Ho visto un tramonto lungo e indimenticabile, con una vista splendida sulle isole dell’Arcipelago toscano. Mi sono interrogato sull’attrazione esercitata dalla visione delle isole, e ho deciso di recuperare quello che di originale e intelligente ne hanno detto antichi sapienti e poeti di tutti i tempi
Alla notizia del suicidio di Stefano Argentino, il giovane tormentatore e assassino di Sara Campanella, c’è chi si rattrista e chi si felicita con fare vendicativo. In ogni caso non c’è nulla di peggio, per un carcerato che vuole mettere fine alla propria vita, dell’accanita sorveglianza tesa a impedirglielo
E’ scesa la notte. E rimirando una luna splendente ho espresso un desiderio sul medio oriente
Una vicina di sedile impegnata col telefono, un giovane immerso nel suo Mac. Una ragazza simpatica con una cagnolina, metà di Lecce e metà peruviana, diretta a Montelupo. Un ragazzo intento a leggere “Il Signore degli anelli”. Varia umanità
Putin interpreta a modo suo l’ultimatum annunciato da Trump (di 50 giorni e poi aggiornato sui dieci-dodici). Zelensky è in un angolo da cui ora cerca di uscire. Resta la constatazione di un grande paese invaso, vincolato agli assetti politici degli stati europei e ai capricci americani
In Ucraina è stato bombardato un carcere civile. Ai detenuti ucraini è stato offerto di arruolarsi (volontariamente, a differenza che in Russia). In pochi lo hanno fatto, molti devono aver pensato che la reclusione garantisse un riparo. Poi sono arrivate le bombe
Elvira Seminara ha scritto un libro che guida all’esplorazione della città attraverso le parole e la musica del cantautore, di cui fu amica e compagna d’anima: In Sicilia con F.B. Cortili e galassie di un’anima errante
La mobilitazione della gente di Taranto ha coinvolto tutte le generazioni: si protesta contro il progetto della “decarbonizzazione in 12 anni” (balle servite). L’idea, poi, di far ripartire la produzione d’acciaio per aumentare la spesa militare sembra quasi uno scherzo: non si maschera più la produzione di armi per farla passare per civile, ma il contrario
La piccola cerchia attorno alla presidenza ha fatto votare l’esautoramento delle due agenzie fondate nel 2015, tra i risultati simbolicamente più incisivi del Maidan. Chi sta fuori può, e deve, stare con il presidente contro i suoi nemici e i suoi falsi amici a est e a ovest, ma non può stare contro gli ucraini
Lo scioglimento del Pkk dopo 40 anni di resistenza armata è un caso di disarmo unilaterale, la scelta più controcorrente nel mondo contemporaneo. Le paci si possono fare. Mario Raffaelli, sottosegretario agli Esteri negli anni della mediazione italiana in Mozambico, ha pubblicato un diario meticoloso di quella fase: Si fa presto a dire pace (Marcianum Press)
Graham Greene lo scrisse nel 1938, il libro uscì l’anno dopo. Il protagonista D. (un agente segreto) viene da un paese in guerra civile, le cui condizioni sono molto simili a quelle del conflitto spagnolo. Arriva a Londra: un altro mondo, un luogo di pace, su cui però incombe minacciosamente una guerra mondiale. Fino a che punto il proprio tempo è dopoguerra? E quando diventa anteguerra?
