I leader di Francia, Canada e Regno Unito annunciano il riconoscimento della Palestina all?ONU, mentre il gruppo terroristico lo vede come premio per il 7 ottobre
Il filosofo Sam Harris sulla guerra di Gaza e il destino delle società aperte
Come ai tempi di Sant’Agostino, siamo testimoni della fine di un mondo. Ma il nuovo che avanza non promette redenzione, bensì un’era post-umana
Per il presidente del Crif la decisione di Macron di riconoscere lo stato palestinese è una mossa elettorale inefficace e pericolosa, scrive Le Point
Jonathan Sacerdoti: “Non esiste alcun movimento politico che incarni le responsabilità che ci si aspetta da uno stato degno di questo nome”, scrive L’Express (26/7)
Gaza, antirazzismo, clima: donne sovrarappresentate nella sinistra radicale
Gli islamisti hanno imparato a parlare il linguaggio degli attivisti per la giustizia sociale. L’articolo di Jacob Howland sul Tablet americano
Una generazione è cresciuta con gli studi sul risentimento postcoloniale, abituata a disprezzare e vilipendere gli europei che partivano con le loro fragili navi alla conquista del mondo
Alleanze e convergenze ideologiche tra l’estrema sinistra e l’islam politico in Francia. Un’offensiva ideologica che il ministro dell’Università non vuole vedere
La nomina democratica di Mamdani a New York e la lezione della Iron Lady. L’analisi di Gerard Baker sul Wall Street Journal
Il giornale della sinistra israeliana è la fonte principale dei media occidentali che vogliono criticare gli ebrei israeliani, ma preferiscono che le loro critiche siano espresse attraverso una voce ebraica. L’articolo di Leon de Winter sulla Welt
Un dissidente spiega che chi dorme tranquillo in Europa deve ringraziare Israele
L’analisi di Thierry Moulonguet sulla Revue des deux monde: “La Cina rappresenta un terzo della produzione industriale globale. Nel 2040, se non si interviene, ne rappresenterà la metà. Spaventoso”
La presidenza Trump “si basa sulla concentrazione del potere per obiettivi massimalisti”, scrive Walter Russell Mead sul Wall Street Journal. “La sua scommessa è poter ottenere accordi bilaterali migliori di quelli ottenuti dagli Usa attraverso il sistema multilaterale”
Così Khamenei voleva distruggere lo stato ebraico (per ora gli è andata male)
Il capo di Axel Springer spiega perché contro Hamas, l’Iran e le dittature si gioca il futuro della democrazia e dell’occidente, scrive Politico
Il regime iraniano combatte perché è devoto alla distruzione di Israele, Israele combatte perché è devoto all’idea di non essere distrutto
“Dio è morto e lo abbiamo ucciso noi. Ma Nietzsche parlava del dio cristiano; il dio islamico non è morto affatto”. L’intervista allo scrittore francese del magazine danese Information
Vent’anni fa, l’analisi di Bernard Lewis sulla probabilità dell’atomica iraniana