Congela i rapporti con due università israeliane, ma ha due accordi accademici con quelle iraniane: una delle quali è oggetto di scrutinio da parte dell’intelligence occidentale. Un doppio standard noto anche in altri atenei italiani, nel silenzio di professori e collettivi studenteschi
Una docente dell’Università di Pisa prende posizione contro la mozione del suo ateneo che parla di “pulizia etnica” a Gaza e rompe con gli atenei israeliani
DeepThink, una delle AI sviluppate dal team DeepMind di Google ottiene un risultato storico alla competizione matematica, superando cinque dei sei problemi proposti. Rimane indietro su quello più creativo, dove invece brillano gli studenti
Gli iscritti sono 54.000 per 21.000 posti. Le intenzioni della misura sono buone, i risultati meno
Nata nel 2022, è una specie di “parenting gentile” che aiuta a rispettare una dieta nell’uso dello smartphone a colpi di ostacoli, incoraggiamenti e sensi di colpa. Ora arriva anche sui banchi di scuola grazie a un accordo con la Harvard-Westlake School
Oggi ai giovani si chiede fiducia ma si offrono solo incertezza e promesse vuote. La scuola prima riconosceva il merito in modo meno ideologico di adesso
Ovvero, della capacità dello studente italiano di affrontare gli insegnanti più arcigni uscendone indenne e ignorante come prima. Un confronto per i ragazzi d’oggi
Dietro gli attacchi alle università telematiche si nasconde la paura della concorrenza: la formazione digitale cresce, risponde a nuovi bisogni e sfida un sistema che spesso difende solo sé stesso
“Condivisione”, “rilevanza”, “senso critico”. Così l’insegnamento umanistico a scuola si trasforma in attivismo. Con buona pace di Machiavelli, che con gli “antiqui huomini” conversava in solitaria
Chi insegna sa benissimo che questi ragazzi esprimono una sofferenza dovuta all?eccessivo carico mentale che percepiscono affrontando le cose della vita (non solo a scuola). Ci scrive un insegnante di un liceo scientifico di Roma
Nel suo libro ?Non siamo capolavori. Il disagio e il dissenso degli adolescenti? l’autore fa un paio di proposte da barricata per cambiare la scuola. Peccato che ripeta parola per parola le analisi di pedagogisti e psicologi ? gli stessi che decidono nei tavoli tecnici ministeriali dove si decide cosa si insegna e come
Tra i ragazzi che fanno scena muta all’esame e i pedagoghi che alzano il tono ammonitore, più che un dibattito sembra una recita stanca. Conviene trovarsi qualcosa di più serio da difendere dell’esame di maturità come ultimo baluardo della civiltà
Nella vita reale e poi al cinema e in tv: non ci sono mai stati così tanti miliardari come oggi. L’effetto “White Lotus” e poi l’effetto Tina Cipollari: ricchi e poveri sono ormai tutti uguali, tranne che per le borsette
Sulla sostanza, il ministro reazionario e gli studenti ribelli denunciano la stessa cosa: l’esame di stato è una farsa. Ma il problema è che si boccia per disobbedienza e non per ignoranza
Il prof. karateka contro i pro pal agguerriti ma rachitici. Se l’attivismo universitario è questo, allora ha più dignità chi copia agli esami e poi corre a casa a mostrare il libretto alla mamma
Il rifiuto dell’esame orale da parte di alcuni maturandi riflette un sistema scolastico sempre più dominato da logiche numeriche. Come nella ricerca accademica, il rischio è che il raggiungimento dell’indicatore sostituisca il vero obiettivo: la formazione
Lo studente che non crede nei voti non sa ancora che il carnefice è interiore, ovvero il confronto con se stesso e con chi potrebbe potenzialmente essere. La scena muta e la competizione che fa bene alla salute
La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati chiuderà un ciclo di incontri di Wired. Così dal palco dell’ateneo milanese verranno espresse posizioni in contrasto con la condotta della Bocconi dal 7 ottobre in poi
Una buona riforma: meglio una selezione consapevole che un quiz aleatorio. La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha finalmente preso di petto l’antico problema della modalità di selezione dei futuri medici
Lo storico, direttore della rivista “Il Mulino”, sul documento dell’ateneo bolognese : “Si è voluta inseguire l’onda di una moda. L’università non serve per giudicare, ma per favorire la conoscenza”
Dal Sessantotto in poi, non esiste causa sbagliata che gli studenti italiani non abbiano abbracciato con entusiasmo. E la mozione di condanna a Israele del senato dell’Università di Bologna ne è l’ennesima (per nulla sorprendente) prova. Ma in Europa non è dappertutto così
Uno dei terrori della maturità, quest’anno, era che i maturandi trovassero il modo di farsi fare il tema dall’intelligenza artificiale. La verità è che sono le scelte della commissione ministeriale a sembrare scritte da un robot
C’è chi la usa per ripassare e chi per barare. Ma ormai l’AI è entrata nelle abitudini degli studenti. Può essere uno strumento didattico come i libri, ci dice il professore dell’Università di Bologna, Pier Cesare Rivoltella: “Ma serve creare una cultura digitale che la normalizzi”
In molti nel Regno Unito chiedono l’abolizione di un diploma intermedio, accusati di essere inutili e ansiogeni, ma le alternative non sembrano migliori. Gli unici esami che dovrebbero essere aboliti sono quelli che vengono superati da tutti, perché significa che sono un inutile orpello. Per esempio gli esami di maturità in Italia
Contestare Israele si può, parlare di vita, no. Gli universitari di Comunione e liberazione organizzano un incontro dal titolo “Accogliere la vita, storie di libere scelte” e vengono ricoperti di acqua, insulti e minacce. Bella idea di democrazia
Contestare Israele si può, parlare di vita, no. Gli universitari di Comunione e liberazione organizzano un incontro dal titolo “Accogliere la vita, storie di libere scelte” e vengono ricoperti di acqua, insulti e minacce. Bella idea di democrazia
Intervista al professore di Pedagogia della comunicazione: “Lo scadimento medio del livello di istruzione riguarda tutto l’occidente ma in Italia è peggio, perché la scuola e l’università si sono tramutate in una sorta di ammortizzatore sociale per docenti e studenti”
Ocse certifica un dato di fatto: il motivo principale per cui in Italia i docenti sono pagati poco è l’atteggiamento delle sigle della scuola con cui la sinistra ha stretto uno storico patto di malgoverno e che hanno sempre imposto la logica di contratti collettivi e retribuzioni identiche
Gli insegnanti non dovrebbero cercare di dare risposte, ma innanzitutto di far sorgere domande immergendosi nella bellezza della conoscenza
Commemorare gli eroi uccisi nella guerra ai boss non basta. Le strade di Palermo abbandonate dallo stato. La prospettiva di una preside di Sperone, quartiere piagato da illegalità e spaccio