La cattiva aria anti Israele di Milano

Milano è la città che consegna a Vasco Rossi la Pergamena della Città di Milano, tra i giusti evviva di pubblico e autorità, ma nessuno ha niente da obiettare quando il rocker la spara grossa, “il disastro in Palestina è inaccettabile. La guerra dovrebbe essere bandita dall’umanità. Non si possono risolvere le cose con le guerre”, con la solita equiparazione per cui le vittime valgono come i carnefici. Ma Vasco è un artista, anche se dovrebbe ricordarsi che i ragazzi del 7 ottobre erano a sentire musica. E questo, lo stesso giorno in cui attivisti dei Verdi hanno appeso una bandiera palestinese sulla facciata del Duomo, tra gli applausi degli sfaccendati in piazza, prima della pronta rimozione da parte della security della curia, rimasta però silente.

Fortuna che Beppe Sala, per scansare nuove polemiche, ha condannato la bravata: “Ci sono delle regole e una cosa del genere non sta nelle regole, quindi è una cosa profondamente sbagliata”. Ma a Milano il clima anti israeliano o esplicitamente antisemita – basta ricordare gli allarmi di Liliana Segre o di Andrée Ruth Shammah, presidente del Teatro Franco Parenti – è un problema quotidiano. E proprio attorno al Parenti è avvenuto un altro episodio, fortunatamente rimasto nei limiti della protesta democratica. Ieri era in programma un incontro della associazione Setteottobre dal titolo “La verità sul conflitto israelo-palestinese”. Tra gli ospiti Hillel Neuer, direttore dell’organizzazione non governativa UN Watch, impegnata a smascherare la propaganda che spesso condiziona le organizzazioni dell’Onu. Un nemico giurato per i pro Pal., che ieri hanno annunciato un presidio contro. Perché ormai, lo sanno persino in questura, nessun amico di Israele può organizzare un evento pubblico senza essere circondato, contestato, delegittimato. Significativamente ridicolo, per non dire di peggio,  che sulle agenzie il presidio contro la manifestazione di Setteottobre sia stato presentato come l’evento principale, mentre “in concomitanza si terrà un dibattito in teatro”. La cattiva aria di Milano.

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