Un paese sloveno italianizzato con le cattive, in una fiaba politica

Nel libro “Il figlio della lupa” c’è una maestra che insegna tenacemente ai bambini parlando in sloveno e viene congedata per punizione, c’è un orfano undicenne che si chiama Srecčko e rifiuta di essere chiamato Fortunato, ci sono le vessazioni, la violenza fanatica e squadrista, la paura per una cultura ignorata e misconosciuta

Il capovolgimento del principio di sussidiarietà

Chissà le tante persone giovani che affollano il Meeting di Rimini, se interpellate sul soccorso in mare ai migranti, cosa risponderebbero. Direi che prima ancora che al principio di sussidiarietà farebbero ricorso a quello di carità cristiana

C’è un prima e dopo Gaza nella storia del mondo

Lo ha detto in un’intervista a Repubblica Paolo Pellegrin, fotoreporter che ha frequentato Gaza per molti anni. Se potesse ci tornerebbe, dice, ma teme che potrebbe scoprire cose ancor più terrificanti di quelle che sappiamo e immaginiamo

Zelensky alla Casa Bianca e un’invasione di capre

Mentre attendevo l’ingresso del presidente ucraino nella tana del lupo, leggevo delle caprette sull’isola di Stromboli, in particolare a Ginostra. Giorni fa, a Marciano Marina, avevo risentito anche la storia della pecorella smarrita

Quanto male fa alla cultura ucraina il nazionalismo

“L’ombra di Pushkin”, un’opera d’arte incastonata nel marciapiede di una strada di Odessa, è stata vandalizzata. Un tentativo, che si somma a tanti altri, di cancellarne il patrimonio artistico e culturale legato al passato russo e sovietico. Una superstiziosa guerra alle ombre dettata dal fanatismo nazionalista

L’uccisione dei giornalisti non può passare come un danno collaterale

Le prove con cui Israele ha provato a dimostrare l’appartenenza di al Sharif a Hamas, e a giustificarne così l’omicidio, sono insufficienti e di dubbia veridicità. Ancor peggio è la dicitura “assieme a dei colleghi”, come se si trattasse di un accidente del destino, di un massacro che vale la candela. È invece una strage aggravata

Sul fascino delle isole

Ho visto un tramonto lungo e indimenticabile, con una vista splendida sulle isole dell’Arcipelago toscano. Mi sono interrogato sull’attrazione esercitata dalla visione delle isole, e ho deciso di recuperare quello che di originale e intelligente ne hanno detto antichi sapienti e poeti di tutti i tempi

Togliersi la vita in carcere

Alla notizia del suicidio di Stefano Argentino, il giovane tormentatore e assassino di Sara Campanella, c’è chi si rattrista e chi si felicita con fare vendicativo. In ogni caso non c’è nulla di peggio, per un carcerato che vuole mettere fine alla propria vita, dell’accanita sorveglianza tesa a impedirglielo

Incontri, chiacchiere, imbarazzi sui treni

Una vicina di sedile impegnata col telefono, un giovane immerso nel suo Mac. Una ragazza simpatica con una cagnolina, metà di Lecce e metà peruviana, diretta a Montelupo. Un ragazzo intento a leggere “Il Signore degli anelli”. Varia umanità

L’Europa è in una condizione mai sperimentata dal ’45

Putin interpreta a modo suo l’ultimatum annunciato da Trump (di 50 giorni e poi aggiornato sui dieci-dodici). Zelensky è in un angolo da cui ora cerca di uscire. Resta la constatazione di un grande paese invaso, vincolato agli assetti politici degli stati europei e ai capricci americani

In pace e in guerra, l’incubo delle galere è la galera

In Ucraina è stato bombardato un carcere civile. Ai detenuti ucraini è stato offerto di arruolarsi (volontariamente, a differenza che in Russia). In pochi lo hanno fatto, molti devono aver pensato che la reclusione garantisse un riparo. Poi sono arrivate le bombe

Il destino dell’Ilva e la promessa di una morte rallentata

La mobilitazione della gente di Taranto ha coinvolto tutte le generazioni: si protesta contro il progetto della “decarbonizzazione in 12 anni” (balle servite). L’idea, poi, di far ripartire la produzione d’acciaio per aumentare la spesa militare sembra quasi uno scherzo: non si maschera più la produzione di armi per farla passare per civile, ma il contrario

Che errore madornale ha fatto Zelensky sull’anticorruzione

La piccola cerchia attorno alla presidenza ha fatto votare l’esautoramento delle due agenzie fondate nel 2015, tra i risultati simbolicamente più incisivi del Maidan. Chi sta fuori può, e deve, stare con il presidente contro i suoi nemici e i suoi falsi amici a est e a ovest, ma non può stare contro gli ucraini

Il mondo ingombro di macerie fa passare inosservati avvenimenti straordinari

Lo scioglimento del Pkk dopo 40 anni di resistenza armata è un caso di disarmo unilaterale, la scelta più controcorrente nel mondo contemporaneo. Le paci si possono fare. Mario Raffaelli, sottosegretario agli Esteri negli anni della mediazione italiana in Mozambico, ha pubblicato un diario meticoloso di quella fase: Si fa presto a dire pace (Marcianum Press)

Il mondo di “Missione confidenziale” e quello di oggi

Graham Greene lo scrisse nel 1938, il libro uscì l’anno dopo. Il protagonista D. (un agente segreto) viene da un paese in guerra civile, le cui condizioni sono molto simili a quelle del conflitto spagnolo. Arriva a Londra: un altro mondo, un luogo di pace, su cui però incombe minacciosamente una guerra mondiale. Fino a che punto il proprio tempo è dopoguerra? E quando diventa anteguerra?

L’altra faccia dell’occupazione italiana

Le testimonianze degli internati sloveni e croati nei campi italiani tra il 1941 e il 1943 riemergono dal silenzio: un libro raccoglie le voci dei bambini di allora, oggi ultimi testimoni di una storia rimossa

Ricordi di un viaggio in treno

Io e Gigi Riva avevamo un incontro a Giavera del Montello, ed eravamo sul regionale da Mestre a Treviso. Chiacchiere su Stendhal, su Bergamo, sul Tagliamento. Scrivo queste righe nel caso in cui la nostra giovane compagna di viaggio le legga e non pensi a noi come a degli impostori