Secondo il Cme FedWatch Tool – la piattaforma che negli Stati Uniti fornisce a investitori, analisti ed economisti una misura delle aspettative del mercato per la futura politica monetaria della Federal reserve – le possibilità di un primo taglio dei tassi a settembre sono calate dal 55,4 al 50 per cento dopo che i dati sul mercato del lavoro americano a maggio sono stati superiori alle attese. Nel mese in questione sono stati creati, infatti, più di 270 mila posti di lavoro contro le aspettative di 190 mila degli analisti e i salari, rispetto all’anno precedente, sono aumentati del 4,08 per cento. Dovrebbe essere una buona notizia, e sicuramente lo è per le famiglie americane, ma è anche la temuta conferma che nel paese si sta creando una spinta inflazionistica che potrebbe ulteriormente scoraggiare la Fed di Jerome Powell a fare il primo passo per ridurre il costo del denaro come ha fatto la Bce in Europa giovedì, sebbene tenendosi mani libere sulle mosse future.