Lo spettacolino di Grillo a Bruxelles tra cinismo e attualità. Ma i cronisti cercano Orbàn

Bruxelles. Beppe Grillo torna a Bruxelles e in sala all’Eurocamera va in scena un monologo un po’ casaleggiano, tutto imbevuto del Grillo delle origini, e in cui non appare mai né Conte né alcuna menzione alle questioni interne del suo Movimento. L’ex guru del M5s sbarca in Belgio per sostenere la campagna elettorale dei suoi, presenziando a un evento dell’eurodeputata pentastellata, Sabrina Pignedoli, assieme all’ormai quasi certo capolista del M5s nella circoscrizione sud, l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Grillo anima la sala con quattro battute (dieci persone si alzano e se ne vanno: sono assistenti parlamentari del M5s che devono prendere un volo, nessuna protesta). Cinismo e attualità: parlando degli sprechi del commercio internazionale il comico ligure ricorda che “Il 45 per cento dei container che gira in Ue è vuoto. Non riusciamo a fare un piano logistico che riesca a riempire i treni o le navi… meno male che ci sono gli Houthi”, scherza, ma come sempre, fino a un certo punto.
 

Non si fermano i tagli freddissimi del comico sulla cronaca di oggi “le ambasciate ormai non contano più nulla, una la bombardano, l’altra aveva dentro Kashoggi che è entrato intero uscito a pezzettini… passano gli anni e il mondo è cambiato”, aggiunge il fondatore del M5s, mentre tra il pubblico si inizia a vedere qualche giubbino del “Vaffa Day” che si scatena. La sala risponde bene, è un pubblico fedele che conosce bene la scaletta, nessuno lo ascolta per la prima volta come fossimo a un concerto di Renato Zero. Grillo poi passa all’attacco dell’Italia dei vecchi, “sono tutti vecchi”, “il mio commercialista ha 83 anni e suo figlio è già in pensione”, “ma che senso ha non far votare i sedicenni e far votare gli ottantenni che hanno una settimana di vita davanti?” attacca il comico, e giù applausi.
 

In chiusura arriva la parte più casaleggiana dell’intervento tutta futuro e tecnologia; l’intelligenza Artificiale “tramuterà il senso del tempo, tramuterà il tempo geologico in un tempo tecnologico” prende il largo Grillo, che poi se la prende con gli “algoritmi” evidentemente compiaciuto da come risuoni la parola stessa. Prima di partire Grillo fa in tempo a fare due parole con i suoi, ma non si parla di liste, spiegano dalla delegazione, “quella è roba di Conte e dei vertici del Movimento, Grillo non c’entra”, spiegano dallo staff pentastellato.
 

Nessun incontro a Bruxelles, né all’Eurocamera né altrove, unica stretta di mano degna di nota sembra sia stata quella con l’eurodeputato irlandese delle sinistre Mick Wallace, celebre per il suo look “ciabatte e maglia del Torino” e assurto alle cronache per aver insultato la Juve in un italiano zoppicante all’ultima sessione plenaria. Tra i due un abbraccio e un selfie dopo l’incontro casuale all’aeroporto di Linate prima della partenza per Bruxelles. In chiusura evento va in scena il solito nascondino con la stampa, ma questa volta durerà solo pochi minuti, il tempo di estorcergli un “Draghi alla Commissione? Eh ma quante vite ha Draghi?” prima che si chiudano le porte dell’ascensore. Grillo si allontana poi nei corridoi ma non lo rincorre nessuno, i cronisti scappano al settimo piano dove sta per parlare il premier ungherese Viktor Orban. Come ha detto il comico in sala “passano gli anni e il mondo è cambiato”.

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