Appello contro la nuova intifada antisemita nelle università

Combattere gli attivisti politici che negli atenei sfruttano l’antisionismo per sostenere la causa palestinese, sfiorando talvolta la legittimazione al terrorismo. Scrivete a [email protected]

“Gli insegnanti, i ricercatori, gli accademici hanno il dovere di denunciare l’uso malsano che fanno delle università gli attivisti politici che sfruttano l’antisionismo per coprire il proprio lessico antisemita e hanno il dovere di smascherare il giochino perverso con cui il sostegno alla causa dei palestinesi è diventato nel corso dei mesi una legittimazione nel migliore dei casi dell’antisemitismo e nel peggiore dei casi del terrorismo”. Ieri sul Foglio, il direttore, Claudio Cerasa, ha lanciato un appello rivolto ai professori e agli studenti delle università. Partendo da un’idea: difendere i fondamentali significa fare di tutto per non tacere quando i nostri studenti si trasformano negli utili idioti della nuova intifada globale. “Non si tratta di un sofisma”, ha scritto il direttore”, ma si tratta di “mostrare l’inganno, l’imbroglio, l’impostura, e si tratta di capire che l’unico modo per essere a favore della causa palestinese è essere contro Hamas, che l’unico modo per essere a favore della pace è chiedere il rilascio degli ostaggi e che il modo più veloce per fermare il massacro in medio oriente non è trasformare i terroristi in resistenti ma è preoccuparsi di trovare un modo per far sì che i terroristi vengano spazzati via da Gaza”. Perché “coloro che surfano sull’odio, scrivono gli animatori del collettivo, hanno finalmente trovato un modo facile, lottando contro Israele, per rivendicare il diritto di essere antisemiti in nome della libertà d’espressione”. Cosa dire agli studenti per non essere complici della nuova intifada globale? Scrivete qui: [email protected]

Al direttore – Firmo l’appello con pieno consenso su tutto quanto scritto da Claudio Cerasa e sostenuto dagli universitari francesi. Mi auguro che azioni simili a quanto promosso in Francia vengano condivise e realizzate da tutti coloro che si riconoscono in una volontà di informazioni corretta e modalità corrette di convivenza civile, per ristabilire agli occhi di coloro che spudoratamente vogliono rimanere ciechi la verità su quanto sta accadendo e su realtà storiche deformate in modo perverso. Grazie.

Lydia Cevidalli, musicista, docente al Conservatorio di Milano

Al direttore – Firmo l’appello.

Paolo Miccoli, professore emerito Università di Pisa

Al direttore – Firmo l’appello.

Lucia Corso, professoressa ordinaria di Filosofia del diritto Università Kore di Enna

Al direttore – Gentilissima redazione, nel ringraziarvi per l’iniziativa, vi prego di inserire la mia firma, come aderente all’appello. I luoghi di apprendimento, cultura e ricerca devono promuovere conoscenza e collaborazioni, per favorire il progresso e il miglioramento delle condizioni e aspettative di vita personali e collettive. Questo è stato il criterio per cui non sono mai state invocate azioni di boicottaggio persino nei confronti di paesi quali Iran e Siria, nonostante le reiterate violazioni dei diritti umani. Invocare la sospensione degli accordi scientifici soltanto con lo stato d’Israele, sulla base di concetti e termini errati, usati superficialmente e strumentalmente, quali “genocidio” e “dual use”, è operazione pregiudiziale e discriminatoria, indegna di un contesto accademico, che rimanda ai tragici trascorsi del 1938, quando il criterio di dispensa dal servizio era la “razza”. Non si trasformi la razza in nazionalità, 85 anni dopo.

Aldo Winkler, Primo Tecnologo, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Al direttore – Mi associo all’appello Intifada No Grazie.


Stefano Rapisarda, professore ordinario di Filologia Romanza, Università di Catania

Al direttore – Aggiungete la mia firma, per favore. Cordialmente,

Chiara Vangelista, già ordinaria di Storia e Istituzioni delle Americhe, Università degli Studi di Genova

Al direttore – Mi associo all’appello.

Paolo Miccoli, professore emerito Università di Pisa

Al direttore – Condivido pienamente e ti chiedo di aggiungere anche la mia firma all’appello da te lanciato sul Foglio.

Antonio Girardi


Al direttore – Aggiungete la mia firma.

Loretta Parzani

Al direttore – Aderisco all’appello del Foglio contro le intifada nelle università.

Stefano Luconi, docente di Storia degli Stati Uniti d’America, Università di Padova


Al direttore – A proposito del suo appello, direttore, contro l’antisemitismo nelle università. Sono anni che combatto questa battaglia. In tutti i modi, in tutte le sedi, in ogni contesto accademico. Talvolta anche da solo.

Luigi Caramiello, Università Federico II, Napoli

Al direttore – Mi associo con convinzione anch’io (ringraziandovi per le vostre battaglie e per il più generale servizio d’informazione in difesa di libertà e democrazia).

Alessandro Arcangeli, storico, Università di Verona

Al direttore – Grazie Foglio per l’appello intifadanograzie. E grazie di esistere piccola grande oasi di libertà e civiltà.

Valter Vecellio

Al direttore – Mi associo all’appello. L’odio nazista del 1938 non ha diritto di ripresentarsi come “libertà di espressione”. Esistono dei paletti che non si possono superare neppure in nome di quella presunta libertà… Cordiali saluti.

Marco Agnoletti, docente a contratto, Università di Pavia

Al direttore – Mi associo all’appello perché credo che la cultura debba unire e non separare. Aggiungete per favore la mia firma.

Giordana Di Consiglio, docente di Lettere, scuola secondaria di primo grado, Firenze

Al direttore – Aderisco al vostro appello. Grazie e buona giornata

Salvatore Curreri, professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico

Al direttore – Firmo l’appello contro l’intifada nelle università.

Lorenzo Sergi studente, Università di Torino

Al direttore – Aggiungete la mia firma, per favore. Cordialmente.

Chiara Vangelista già ordinaria di Storia e Istituzioni delle Americhe Università degli studi di Genova

Al direttore – Mi associo all’appello.

Mario Locatelli ex studente del Politecnico di Milano


Al direttore – Firmo l’appello.

Rosa Sicari dirigente di ricerca CNR

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