L’odiosa reputazione che si è alimentata contro “gli scafisti”

Lo scafista sta al gradino più basso dell’abiezione contemporanea. Incapace di perseguire i Bija, gli Al-Kikli e gli Almasri, l’autorità si rivale sui piccoli. Che sono anche un piatto ricco per le polizie più innervosite e per il malumore delle magistrature dei luoghi in cui naviganti e naufraghi vanno a incagliarsi. Storia di Amir Babai

La grottesca minaccia mortale rivolta a Khamenei

Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran dall’89, era stato presidente dal 1981. Nei fatti il suo potere dura da 44 anni, lui ne ha 86 e un notorio tumore, e della sua successione si tratta da tempo. L’idea secondo cui con lui finirà la guerra è soprattutto una riprova della furia oltranzista di Netanyahu, anche lui al potere, con poche pause, da una vita

Le guerre finiscono col ribadire i ceppi, o spezzarli

Proporsi di cambiare un regime dispotico con la forza finisce col mancare il bersaglio, e spesso per provocare l’esito opposto. Ma se ci si misura con una situazione di fatto prodotta da un intervento militare o da una guerra il discorso può essere diverso. Lezioni dalla Siria

Cara Schlein, vantarsi della minoranza dei votanti non è vincente

Ancor peggio è metterla a confronto con quelli che votano per il malaugurato governo in carica. Guadagnare il voto e la partecipazione degli astenuti è il compito maggiore di un partito democratico, e invece ci si rassegna a una gara fra i due campi nel recinto sempre più ridotto dei votanti

Una virtuosa associazione di studenti del Virgilio

Il suo promotore si chiama Antonio Maria Cutuli, detto Tonino, e da due anni organizza un concorso di poesia intitolato a un’amata ragazza che non c’è più, Maria Pellegrini. Un’iniziativa dai molti pregi. Riporto qui la poesia di Alice, una dei partecipanti

Gli spari dell’Idf e l’entusiasmo di Hamas

Ormai sembra puro masochismo che l’esercito israeliano rincari la dose, ma è successo di nuovo: vicino a un punto di distribuzione degli aiuti, i soldati hanno aperto il fuoco, uccidendo più di 30 palestinesi e ferendone 90. Netanyahu tira dritto e i capibanda di Hamas non possono che godere

Uno scultore e il suo Redentore, pronto a volare nel cielo di Maratea

L’autore del Cristo si chiamava Bruno Innocenti. Fiorentino, figlio di un orafo e allievo dell’Istituto statale d’Arte a Firenze. Un uomo mite e risoluto, colto e affabile, solitario. Il suo studioso più fedele, Marco Fagioli, ha pubblicato un formidabile catalogo a lui dedicato. Le due figlie si impegnano a tener viva la bellezza che hanno ereditato

I dittatori trovano sempre un motivo per far proseguire le stragi

Si annunciano trattative e pace per poi bombardare: si può sempre far dire che Kyiv ha attentato all’elicottero di Putin. Si può dichiarare che occupare, affamare e ammazzare civili nella Striscia è per liberare gli ostaggi. Quando sganceranno un atomica diranno che non hanno potuto farne a meno

Il “Vengo come un fratello” di Papa Leone contro l’egoismo Maga

J.D. Vance ha giustificato l’America first con il concetto di Ordo amoris di Agostino. Nei Vangeli si legge che è fratello o sorella chi fa la volontà di Dio. Anche Francesco aveva ricordato ai vescovi americani che l’amore cristiano non si distribuisce in cerchi concentrici, ma è una fratellanza aperta a tutti

Sull’arte del “lasciar andare”

Andrée Ruth Shammah parlava di Israele e Palestina e ha concluso augurandosi che qualcuno imparasse a “lasciar andare le cose”. Dalla morte, all’amore, ai ricordi, è un atto che può salvare il mondo

Qualcosa di magnanimo e di solenne nella decisione del Pkk

Il partito ha deliberato il proprio scioglimento e la fine della lotta armata, perché “ha compiuto la sua missione storica”. Erdogan ha salutato benevolmente la svolta, ora le carte sono tutte nelle sue mani. Che forse userà per persuadere la sua base e i suoi alleati per assicurarsi la presidenza a vita

Auguri al cardinale Puljic

Arcivescovo emerito di Sarajevo, fu elevato alla porpora da Giovanni Paolo II, alla vigilia dell’assedio della città. Alla sua prima messa da cardinale disse: “Solo il Papa ha fatto di Sarajevo una frontiera decisiva dell’epoca”. Mentre il resto del mondo si voltava dall’altra parte

La minaccia dell’atomica e il mondo quasi spacciato

Medvedev assicura che, in caso di turbamenti della cerimonia del 9 maggio, il 10 Kyiv non esisterà più. Putin dice che spera non ci sia bisogno dell’atomica. Che dal 24 febbraio 2022 viene masticata come un chewing-gum dalle bocche del Cremlino. E ogni volta le minacce restano senza risposta

Meditare sulla vulnerabilità del mondo

Dopo il blackout nella penisola iberica, si è ricordato quello italiano del settembre 2003. L’Italia rimase al buio pesto per 12 ore per un contatto tra un cavo surriscaldato e un albero. Un albero caduto in un cantone svizzero può riportare un intero paese alla caverna platonica