Il laido Signorelli e gli antisemiti di zinistra

Peggio del fascista antisemita ci sono solo i suoi fessi datori di lavoro. Ma Signorelli è identico alla sinistra che da mesi grida “dal fiume al mare” e tollera le minacce a Segre e le cacciate degli ebrei delle università. C’è una gran puzza, e non viene solo dalle chat fasciste

Paolo Signorelli è un personaggiaccio corroso da atavico antisemitismo e prototipo del “laido mondo di cultori del fascismo” per dirla con l’indignato Cappellini. Va aggiunto che forse non è più stupido di Diabolik, ma senza dubbio i suoi datori politici sono più fessi di lui. Ma qui ci si ferma. Perché c’è qualcosa di molto ipocrita, o peggio, nell’indignazione proveniente da sinistra per il “laido mondo” antisemita di destra. Quando, da mesi, si sentono slogan genocidari come “dal fiume al mare” applauditi anche nelle manifestazioni soi disant democratiche. E i profPal che inneggiano alle università da cui cacciano gli studenti ebrei e si prega per il jihad a Gaza. E le “minacce pazzesche” a Liliana Segre in quanto ebrea, Molinari e Parenzo non fatti parlare in quanto ebrei, e i manifesti dei rapiti del 7 ottobre strappati. E si vorrebbe sapere, poi, la differenza tra “mortacci loro e degli ebrei” e “sei ebreo. Non ci rappresenti carogna” rivolto a Daniele Nahum, candidato alle europee. Laidi attacchi antisemiti che vengono tutti da sinistra. Signorelli esalta i terroristi neri? Dà lo stesso voltastomaco di chi rese onori a Balzerani. Il caro Gad Lerner continui, se vuole, a fidarsi dei suoi vecchi amici. Noi sentiamo una gran puzza, e non viene solo dalle chat di destra.

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  • Maurizio Crippa
  • “Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini”

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