M4, alta velocità, commercio, logistica. Il progetto Porta dell’Est cambierà Milano

L’hub che avrebbe dovuto ridisegnare il sistema dei trasporti nel segno dell’intermodalità sembrava perduto a causa di un centro commerciale

La sortita del sindaco Beppe Sala sul prolungamento della M4 fino a Segrate, a fine aprile scorso nella sua “diretta” Instagram, ha avuto il merito di tenere vivo un tema strategico per la viabilità della città metropolitana che fa molta fatica a decollare. Risale, infatti, al 2009 il primo accordo di programma tra Regione, comune di Segrate e Westfield Milan per creare la Porta Est, un hub che avrebbe dovuto ridisegnare il sistema dei trasporti nel segno dell’intermodalità. A minare da subito quel progetto fu il centro commerciale targato Westfield che in pochi anni si è rivelato elefantiaco, rendendo necessaria una revisione arrivata nel 2021 con Milan East Gate Hub che prevedeva anche due importanti novità: l’alta velocità e l’arrivo di M4. Il centro commerciale, nel nuovo progetto dimagrito, lascia così spazio alle stazioni del capolinea della metro e della ferrovia che collega Segrate con Brescia e, più avanti, Venezia: “Avremo un centro paragonabile all’outlet di Serravalle – spiega Marco Griguolo, delegato alla mobilità della Città metropolitana – e Porta Est sarà il terzo collegamento di Milano, assieme alle stazioni di Rogoredo e Rho-Pero, con il traffico che arriva con alta velocità”.

Una svolta, insomma, che troverà attuazione passo dopo passo: l’appuntamento più vicino riguarda l’inaugurazione della Cassanese bis che dovrà smaltire il traffico pesante. “Sarà aperta nel primo semestre del 2025 – aggiunge – è un’opera di 4,2 chilometri in capo a Westfield per il transito di camion e tir che collega Pioltello con la tangenziale est. Per quanto riguarda M4, si tratta di due fermate, Idroscalo-San Felice e Segrate Punta Est, per 3,1 chilometri finanziati con 420 milioni dal governo. Si stima che sulle due stazioni del prolungamento della M4 viaggeranno fino a 15 milioni di utenti l’anno”. Più arduo fare previsioni per le altre opere: Westfield ha affidato la prima fase di realizzazione del centro commerciale ad un team composto da One Works, Esa engineering, Holzner e Bertagnolli engineering, P’arcnouveau e lo studio tecnico Zaccarelli con il mandato di trovare soluzioni che garantiscano più verde e maggiore attenzione alla neutralità carbonica. Diverso lo stato dell’arte dell’alta velocità con il tratto sino a Brescia già attivo mentre quello Brescia-Verona-Padova sarà completato per il 2026, secondo il cronoprogramma stilato da Rfi.

Un quadro del genere non autorizza però previsioni ottimistiche sui tempi. Il decreto del governo del 2022 che ha stanziato i fondi per il prolungamento della metropolitana indica nel 2030 la realizzazione della tratta. Se consideriamo le difficoltà emerse nella costruzione della M4 (la seconda parte deve ancora partire, il via è previsto per settembre) e quelle in corso per il prolungamento di M1 e M5 a Monza dobbiamo considerare con favore l’eventuale ultimazione di tutti i lavori per fine decennio. Anche se il termine non dovesse essere rispettato per Arianna Censi, assessora alla Mobilità del comune di Milano, siamo di fronte ad un’operazione senza precedenti: “Porta Est sarà in grado di raccordare il trasporto ferroviario, stradale e aeroportuale, da Segrate sarà possibile raggiungere gli scali di Linate, Malpensa e Orio al Serio con il treno o la metro”. Gli effetti non si produrranno soltanto sull’area est del milanese ma sull’intera città metropolitana: “Bisogna tenere presente – continua Censi – che il trasporto pubblico avrà un forte potenziamento, sull’hub di Segrate oltre a metro e alta velocità c’è anche il passante ferroviario, che contribuisce a mettere a rete l’hinterland est con Milano: i tempi di percorrenza saranno molto più rapidi, sarà possibile attraversare la città in 30 minuti. Oltre a un impatto evidente sulle dinamiche del pendolarismo dei comuni di prima cintura, l’interscambio con la direttrice ferroviaria Milano-Verona consentirà un accesso molto più rapido al centro di Milano e al city airport di Linate da tutte le principali città servite dalla rete ferroviaria”. Non secondario, secondo l’assessora, è il nuovo centro commerciale per il quale si prevedono fino a 25 milioni di visitatori annui: “Avrà una funzione attrattiva, importante per rendere vitale il nuovo centro intermodale”.

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