“La voce del padrone” di Francesco Pacifico è la prima opera sul femminismo scritta da un uomo che sembra onesta e degna di considerazione. L’autore, un maschio bianco non ancora di mezza età, analizza le reazioni sincere degli uomini al nuovo ordine sociale in cui le donne sono (più) libere
Che la scrittrice madrilena parli direttamente di sé come in “La pazza di casa”, o racconti la vita di Marie Curie, o rifletta sul temperamento artistico o si nasconda nei personaggi di uno dei tanti romanzi che ha scritto, si ha sempre la sensazione di conoscerla di persona, di essersi seduto al caffè con lei per fare quattro chiacchiere
Loro sono troppo cool per preparare questa valigia o questo zaino la sera prima della partenza. Quando fai la valigia? Domani. Ma domattina parti. Appunto, la faccio domani
Saldare il vuoto è pericoloso e occorre prima compiere un lungo tragitto. Il protagonista insiste viaggiando per luoghi intimi, rileggendo i diari paterni, intervistando parenti e colleghi di quell’uomo di cui il lettore non saprà mai il nome
Una storia che affonda le radici nelle contraddizioni feroci del secolo scorso, tra fascismo, leggi razziali e un condizionamento sociale di stampo cattolico che obbliga la famiglia italiana a una forma di moralismo beghino
Con gli adolescenti non succede. Quando sono così generosi da coinvolgerci nei loro pensieri sull’amore, sull’amicizia, sul futuro, sono la cosa più interessante del mondo. “Sono felice quando i miei amici sono felici”
Oggi ai giovani si chiede fiducia ma si offrono solo incertezza e promesse vuote. La scuola prima riconosceva il merito in modo meno ideologico di adesso
Un vecchissimo narratore smarrito a Madrid, con flatulenze poetiche, ricordi sfocati e dialoghi immaginari: l’ultimo racconto di Vargas Llosa è una riflessione comica e spietata sulla solitudine della vecchiaia
Un gioco del secolo scorso. Il vostro problema, ragazzi, è che non avete visto niente