L’Italia e Gaza: una storia triste

Perché quel che succede ai palestinesi mobilita molto più di altre guerre urbane, come a Grozny o a Mariupol? Qualche risposta che riguarda il passato, la determinazione a essere “i buoni” e la sinistra

Come ti svuoto la sinistra di governo

Indifferenza per le regionali, sottomissione al modello Albanese, battaglie regalate alla destra e il “presentismo”. Il Pd è ostaggio delle sue bandierine. Indagine breve su un’alternativa con vocazione all’autodistruzione

Il paradigma Tridico

Il voto calabrese non dice solo che il Reddito di cittadinanza è finito: dice che è finita anche la presunzione morale di chi lo usava come patente di superiorità. I cittadini non vogliono essere compatiti, vogliono essere rispettati

Ilaria Salis e l’immunità degli altri

L’europarlamentare è salva grazie a ciò che la sua sinistra disprezza da sempre. I privilegi non sempre sono mostri da abbattere: a volte sono argini di civiltà. La politica, tanto insultata, diventa di colpo un rifugio

Le quattro spallate (andate a vuoto) del campo largo al governo

Il centrosinistra sognava un 5-1, si accontenterà di un 3-3. Pd e M5s litigano sui meriti mentre il governo Meloni resta solido, con consensi persino superiori a quelli del 2022. Dopo Sardegna, europee e referendum, anche le regionali confermano la stessa fotografia: l’opposizione non arretra, ma nemmeno avanza

La linea del Ppe: sì alla revoca dell’immunità. Salis spera nei franchi tiratori

Il leader dei popolari europei Manfred Weber ha ribadito la posizione ufficiale del partito: revocare l’immunità a Salis è giusto. L’europarlamentare di Avs ha bisogno dei voti dei popolari dissidenti, come è già accaduto per la commissione Juri del Parlamento europeo. Oggi si vota anche sull’immunità di Peter Magyar, ungherese del Ppe e avversario di Orbán

Mattarella ricorda il 7 ottobre: “Una pagina turpe della storia”

A due anni dall’attentato terrostico perpetrato da Hamas, il presidente della Repubblica rinnova la vicinanza ai familiari delle vittime e delle persone rapite, con l’augurio che “i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo”

Meloni sul 7 ottobre: “Una delle pagine più buie della storia”

La premier in occasione dei due anni dagli attacchi di Hamas in Israele: “L’anniversario di oggi cade in un momento in cui si intravede la concreta possibilità di porre fine a questa guerra. Abbiamo tutti il dovere di fare quanto è nelle nostre possibilità affinché questa preziosa e fragile occasione abbia successo”
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La pippobaudizzazione della Flotilla

Come capitò per la morte del presentatore nazional-popolare: giorni e giorni a piangere in favore di selfie o telecamera. Ora per tener viva l’impresa “appena cominciata e già finita” (Sergio Endrigo) c’è il racconto fiume dei sopravvissuti a una battaglia che non c’è mai stata. Sugli ostaggi di Hamas invece nemmeno una parola
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“Tajani non faccia l’onnivoro con gli alleati”. Parla Lupi

“Rispetto la libertà di tutti, e se uno ritiene che casa sua sia da un’altra parte fa bene ad andarci, ma questo non elimina il rispetto per gli elettori”, dice il leader di Noi moderati. La fuga verso Forza Italia del sottosegretario Silli? “Con il calciomercato non si rafforza il centrodestra”

La sinistra di Silvia Salis comincia da Francesca Albanese

La rappresentate più promettente della nuova sinistra moderata forse sarà presente a un convegno che ha come ospite d’onore la relatrice Onu, non in una data qualsiasi, bensì a due anni precisi dall’attacco di Hamas. Il primo inchino nel percorso riformista
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Picierno, Sensi e la deriva Albanese del Pd

“Le piattaforme delle manifestazioni si condividono, non si assecondano”, dice la vicepresidente del Parlamento europeo. E il senatore: “Non penso sia l’ora dei protagonismi individuali”. In una parte del partito il messaggio è chiaro: la politica si guida, non si rincorre. E nemmeno la relatrice Onu

Il pacifismo facile che non vede i veri nemici della pace

Vale in Ucraina, vale a Gaza. Il pacifismo difficile si attiva quando si riconosce che in una guerra gli aggrediti non vanno confusi con gli aggressori. L’altro pacifismo si attiva solo se può trovare una giusta causa per demonizzare l’occidente
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La macchia che resterà sulla stupidità umanitaria

Vedevano solo l?orrore delle vittime civili, non che i civili erano esposti come scudi umani a difesa dei predoni. Non hanno fatto uno sciopero per la liberazione degli ostaggi, mentre per loro si accendeva una speranza. Hanno preferito la gita antisemita dal fiume al mare
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In Puglia Decaro si muove già da governatore-costituzionalista

L’eurodeputato dem, in versione Zagrebelsky, detta la linea al Consiglio uscente e chiede l’approvazione del bilancio 2025 e la modifica della legge regionale sul numero degli eletti per introdurre almeno otto seggi in più (gli assessori dopo la nomina in giunta lascerebbero il posto ai primi dei non eletti), limitando l’influenza del predecessore Emiliano sulla nuova assemblea
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La retromarcia di Lollobrigida sulla legge delle olive

Il ministro rinvia al 2026 la norma che imponeva la consegna entro sei ore ai frantoi. Dopo le proteste della filiera e l?articolo del Foglio che ne aveva anticipato i rischi, il governo ammette: avrebbe messo in crisi la stagione olivicola
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Scioperare contro la pace

Il campo largo, in versione campo letargo, che si rifiuta irresponsabilmente di votare per il piano di pace a Gaza. Lo sciopero generale che ignora chi è oggi il vero ostacolo alla pace: Hamas. Cortocircuiti pericolosi a sinistra

Meloni “scala” il Pd e lo intrappola su Gaza. Guerini: “Non sottomettiamoci ad Albanese”

I dem inseguono Conte e sulle risoluzioni si dividono, sia alla Camera che al Senato. In Fratelli d’Italia adesso dicono: “Il Pd ci sta consegnando i moderati. Più cavalcano la protesta e più cresciamo. Avanti”. Ciriani: “Guadagneremo un mare di voti”. E Renzi a fine giornata ammette: “Meloni ci sta portando dove vuole lei. Sta vincendo”

Flotilla? Coraggio forse sì, coerenza no

Gli attivisti demonizzano il governo quando media e poi lo invocano per scorte e rimpatri. Non si scende a compromessi con la Meloni per fare arrivare il cibo a Gaza, ma per tornare a casa invece sì

Il sonno di Giuseppe Conte

Sfuma il piano del Movimento 5 stelle di passare una nottata in Aula a fianco della Flotilla. Il leader dei pentastellati resta il più sveglio a parole sulla guerra, ma la protesta svanisce in dirette e post