L’Europa al voto. Oltre l’Ucraina, c’è altro?

In Europa le grandi famiglie europee oggi sono due e soltanto due: da una parte, ci sono i partiti compromessi con il putinismo, considerati tossici dai partiti che in questi mesi hanno fatto di tutto per sostenere Kyiv, dall’altra parte ci sono i partiti che il putinismo lo hanno combattuto

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Ci si può dividere su molto, pensando al dopo elezioni, e le vecchie appartenenze politiche conteranno molto, quando si cercherà di capire quali equilibri seguire per provare a trovare una maggioranza in Europa. Ma la verità è che al netto della propaganda, della retorica, della demagogia, della narrazione elettorale, in Europa le grandi famiglie europee oggi sono due e soltanto due. Da una parte, ci sono i partiti compromessi con il putinismo, considerati tossici dai partiti che in questi mesi hanno fatto di tutto per sostenere l’Ucraina. Dall’altra parte ci sono i partiti che il putinismo lo hanno combattuto, promuovendo sanzioni, inviando armi, sostenendo la difesa di una democrazia aggredita. La nuova divisione del mondo, dell’Europa, è in mezzo a questa faglia. Tra chi considera la difesa delle democrazie liberali come una priorità e chi considera invece una priorità non fare la guerra ai vecchi amici putiniani. Il primo fronte, quello della difesa dell’Ucraina, non avrà difficoltà a trovare un modo per collaborare dopo il 9 giugno, nonostante le diffidenze, le distanze, le titubanze che si possono registrare tra partiti molto diversi l’un con l’altro. Il secondo fronte, quello della difesa scettica dell’Ucraina, è un fronte che per forza di cose resterà fuori dalle stanze del potere dell’Europa del futuro. Per fortuna, verrebbe da dire. Buon voto.

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  • Claudio Cerasa
    Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e “Ho visto l’uomo nero”, con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.

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