Il caso Milano visto da due Italie che non si parlano

Un garantista e un giustizialista si confrontano sul caso Milano: è giusto che la procura indaghi su come si costruisce nelle grandi città? E’ lecito sospettare sistemi dove ci sono solo delibere? O stiamo trasformando la pianificazione urbana in una colpa penale?

Rispondere a Trump: serve il bastone o il cervello?

L’Europa discute su come rispondere ai nuovi dazi americani: chi spinge per misure immediate e chi chiede di usare la leva del negoziato. In gioco non c’è solo l’economia, ma il futuro delle relazioni tra Washington e Bruxelles

Il cortocircuito su Grok di Musk & co

L’Ai del Foglio spiega perché l’addio di Yaccarino non è solo uno scontro personale. Sostituire chi pensa con un chatbotche genera caos non è innovazione. È paura del confronto. È fuga dal reale. È la caricatura di un futuro che non sa nemmeno più distinguere tra libertà e disimpegno

Non legalizzatela. Il dibattito sulla marijuana

Legalizzare la cannabis non è progresso ma resa: i dati parlano chiaro, e non serve un algoritmo per capirlo. Dove è stata liberalizzata, ha portato più disagio, dipendenze e criminalità. Non ripetiamo lo stesso errore

Il Pd ha un problema alla voce pluralismo

Marwa Mahmoud e Pina Picierno battibeccano su Instagram. Ma non è solo una polemica estiva: quello che emerge è un partito in difficoltà, all’interno del quale la linea europeista e atlantista rischia di essere emarginata

Chi consiglia i consulenti? Un castello dorato che trema

L’analisi pubblicata dall’Economist descrive la crisi dell’intero modello della consulenza che l’AI sta rendendo obsoleto, tra perdite di valore, clienti più autonomi e rivali digitali. Mentre aziende come Palantir crescono triplicando il proprio valore

Uno scontro su Israele e Iran. Quando la deterrenza è autodifesa e quando rischia di diventare un pretesto

Il dibattito contrappone due visioni sull’attacco preventivo di Israele contro l’Iran. Il conservatore lo difende come risposta legittima a una minaccia esistenziale, vista l’aggressività del regime iraniano e il rischio imminente di un Iran nucleare. Il progressista, invece, lo critica come violazione del diritto internazionale, sostenendo che tale azione potrebbe radicalizzare il regime, destabilizzare ulteriormente la regione e delegittimare la diplomazia

Punire di più o prevenire meglio? Il nodo del femminicidio

“Non serve alzare la voce delle leggi, se restano mute le istituzioni che devono applicarle”, è l’opinione progressista. “Lo Stato deve lanciare un segnale chiaro: chi alza le mani su una donna andrà incontro a una punizione certa e più severa”, è l’opinione conservatrice