Cosa sono i trattamenti personalizzati in medicina?

Uno studio australiano che ha coinvolto piccoli pazienti oncologici dimostra cosa significhi condurre terapie basate su un’accurata informazione scientifica e sulla semiotica molecolare

Che cosa significa ricevere un “trattamento personalizzato” per una malattia? La locuzione è molto ricorrente, anche in ambito pseudoscientifico – dove anzi è utilizzata proprio per proclamare le virtù dell’ascolto del paziente e del disegno di un rimedio, rispetto al trattamento standard che sarebbe tipico della medicina tradizionale; il problema è che personalizzare una cura inventata e senza fondamento sulla base di una semeiotica senza senso, come avviene per esempio in omeopatia, produce risultati ovviamente insignificanti, mentre ottenere una cura davvero personalizzata che funzioni è faccenda del tutto diversa.

La vera medicina personalizzata esiste, e sta dimostrando tutti i suoi vantaggi, come è possibile verificare guardando ad uno studio appena pubblicato su Nature Medicine, in cui sono stati riportati i risultati ottenuti su un ampio gruppo di bambini con tumori molto aggressivi e spesso poco responsivi alle terapie standard – una categoria di pazienti ovviamente a rischio elevato. La personalizzazione, per definizione, ha bisogno di una semeiotica fatta di sintomi e segni che siano diversi per ogni paziente e che funzionino da guida efficace per la migliore terapia; e quei segni, come dimostra il nuovo studio (ma anche molti altri) sono gli insulti al DNA dei piccoli pazienti oncologici, cioè le mutazioni che sono note per essere dei potenti fattori di induzione del tumore, e allo stesso tempo possono essere specificamente colpite da farmaci di nuova generazione.

In particolare, a partire dal 2017, lo studio appena pubblicato ha incluso 384 bambini con cancri ad alto rischio (con una possibilità molto bassa di guarigione) iscritti al Programma Zero Childhood Cancer (ZERO), il programma nazionale australiano di medicina di precisione per bambini con cancro, durante un periodo minimo di follow-up di 18 mesi. ZERO è guidato congiuntamente dall’Istituto di Cancro Infantile e dal Kids Cancer Center presso l’Ospedale Pediatrico di Sydney, e coinvolge nove centri di trattamento oncologico pediatrico nel paese ed oltre cento scienziati e clinici che lavorano insieme su ogni singolo caso di cancro.

Studiando il DNA di ogni piccolo paziente arruolato nello studio, si sono individuati per molti bambini dei farmaci specificamente adatti a correggere il difetto molecolare alla base dello sviluppo e della progressione del loro tumore. Fra i bambini che hanno potuto ricevere un trattamento personalizzato – quelli cioè per i quali l’analisi ha potuto identificare farmaci mirati disponibili – un sorprendente 55% ha raggiunto la remissione completa o parziale, o ha avuto la malattia stabilizzata per almeno sei mesi, il che, considerando che questi bambini avevano tumori altamente aggressivi e spesso nessuna risposto alla terapia standard, è un eccellente risultato. Dal punto di vista del tempo di sopravvivenza senza ulteriore progressione tumorale, i risultati hanno mostrato che i bambini che hanno ricevuto un trattamento raccomandato da ZERO hanno avuto risultati significativamente migliori rispetto a quelli che non lo hanno ricevuto. Infatti, la loro sopravvivenza senza progressione a due anni era più del doppio rispetto ai bambini che hanno ricevuto la terapia standard (26% contro 12%), e cinque volte superiore rispetto a quelli che hanno ricevuto un trattamento non guidato (un agente nuovo non scelto sulla base dell’indagine sul DNA).

Non solo: questi risultati sono probabilmente ulteriormente migliorabili, perché lo studio ha pure scoperto che i bambini che hanno ricevuto la loro terapia raccomandata fin dall’inizio del loro percorso terapeutico hanno avuto risultati significativamente migliori rispetto a quelli che l’hanno ricevuta a progressione più avanzata, suggerendo che quanto prima si può implementare una strategia di trattamento personalizzato, tanto più alta è la probabilità di prevenire la recidiva e la morte.

I piccoli pazienti di questo studio hanno dimostrato per la prima volta con chiarezza un beneficio evidentissimo per le loro condizioni, dal considerare l’informazione disponibile nel nostro genoma, e vanno ad aggiungersi agli ulteriori vantaggi già dimostrati per i bambini dal sequenziamento di DNA, quando si tratti di prevenire l’esito infausto di malattie rare come la SMA e decine di altre. Più in generale, lo studio illustra perfettamente cosa sia davvero la medicina personalizzata: la scelta razionale di una terapia opportuna, basata su informazione scientifica e su una semeiotica che potremmo chiamare molecolare, invece che su una obsoleta o inventata di sana pianta, scelta che ovviamente non è indirizzata solo da condizioni genetiche misurabili, ma che, sempre di più, può dipendere anche da altri fattori molecolari misurabili in laboratorio e interpretabili sulla base delle migliori nozioni disponibili.

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