Brugnaro: “Non mi mancherà fare il sindaco di Venezia. Zaia? Potrebbe essere un ottimo successore”

“La promozione del Venezia in serie A non è un fatto isolato, ma figlia di una organizzazione vincente e di un momento magico per la città in ambito sportivo”. Parte dal recente successo sportivo della squadra della sua città Luigi Brugnaro, prima di addentrarsi nella politica. Intervistato da Simone Canettieri, il primo cittadino di Venezia interviene alla Festa dell’innovazione organizzata dal Foglio.

“Quando mi sono insediato, avevamo 800 milioni di debiti, oggi siamo a 700 milioni. Abbiamo fatto molti investimenti strutturali e in servizi pubblici, attirando anche azionisti privati. Si vince di squadra, anche se qualcuno non capisce questa logica e pensa di poter giocare da solo in campo”, racconta il sindaco, a proposito della sua esperienza amministrativa.

Mentre di Luca Zaia, il presidente del Veneto che potrebbe puntare a una candidatura alle prossime comunali di Venezia, Brugnaro cosa pensa? “Non penso niente”, risponde. “Zaia è un’ottima persona, e amico. Ma bisogna capire gli equilibri in essere tra la regione, la provincia e la città. Zaia potrebbe essere un ottimo sindaco, ma non ci facciamo dettare una linea. A decidere qui sono i veneti e i veneziani. Fermo restando che, per implicazioni burocratiche, probabilmente le prossime elezioni comunali si terranno nella primavera del 2026″.

Quanto al suo partito, Coraggio Italia, e alle ambizioni politiche della forza che rappresenta: “Ho creato un partito autonomo così che nessuno potesse dirmi nulla. Avevamo i titoli per presentarci alle europee, ma non abbiamo voluto. Perché la politica si fa con i fatti, non con le parole”, ha detto Brugnaro. E i fatti a cui fa riferimento della città di cui è sindaco: “Qui vogliono vedere uno stadio che sia ristrutturato, una nuova stazione e un treno che arrivi all’aeroporto. A Marghera – aggiunge – abbiamo inventato, con l’Eni, un biocarburante a zero emissioni. Siamo forti, e cerchiamo di difendere l’industria automobilistica nazionale dalle batterie cinesi“. Per evitare, spiega, “anche un asservimento in termini di autoritarismo. In questo paese sono state fatte scelte che pagheranno i nostri bambini, si pensi solo al bonus 110 per cento, delle vere truffe”.

E la cosa che mancherà maggiormente a Brugnaro quando non sarà più sindaco? “Niente, perché ho contribuito alla vita civica della mia città. Forse solo alzarmi alle sei di mattina per venire a Venezia”.

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