A proposito del voto a Ilaria Salis

Si possono avere le più diverse opinioni sul buon uso della scheda, dal voto utile al voto di protesta, dal voto fideistico al voto nullo compresa la variante invettiva. Ma è un fatto che chi abbia scelto di investire il voto in un programma minimo e contingente come quello della liberazione da una detenzione preventiva, ieri ha potuto rallegrarsene

Considerazione di un non votante che se l’era legata a un dito, Ilaria Salis. Si possono avere le più diverse opinioni sul buon uso della scheda, dal voto utile al voto di protesta, dal voto fideistico al voto nullo compresa la variante invettiva. Ma è un fatto che chi abbia scelto di investire il voto in un programma minimo e contingente come quello della liberazione da una detenzione preventiva, durata a lungo, in un regime odioso e in condizioni grossolanamente violente, ieri ha potuto rallegrarsene. Chi avrà salvato una sola vita, o anche liberato una sola prigioniera, eccetera. La controprova sta nel comportamento malinconico di chi non ha votato, perché “sono tutti uguali”, perché “nessuno mi rappresenta”, perché “tanto non ha alcuna influenza”: avevano in tasca una monetina da aggiungere al gruzzolo in grado di riscattare una giovane donna in ceppi. Il giorno dopo la monetina era uscita dalla circolazione. Un numero piuttosto notevole di elettori ha fatto uso di questa occasione. D’ora in poi, toccherà a Ilaria Salis mostrare, come ogni altra eletta, che cosa è capace di pensare, dire e fare: fatti suoi. Tirarla fuori di galera era affare d’altre e altri, e l’hanno fatto.

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