A Tianjin ci si è fieramente opposti all’occidente, che si presenta come il titolare di una superiorità materiale. Oggi l’oriente, capitanato dalla Cina, tiene il fiato sul collo di quel primato
Nel libro “Il figlio della lupa” c’è una maestra che insegna tenacemente ai bambini parlando in sloveno e viene congedata per punizione, c’è un orfano undicenne che si chiama Srecčko e rifiuta di essere chiamato Fortunato, ci sono le vessazioni, la violenza fanatica e squadrista, la paura per una cultura ignorata e misconosciuta
Chissà le tante persone giovani che affollano il Meeting di Rimini, se interpellate sul soccorso in mare ai migranti, cosa risponderebbero. Direi che prima ancora che al principio di sussidiarietà farebbero ricorso a quello di carità cristiana
“C’è un prima e dopo il 7 ottobre”. Siamo a più di 600 giorni “dopo” il 7 ottobre. Chi governa Israele e comanda il suo esercito poteva agire in modi diversi. Ha scelto di agire nel modo che ha condotto a questo punto
Lo ha detto in un’intervista a Repubblica Paolo Pellegrin, fotoreporter che ha frequentato Gaza per molti anni. Se potesse ci tornerebbe, dice, ma teme che potrebbe scoprire cose ancor più terrificanti di quelle che sappiamo e immaginiamo
Adriano Prosperi ha da poco compiuto gli anni. La sua amicizia mi ha regalato un gruzzolo di conoscenze preziose a capire il mondo cui ancora apparteniamo: un mondo che è andato da tutt’altra parte, e allo stesso tempo in cui tanti nostri connotati resistono strenuamente
Un telefono è morto (il mio iPhone 8), ora ne ho uno classificato il doppio (cioè il 16). Con me un magnifico specialista, elegante, comprensivo e sicuro di sé. Esperienza eccellente. Non mi comprometto neanche con Tim Cook
La penultima cena, la soluzione dell’articolo 5 “Come Se” di cui Giorgia Meloni è autrice, gli aneddoti postumi su Yalta che impallidiscono di fronte alle chiacchiere di Trump seduto accanto alla riaccolta mascotte Zelensky
Mentre attendevo l’ingresso del presidente ucraino nella tana del lupo, leggevo delle caprette sull’isola di Stromboli, in particolare a Ginostra. Giorni fa, a Marciano Marina, avevo risentito anche la storia della pecorella smarrita
L’avventura era il modello della nostra infanzia e dell’adolecenza. La vita dei bambini “non regolari” è spesso smodatamente avventurosa. Ma non è vero che noi del benessere l’abbiamo ripudiata. Il caso di Cecilia De Astis, i bambini morti in mare e il fenomeno di Formula 1
“L’ombra di Pushkin”, un’opera d’arte incastonata nel marciapiede di una strada di Odessa, è stata vandalizzata. Un tentativo, che si somma a tanti altri, di cancellarne il patrimonio artistico e culturale legato al passato russo e sovietico. Una superstiziosa guerra alle ombre dettata dal fanatismo nazionalista
Le prove con cui Israele ha provato a dimostrare l’appartenenza di al Sharif a Hamas, e a giustificarne così l’omicidio, sono insufficienti e di dubbia veridicità. Ancor peggio è la dicitura “assieme a dei colleghi”, come se si trattasse di un accidente del destino, di un massacro che vale la candela. È invece una strage aggravata
Ho visto un tramonto lungo e indimenticabile, con una vista splendida sulle isole dell’Arcipelago toscano. Mi sono interrogato sull’attrazione esercitata dalla visione delle isole, e ho deciso di recuperare quello che di originale e intelligente ne hanno detto antichi sapienti e poeti di tutti i tempi
Alla notizia del suicidio di Stefano Argentino, il giovane tormentatore e assassino di Sara Campanella, c’è chi si rattrista e chi si felicita con fare vendicativo. In ogni caso non c’è nulla di peggio, per un carcerato che vuole mettere fine alla propria vita, dell’accanita sorveglianza tesa a impedirglielo
