Colonna riscrive i titoli dei giornali: Israele non deve dare nessuna prova all’Unrwa

Il 22 aprile, il quotidiano britannico Guardian ha pubblicato un’esclusiva dal titolo: “Israele deve ancora fornire le prove dei collegamenti tra lo staff dell’Unrwa e il terrorismo, dice il report di Colonna”. Il titolo è stato ripreso da molti media anche italiani, così la notizia è diventata: Israele non ha le prove delle accuse all’Unrwa. Catherine Colonna, ex ministro degli Esteri francese, ha spiegato in una conferenza stampa i risultati e la missione della sua indagine, insistendo sul fatto di riprendere quel che c’è scritto nel report e di non basarsi su “opinioni preconcette”. Questo lo scambio con i giornalisti.

Domanda: Come definirebbe la cooperazione israeliana con voi? Come avrete visto, il principale risultato del vostro rapporto è che Israele non ha ancora fornito alcuna prova per le accuse di coinvolgimento del personale dell’Unrwa nell’attacco del 7 ottobre. Come definirebbe questa cooperazione e questo risultato principale?

Catherine Colonna: Grazie. Mi riferivo a tutti, quando ho detto che abbiamo ricevuto un’ottima collaborazione da ogni parte, compreso Israele. Potrei entrare nel dettaglio, ma voglio ripetere che abbiamo avuto un’eccellente cooperazione da tutte le parti. Ora, non ho potuto leggere tutto stamattina, ma a proposito di una delle citazioni che sono state rilasciate non rispetta, credo, il testo del rapporto. Abbiamo scritto – e il bello di scrivere rapporti è che si può fare riferimento a ciò che è scritto – che l’Unrwa non ha ricevuto prove da Israele, non che non ci sono prove. E’ molto diverso. Quindi, per favore, ancora e ancora, fate riferimento al contenuto del rapporto e non a ciò che sentite dire a volte su di esso. Apprezzerei molto se poteste basare i vostri commenti e giudizi sul contenuto, e non su opinioni preconcette.
 

D: Lei ha dichiarato che Israele non ha fornito alcuna prova all’Unrwa in merito alle sue dichiarazioni sulla partecipazione di dipendenti dell’Unrwa al 7 ottobre, ma durante la sua indagine ha chiesto a Israele delle prove?

CC: Grazie dell’opportunità di farmi ribadire che non deve esserci confusione tra ciò che ci è stato affidato, ovvero valutare se l’Unrwa fa tutto ciò che è in suo potere per garantire la neutralità e affrontare le sfide che ha di fronte, e ciò di cui si occupa l’Oios (l’Office of Internal Oversight Services, l’ufficio che si occupa delle investigazioni interne all’Onu). Si tratta di due missioni distinte. Quindi le accuse relative a singoli individui, un caso difficile, rientrano nell’ambito della missione dell’Oios. Non rientra nell’ambito del nostro mandato. Tra l’altro, non è una sorpresa che Israele non abbia fornito prove all’Unrwa perché non deve fornire queste prove all’Unrwa, ma all’Oios.

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