Vedere il Pd ridotto a una baby gang di pacifisti è uno sconcio

Qui si è spesso elogiato come anima o fulcro di una logica di sistema della politica italiana il trasformismo. Ci sono storici che non vogliono riconoscerlo, ma il “connubio”, a partire da quello tra Cavour e Rattazzi, è stato decisivo per la nascita e l’evoluzione politica liberale di questo paese. Inutile ripercorrere i fatti, dalla destra storica che custodì il primo frutto di quell’atto trasformista generativo del Regno d’Italia alla sinistra di fine secolo, a Giolitti, al fascismo, che fu anch’esso in parte trasformista nonostante il decisionismo autoritario e infausto di Mussolini, lo statista dittatore che non dispiaceva a Churchill, finché non decise di liberarci di lui, anzi di Lui, per non parlare della Repubblica, fatta anche dai monarchici della Resistenza, e dei diversi connubi costituzionali dalla Costituente a oggi, compresa la consociazione e la versione politicista estenuata dell’antifascismo da giuramento di stato, compresa l’integrazione finale dei secessionisti di Bossi e dei grillini di Grillo. Ma l’insalata russa è cosa diversa dal trasformismo, e l’idea che Vannacci Santoro e Tarquinio siano destinati a votare all’unisono in Europa è leggermente disgustosa.

 

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Eleggere uno che non sia, come l’AfD tedesca, dalla parte dell’opera di denazificazione di Putin, alleato dei supernazi di Germania, con la complicità del signor Generale, del signor Direttore del conformismo vaticano, e di quel vecchio attore televisivo, il Calvero di noialtri, che si presenta sotto le insegne della pace, bè, è il minimo. D’altra parte si sa che l’insalata russa è una formula imprecisa, perché quell’insalata non è russa e i russi la chiamano dal cuoco belga che probabilmente la ideò, Lucien Olivier, dunque insalata Olivier, questione di copyright.
 

Però quelle verdure lesse con le uova e i piselli e la maionese, poi decorate col caviale, hanno un sapore diverso dal nome politico che suggeriscono. Roba buona. In politica l’insalata russa è uno sconcio, un’impostura, un tradimento dei presupposti sui quali il Pd nacque e non crebbe mai. Mancano per ora all’appello candidature apertamente antisioniste, ma date tempo al tempo e vedrete che la baby gang dei pacifisti italiani saprà prodursi anche su questo terreno

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