E’ scesa la notte. E rimirando una luna splendente ho espresso un desiderio sul medio oriente
Una vicina di sedile impegnata col telefono, un giovane immerso nel suo Mac. Una ragazza simpatica con una cagnolina, metà di Lecce e metà peruviana, diretta a Montelupo. Un ragazzo intento a leggere “Il Signore degli anelli”. Varia umanità
Putin interpreta a modo suo l’ultimatum annunciato da Trump (di 50 giorni e poi aggiornato sui dieci-dodici). Zelensky è in un angolo da cui ora cerca di uscire. Resta la constatazione di un grande paese invaso, vincolato agli assetti politici degli stati europei e ai capricci americani
In Ucraina è stato bombardato un carcere civile. Ai detenuti ucraini è stato offerto di arruolarsi (volontariamente, a differenza che in Russia). In pochi lo hanno fatto, molti devono aver pensato che la reclusione garantisse un riparo. Poi sono arrivate le bombe
Elvira Seminara ha scritto un libro che guida all’esplorazione della città attraverso le parole e la musica del cantautore, di cui fu amica e compagna d’anima: In Sicilia con F.B. Cortili e galassie di un’anima errante
La mobilitazione della gente di Taranto ha coinvolto tutte le generazioni: si protesta contro il progetto della “decarbonizzazione in 12 anni” (balle servite). L’idea, poi, di far ripartire la produzione d’acciaio per aumentare la spesa militare sembra quasi uno scherzo: non si maschera più la produzione di armi per farla passare per civile, ma il contrario
La piccola cerchia attorno alla presidenza ha fatto votare l’esautoramento delle due agenzie fondate nel 2015, tra i risultati simbolicamente più incisivi del Maidan. Chi sta fuori può, e deve, stare con il presidente contro i suoi nemici e i suoi falsi amici a est e a ovest, ma non può stare contro gli ucraini
Lo scioglimento del Pkk dopo 40 anni di resistenza armata è un caso di disarmo unilaterale, la scelta più controcorrente nel mondo contemporaneo. Le paci si possono fare. Mario Raffaelli, sottosegretario agli Esteri negli anni della mediazione italiana in Mozambico, ha pubblicato un diario meticoloso di quella fase: Si fa presto a dire pace (Marcianum Press)
Graham Greene lo scrisse nel 1938, il libro uscì l’anno dopo. Il protagonista D. (un agente segreto) viene da un paese in guerra civile, le cui condizioni sono molto simili a quelle del conflitto spagnolo. Arriva a Londra: un altro mondo, un luogo di pace, su cui però incombe minacciosamente una guerra mondiale. Fino a che punto il proprio tempo è dopoguerra? E quando diventa anteguerra?
Non vedo la pallina, soprattutto quando colpiscono così forte. Meglio nel replay. Sono anche abbastanza sordo, sento male colpi e rimbalzi, benché siano così potenti
Ho preso la funivia. Durante la salita le case, i palazzi, i monumenti, i cimiteri si rimpiccioliscono alla svelta e lo sguardo si apre tutto attorno. Sarajevo è circondata dalle alture, un paradiso degli assedianti. Da lì sopra si bombardava e sparava a piacere, lì arrivavano i turisti del “safari” agli umani
Trent’anni fa in città non c’erano più alberi. Solo tronchi e rami mutilati, senza foglie. Falcidiati dai proiettili, segati e scortecciati per fare un po’ di fuoco nelle case buie e gelide, prima o dopo di bruciare anche i libri. Sono passati 30 anni dal massacro di Srebrenica
Le testimonianze degli internati sloveni e croati nei campi italiani tra il 1941 e il 1943 riemergono dal silenzio: un libro raccoglie le voci dei bambini di allora, oggi ultimi testimoni di una storia rimossa
Io e Gigi Riva avevamo un incontro a Giavera del Montello, ed eravamo sul regionale da Mestre a Treviso. Chiacchiere su Stendhal, su Bergamo, sul Tagliamento. Scrivo queste righe nel caso in cui la nostra giovane compagna di viaggio le legga e non pensi a noi come a degli impostori