Da Bellingham a Wirtz. I dieci giovani più attesi di Euro 2024

Non solo i talenti di Real e Bayer, che in questa stagione hanno già vinto tutto. La Francia punta su Zaire-Emery, il Portogallo su Joao Neves, la Spagna su Yamal: di seguito i magnifici dieci, dal 2000 in su, uno per nazionale

Una nuova generazione di talenti, la prima fra i Millennials, è pronta alla prima grande competizione per selezioni nazionali. Qualcuno ha già vinto tanto, qualcun altro è stato frenato dagli infortuni, altri ancora stanno tradendo aspettative altissime all’interno di una carriera spinta a bruciare le tappe. Eppure, tutti condividono un triplice tratto in comune: hanno l’età dalla loro parte, sono al primo torneo continentale da protagonisti e le loro Nazionali per prime puntano su di loro.

Ecco i 10 giocatori più attesi, dal 2000 in su, di Euro 2024.

Partiamo dall’apice, da chi è già un top-player. A 21 anni da compiere, Jude Bellingham sta mettendo in bacheca più di quanto molti suoi colleghi potrebbero sognare in una vita intera: fresche la Liga e la Champions League. Ora il faro tecnico del Real è chiamato a rialzare l’Inghilterra, con cui aveva disputato scampoli dello scorso Europeo e l’ultimo Mondiale – questo sì – già da titolare fisso. Due stagioni più tardi il ragazzo gioca con la maturità di un leader: Southgate cerca di togliergli un po’ di pressione di dosso, ma c’è un paese intero che guarda verso di lui per rompere il tabù. Insieme a Bellingham, a Madrid, ha sfoggiato un gran finale di campionato pure Arda Guler: 5 gol nelle ultime 5, dopo mesi ai box per un problema al menisco che ha tenuto il trequartista classe 2005 fuori dal giro Champions. Ma ora Guler sta bene e cercherà di illuminare una Turchia senza nulla da perdere.

Chi si candida a diventare profeta in patria è invece Florian Wirtz, reduce dallo straordinario double – scudetto più Coppa di Germania – del Bayer Leverkusen. Stessa età e stesso ruolo di Bellingham, in Nazionale finora ha numeri non giudicabili (1 gol in 18 presenze, tutte amichevoli o gare di seconda fascia) ma pronti al salto di qualità. Con la Mannschaft padrona di casa e Wirtz ad accendere il centrocampo, i tedeschi sognano in grande. Ha 19 anni, ma gioca già da veterano anche Warren Zaire-Emery: ultimo gioiellino di una Francia tecnicamente strabordante. E di un Paris Saint-Germain che per una volta potrebbe aver trovato la gallina dalle uova d’oro nel proprio cortile, senza sborsare eresie. In chiave Bleus Deschamps l’ha gettato nella mischia lo scorso novembre: debutto con gol contro Gibilterra.

Gli altri. La Spagna si gode gli sprint di Lamine Yamal, micidiale esterno d’attacco nel nuovo Barça quando gli anni non sono neppure 17. E i gol con le Furie rosse sono già 2. Potrebbe essere tempo di porte girevoli per il Portogallo: CR7 all’ultimo canto, Joao Neves al grande esordio. Nato a pochi mesi dall’Europeo ospitato dai lusitani, il centrocampista è l’ennesimo prodotto fuori categoria della rinomata cantera del Benfica. Ci spostiamo in Olanda, dove complici i ko di Koopmeiners e de Jong gli oranje si affideranno al ventunenne Xavi Simons: nome da prescelto, colpi da jolly offensivo. L’ha dimostrato al Psv, al Lipsia, ora lo aspettano il Psg (da cui è in prestito) e la Nazionale. Suo compagno di gol nel club tedesco è Lois Openda, futuro di un Belgio che si appresta ad ammainare la propria generazione d’oro. Dopo il trasferimento record al Chelsea e le successive delusioni, Mychajlo Mudryk cercherà il riscatto con l’Ucraina. Mentre l’ungherese Dominik Szoboszlai, in questo articolo, senza infortuni avrebbe potuto finirci anche un Europeo fa. È ora di scendere in campo.

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