Non vedo la pallina, soprattutto quando colpiscono così forte. Meglio nel replay. Sono anche abbastanza sordo, sento male colpi e rimbalzi, benché siano così potenti
Ho preso la funivia. Durante la salita le case, i palazzi, i monumenti, i cimiteri si rimpiccioliscono alla svelta e lo sguardo si apre tutto attorno. Sarajevo è circondata dalle alture, un paradiso degli assedianti. Da lì sopra si bombardava e sparava a piacere, lì arrivavano i turisti del “safari” agli umani
Trent’anni fa in città non c’erano più alberi. Solo tronchi e rami mutilati, senza foglie. Falcidiati dai proiettili, segati e scortecciati per fare un po’ di fuoco nelle case buie e gelide, prima o dopo di bruciare anche i libri. Sono passati 30 anni dal massacro di Srebrenica
Le testimonianze degli internati sloveni e croati nei campi italiani tra il 1941 e il 1943 riemergono dal silenzio: un libro raccoglie le voci dei bambini di allora, oggi ultimi testimoni di una storia rimossa
Io e Gigi Riva avevamo un incontro a Giavera del Montello, ed eravamo sul regionale da Mestre a Treviso. Chiacchiere su Stendhal, su Bergamo, sul Tagliamento. Scrivo queste righe nel caso in cui la nostra giovane compagna di viaggio le legga e non pensi a noi come a degli impostori
Donald Trump toglie a Kyiv le armi difensive che ha promesso. Si intesta così la responsabilità diretta dell’assassinio di civili e militari, donne e uomini, bambini e vecchi. “Meno armi vengono fornite a Kyiv più è vicina la fine del conflitto” ha detto il portavoce del Cremlino. Questa volta, purtroppo, ha detto la verità
Il libro di Claudio Caprara è un’affettuosissima dichiarazione di riconoscenza per le persone con cui la comunità umana del partito l’ha fatto vivere. Si racconta il Pci degli anni di ferro fino alla Liberazione, quello della via italiana, quello dell’uscita da Varsavia e dell’ombrello della Nato, e quello della metamorfosi (che è una via per dissimulare il decesso)
Delle manifestazioni di Belgrado si coglie il peso inaudito del contesto in cui avvengono. Tra 10 giorni si celebrerà il trentennale del massacro di Srebrenica: allora bastò poco per capire che si era perpetrata la carneficina più terribile dopo la Shoah. Oggi le stragi vengono messe nel conto della “guerra”
Un reportage del Kyiv Independent getta luce su un fenomeno consistente: le donne che combattono sono circa 70 mila, di cui circa 5500 impiegate in prima linea. Ma c’è la preoccupazione che la promozione del reclutamento femminile volontario prepari la strada a quello obbligatorio
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Sergeevič Peskov ha avvertito che un cambio di regime in Iran sarebbe inaccettabile e che l’assassinio di Khamenei aprirebbe il vaso di Pandora. Putin, i cui servizi assassinano dissidenti e oppositori, che invade e cancella paesi e città, ha provato un brivido all’ipotesi di quei buontemponi di Trump e Netanyahu
In una situazione così contraddittoria, i bugiardi seriali aumentano i loro argomenti. Che il loro campo di battaglia sia il talk-show o la Situation room, il Cremlino o la rubrica settimanale poco cambia
Lo scafista sta al gradino più basso dell’abiezione contemporanea. Incapace di perseguire i Bija, gli Al-Kikli e gli Almasri, l’autorità si rivale sui piccoli. Che sono anche un piatto ricco per le polizie più innervosite e per il malumore delle magistrature dei luoghi in cui naviganti e naufraghi vanno a incagliarsi. Storia di Amir Babai
Mentre un vecchio presidente americano, laido quanto il vecchio ayatollah, ordina agli abitanti di Teheran di evacuare la città, ragionare sugli avvenimenti è ormai un’impresa derisoria. Abbiamo a che fare con ukase scadenti di ora in ora
Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran dall’89, era stato presidente dal 1981. Nei fatti il suo potere dura da 44 anni, lui ne ha 86 e un notorio tumore, e della sua successione si tratta da tempo. L’idea secondo cui con lui finirà la guerra è soprattutto una riprova della furia oltranzista di Netanyahu, anche lui al potere, con poche pause, da una vita
Proporsi di cambiare un regime dispotico con la forza finisce col mancare il bersaglio, e spesso per provocare l’esito opposto. Ma se ci si misura con una situazione di fatto prodotta da un intervento militare o da una guerra il discorso può essere diverso. Lezioni dalla Siria
Il dramma inascoltato dei detenuti è stato al centro dell’incontro a Palazzo Strozzi. L’auspicio è che i magistrati, alla vigilia dell’entrata in servizio, trascorrano un periodo in carcere, perché ci sia un’educazione alla giustizia fondata sull’esperienza