli, comprensibili, ora e soprattutto tra qualche tempo, per essere pronti alla vera discussione, al vero confronto pubblico, che, su questi temi, lo insegnano le esperienze recenti, non avviene nella fase parlamentare ma in quella successiva della sfida referendaria. Leonardo Donno e Igor Iezzi, protagonisti di punta della provocazione e dell’aggressione fisica, sono esponenti il primo dei 5 stelle e il secondo della Lega. Partiti alleati nel primo governo della precedente legislatura e ora junior partner di schieramenti in cui sono entrambi un po’ tollerati. Converrebbe a tutti lasciarli ai margini della discussione sul nuovo assetto istituzionale, almeno finché scelgono di porsi da soli in quella posizione.

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