Lettera ai buonisti pro Hamas: ecco chi ha le chiavi di questa guerra

Tel Aviv. Vedo sui telegiornali italiani le vostre proteste infuocate nelle piazze, le vostre bandiere bianco rosso verde nero negli atenei, vedo i vostri occhi infiammati di odio dietro le vostre kefiah, sento le vostre voci inneggiare i nostri aguzzini, le vostre accuse menzognere lanciate a squarciagola contro il mio popolo, e mi domando come sia  possibile. Come è possibile che il boia sia diventato vittima e la vittima boia? Come è possibile che chi ci ha massacrati a migliaia, bruciati vivi, sventrati, mutilati, sgozzati, decapitati, stuprati, rapiti dai letti il 7 ottobre, sia diventato il vostro eroe? Come è possibile che chi ci minaccia da sempre di genocidio, sia diventato il vostro alleato? Da dove viene tutto questo astio verso di noi?
Vedo e mi domando anche dov’era tutta questa vostra foga, tutta questa vostra solidarietà  buonista con gli ultimi, quando il presidente siriano Bashar el Assad massacrava  più di 600 mila dei suoi cittadini? Non vi ho visti allora infuocare le piazza, gridando al genocidio. E non vi vedo oggi affollare le piazze, mentre decine di migliaia di donne, bambini, anziani, muoiono nelle guerre civili in atto in Yemen, in Sudan, Myanmar,  o mentre i droni iraniani e i missili russi bombardano  bersagli civili in Ucraina. La guerra diventa genocidio solo se sono gli ebrei a difendersi?

Accusate noi di questa infamia, ma in fondo ne siete complici voi stessi ogni volta che scandite lo slogan buonista di tendenza: “La Palestina sarà  libera dal fiume al mare”, ossia, la Terra di Israele –  quella  che i romani hanno ribattezzato duemila anni fa “Palestina” a seguito alla deportazione di suoi abitanti ebrei a Roma – sarà libera (dagli  ebrei) dal Giordano al Mediterraneo. Questo non è forse un genocidio? Manifestando senza se e senza ma contro Israele, paese grande quanto la Toscana fondato dopo la decisione storica dell’Onu del 29 novembre 1947, per dare al popolo ebraico un rifugio da secoli di persecuzioni, state facendo il gioco di Hamas, organizzazione islamica fondamentalista e terrorista, il cui statuto fondatore rinnega l’esistenza di Israele e afferma che “non esiste soluzione alla questione palestinese se non nel  jihaād”, il cui  obiettivo è “ ‘sollevare la bandiera di Allah sopra ogni pollice della Palestina’, cioè eliminare e sostituire lo stato di Israele con una  Repubblica Islamica, e che “la Palestina non potrà essere ceduta, anche per un solo pezzo, poiché essa appartiene all’islam fino al giorno del giudizio” (Wikipedia).

Per i terroristi di Hamas, da decenni autori di mostruosi attentati e tiri di razzi contro civili inermi in Israele, le atrocità del 7 ottobre e la guerra che ne è derivata, non fanno ovviamente parte di una lotta per due stati per due popoli che vivono in pace fianco a fianco. E’ l’anteprima di un jiahd contro “infedeli” come noi, come voi.  Per noi israeliani o ebrei nella diaspora, questa  è l’ennesima guerra esistenziale, Essere o non Essere nell’unico rifugio concessoci nel mondo.  Mentre per voi buonisti, voi che come tanti dei vostri compagni pseudo progressivi nel mondo, non ci avete concesso più di 24 ore di simpatia dopo la nostra più grande tragedia dalla Shoah, che ci additate, che raccontate barzellette su di noi ebrei, che dite non c’è fumo senza fuoco, che sotto sotto pensate che abbiamo la coda e le corna, per voi che avete scelto nel nostro caso di scambiare orrori di guerra, di tutte le guerre, con il genocidio, è  un paradigma bianco e nero nel quale vi siete schierati immediatamente dalla parte di chi ha sempre minato col terrore ogni tentativo di compromesso tra i due popoli. Per ignoranza, per interesse, per trend, o ahimé, per quell’antico morbo incurabile che si chiama Antisemitismo. 
 

Se vi stanno veramente a cuore le sorti dei palestinesi, in primis quelli della Striscia di Gaza –  dove vi ricordo, fin al 7 ottobre un solo soldato israeliano non ha messo piede da quando Israele se ne ritirata di propria iniziativa, 19 anni fa  – è  ai terroristi di Hamas che dovreste rivolgervi. E’ contro di loro che dovreste manifestare. Sono loro gli assassini. Sono loro i responsabili di decine di migliaia di morti, feriti e sfollati palestinesi. Sono loro a tenere le chiavi di questa guerra. Basta che posino le loro armi e liberino i nostri rimanenti 133 ostaggi a cui è  negata ogni visita della Croce Rossa da più di 207 giorni.  Vivi o morti. 133  bambini, donne, uomini, anziani, torturati e stuprati ogni giorno nelle tenebre dei loro tunnel, questa città sotterranea costruita coi miliardi di dollari che i loro sponsor, Qatar e Iran, hanno iniettato nella Striscia in più di 15 anni, con la cortesia dei malgoverni di Bibi Netanyahu.

Miliardi con cui  Hamas, avrebbe potuto trasformare la piccola striscia di povertà, ignoranza, violenza, stenti e fondamentalismo islamico ispirato allo Stato islamico e conservata da decenni come un gran campo profughi, in una piccola Singapore, un'oasi di pace, un esempio da emulare in Cisgiordania, promuovendo così la soluzione di due stati per due popoli. Invece i  padroni del jihad, hanno preferito investirli in armi, morte, fame e desolazione. E finché non ameranno i propri figli più di quanto odiano noi, come dice la frase attribuita alla nostra premier Golda Meir, ci toccherà purtroppo continuare a difendere a spade tratta la nostra propria esistenza, la nostra identità e la nostra cultura. Anche subendo le vostre accuse ipocrite, ingiuste e menzognere.   

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