Category: Moda
Osservatorio donne e moda: ecco la short list del 2025
Imprenditrici nel tessile, nell?abbigliamento, nella pelletteria, e per la prima volta le antesignane del sostegno alle donne in questo sistema che, con la crisi, sta tornando maschile. I premi assegnati da ?Il Foglio della Moda? in collaborazione con PwC Italia saranno consegnati durante una serata danzante sul palco del Teatro Strehler l?8 maggio
Da Cuccia a Miuccia: a Milano nasce il polo Prada-Versace
Dal salotto buono al Salone del mobile. Prada conquista Versace e col polo del lusso italiano sbaraglia i francesi a Milano
Cosa ci insegna l’accordo tra Versace e Prada sulla moda del futuro (e sull’Italia)
L’Europa, l?Italia e le sue famiglie imprenditoriali migliori, hanno mezzi e modi non solo per reagire alle turbolenze dei mercati che le politiche dissennate di Donald Trump le hanno inflitto, ma anche per riportare a casa un marchio dal prestigioso passato. Il lusso delle aggregazioni
“Per la moda i dazi di Trump possono essere un’opportunità”, dice lo stilista Renzo Rosso
Il fondatore del gruppo Otb, di cui fa parte anche il marchio Diesel, tra economia e tecnologia: “I brand alti non avranno problemi. Gli altri potranno riposizionarsi anche a livello più alto. L’intelligenza artificiale? Non mi spaventa, può essere uno strumento fondamentale”
La moda sotto scacco dei mercati
Da Versace a Prada. Gli effetti dei dazi sulle operazioni in corso. Ora è tutto sospeso, ma nell’attesa affiorano ricordi che si credevano archiviati, come il salto della quotazione di Orada, dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008
È il momento delle aggregazioni di filiera. Che dice Unicredit
François-Henri Pinault ha incontrato il ministro Adolfo Urso per discutere la crisi del settore moda in Italia, aggravata dal calo dei consumi e dalla difficoltà di accesso ai finanziamenti. La soluzione proposta dagli esperti è il consolidamento delle filiere produttive per rafforzare la competitività senza perdere l’unicità del Made in Italy
La “ragazzetta dello sport” e quello spirito leggero che la moda non ha più
Oggi l’ironia è merce molto rara, ma nei primi anni Novanta Franco Moschino smontava costantemente i codici classici dell’abbigliamento, utilizzando l’arma della burla per ridere dell’ipocrisia e delle convenzioni e di sé stesso. Leggerezza mai superficiale, nonostante il clima pesante
La terza via del modello famigliare nella moda
Dopo un ventennio in cui aprire negozi monomarca nelle vie dello shopping equivaleva a battere moneta, oggi la partita si chiama Direct-to-Consumer. Si tratta della capacità, da parte dei brand, di dialogare digitalmente con i clienti, raccogliendo i loro desiderata per mettere a segno fatturati legati alla singola persona
La rivoluzione del private label
I grandi buyer firmano la riscossa contro l’eccesso di potere contrattuale dei brand facendo quello che i supermercati fecero trent’anni fa: affidarsi ai produttori per produrre le proprie linee. L’accordo fra il gruppo Florence e Camera Buyer sarà il primo di molti
Anche meno heritage, grazie. Parla Stefano Beraldo
Il ceo di OVS, che pochi giorni fa ha lanciato un centro di ricondizionamento capi a Bari, cioè sostenibilità applicata, dice le cose che tutti sanno ma che nessuno osa esplicitare, e cioè che se compri un’azienda fallita, replicarne lo stile che aveva fatto cilecca non ha molto senso
Non siamo creativi per caso. Intervista a Matteo Marzotto
“Non ho mai creduto alla storiella dell’Italia dove esiste una cultura spontanea del saper fare: dietro ci sono sacrifici e voglia di coniugare l’artigianato alla tecnologia più avanzata”, dice il presidente di Minerva Hub, costellazione di eccellenze industriali che producono finiture di lusso per i grandi marchi
Dovunque si vada meglio non andarci da soli, anche in affari
Il settore moda e lusso in Italia è diviso tra aziende in difficoltà e realtà che resistono, ma la piccola dimensione le rende vulnerabili. Crescere tramite acquisizioni, fondi o quotazioni in borsa è ormai una necessità per competere globalmente
Andrea Petochi, il filo rosso fra Roma e Londra che ha salvato Liberty
A 10 anni si ritrova orfano e pure povero, per poi emigrare a Londra e buttarsi nella vasca dei pescecani della Procter&Gamble. Tra poco la più piccola delle “Big Three”dei grandi magazzini di Londra festeggerà i 150 anni di vita. Anche grazie a lui
Andrea Petochi, il filo rosso fra Roma e Londra che ha salvato Liberty
A 10 anni si ritrova orfano e pure povero, per poi emigrare a Londra e buttarsi nella vasca dei pescecani della Procter&Gamble. Tra poco la più piccola delle “Big Three”dei grandi magazzini di Londra festeggerà i 150 anni di vita. Anche grazie a lui
Il “modamercato” è una brutta idea
Il continuo scambio di teste fra i grandi gruppi sta disorientando i clienti e annullando le differenze che dovrebbero permettere alle brand communities di scegliere, e di pagare i favolosi sovrapprezzi senza ridere
Il “modamercato” è una brutta idea
Il continuo scambio di teste fra i grandi gruppi sta disorientando i clienti e annullando le differenze che dovrebbero permettere alle brand communities di scegliere, e di pagare i favolosi sovrapprezzi senza ridere
Ma il corsetto no. La nuova moda guarda troppo al passato
Con i bustini e le gonne fascianti, per le donne suonerà pure l’ora del ritorno in casa e dei lavori sottopagati? La moda delle “tradwife”
Ma il corsetto no. La nuova moda guarda troppo al passato
Con i bustini e le gonne fascianti, per le donne suonerà pure l’ora del ritorno in casa e dei lavori sottopagati? La moda delle “tradwife”
Perché la moda, a Milano, chiede a Meloni di non essere più lasciata sola
Il ministro Adolfo Urso ha provato a dare garanzie sugli aiuti e presentava agli imprenditori il piano moda del governo, volto a rafforzare la filiera e ad accelerare l’internazionalizzazione del settore. L’assenza della premier però si è fatta sentire
Perché la moda, a Milano, chiede a Meloni di non essere più lasciata sola
Il ministro Adolfo Urso ha provato a dare garanzie sugli aiuti e presentava agli imprenditori il piano moda del governo, volto a rafforzare la filiera e ad accelerare l’internazionalizzazione del settore. L’assenza della premier però si è fatta sentire