Passino quelli che difendono la rapporteur per proteggere l’Onu dall’assalto di Trump. Il problema è chi non vede che porta avanti una visione imbevuta del terzomondismo più stantio, che “sta alla questione israelo-palestinese come Alessandro Orsini a quella russo-ucraina”
Ognuno si foggia nella testa un archetipo, a volte per esecrarlo, a volte per tesserne un elogio strumentale. Per tenersi fuori da questo fuoco incrociato di proiezioni e allucinazioni, c’è il nuovo libro di Anna Momigliano sulla società israeliana contemporanea, Fondato sulla sabbia
La guerra di Gaza ha esasperato l’andazzo, dando vita a esibizionismo dell’empatia, esami di coscienza non richiesti e occasioni per fingersi Primo Levi. In ogni caso, l’ego dell’intellettuale ostruisce del tutto la visione dei palestinesi. Ma c’è chi si spinge anche oltre
Da decenni ormai il processo è un poderoso dispositivo narrativo che vuole dare forma al racconto della vita nazionale. Non ce ne accorgiamo nemmeno più. Ecco perché un premio giornalistico conferito a un magistrato non fa notizia
Il locale romano ha annullato una conversazione sull’antisessismo con un comunicato che è un distillato di cultura woke. La presa di posizione delle due intellettuali contro i riflessi condizionati della propria bolla è un piccolo manifesto che trasforma un circolo vizioso in un circolo virtuoso
Dalla prima comunione del giudice Sepe ai talk show in prima serata, i magistrati hanno perso l’aura di eccezionalità. Oggi l’anomalia non è più la toga in Tv, ma il fatto che non ci sembri strano
La magistratura associata farà tutto ciò che è in suo potere (non poco) per sabotare e svuotare la riforma. Occorre essere vigili, anche perché l’informazione giudiziaria drogata attribuirà alla separazione tutti i guasti della giustizia. Per vederne i frutti ci vorrà almeno una generazione, anche due
Nordio ha annunciato di aver avviato la procedura di acquisto di mille congelatori da installare nei penitenziari. Un’inadeguatezza surreale e una frivolezza insultante. Ma è possibile che gli italiani seguano in maggioranza le convinzioni di Meloni e di Conte, della Verità e del Fatto su quest’atroce emergenza?
Già Gerardo Chiaromonte mise in guardia da una concezione sbagliata delle prerogative della Commissione. Il suo “invadere terreni che non le competono” – come ha denunciato Giovanni Fiandaca al Foglio – risale a un fraintendimento sorto già negli anni Sessanta
Agnese Tumicelli, studentessa dell’Università di Trento, si è dovuta dimettere dal Consiglio studentesco per aver indossato una maglia della Barbie Brigate Rosse. Una ragazza nata nel 2003, che è del tutto libera dal potere ricattatorio che alcune idee o immagini possono aver avuto sui suoi genitori e nonni
Per un uomo di sinistra alla vigilia degli anni 70 il poliziotto era un soldato semplice, e bisognava puntare ai generali (cioè ai magistrati). Gli uni e gli altri erano parte di un unico esercito della repressione, e la destra difendeva entrambi. Le emergenze nazionali (terrorismo e mafia), e poi Mani Pulite, cambiarono la trama del film
Franz Alexander e Hugo Staub, in un volume del 1948, esplorano il mistero insondabile che avvolge non solo chi commette atti delittuosi, ma anche chi è chiamato a punirli. La dottrina psicanalitica è applicabile anche a quest’ultima vicenda
Il reporter del manifesto insinua che sia Israele a comandare nel mondo, e che Trump sia solo un burattino nelle sue mani. Il Fatto Quotidiano ieri apriva con il faccione di Netanyahu e il titolo: “Il vero padrone del mondo”. Evito le polemiche: dico solo che…
Era il lontano 1984 quando se la prese con i telefilm americani che proponevano un’immagine leale del rito giudiziario (ingannando gli italiani) e pretese che la Rai trasmettesse i processi in diretta. Non poteva prevedere che: avremmo accroccato il processo americano all’italiana; sarebbe arrivato Un giorno in pretura, ma gli italiani, invece che ribellarsi, avrebbero seguito le udienze come un telefilm
Riflessioni attorno al podcast Ulisse di Massimiliano Coccia, dedicato al padre del federalismo europeo. Il suo approccio aperto e pragmatico gli consentì di riconoscere gli errori e di ricalcolare il percorso. Un esempio di laicità. E pensare che sul Manifesto di Ventotene, a marzo, si sono fronteggiati quelli che lo venerano come un testo sacro e quelli che lo ripudiano come un catechismo bolscevico
Nel saggio “Giudici e telecamere” si leggeva che lo spettatore non sopporta l’osservazione di una procedura lenta, predilige le sintesi che portano a opinioni nette. Trent’anni dopo, l’iniziativa di un quotidiano: “Chi ha ucciso Chiara Poggi? Alberto Stasi è colpevole? Clicca e vota”
Nella repubblica immaginaria della “Guerra lampo dei Fratelli Marx” il presidente anarchico e dittatoriale chiede al segretario di portargli un bambino di quattro anni per farsi spiegare un rapporto. Joshua Cohen dice che non c’è bisogno di spiegare Trump a un bambino di dieci anni, perché lui stesso ha dieci anni, e lo riconoscerebbe subito
La mente paranoica, dopo esser passata dalla politica alla finanza alla massoneria, alla fine approda sempre lì. Per andare oltre dovrebbe uscire dal mondo conosciuto. Pensieri attorno al romanzo-inchiesta di Luca Mastrantonio sul caso Hamer: Piombo e latte
Gaza è una licenza, un lasciapassare per un odio antico che cerca documenti falsi per farsi riammettere in società, per dare una parvenza di razionalità a ciò che razionale non è. Ed ecco Di Battista chiama gli israeliani “bestie di Satana”
Le discussioni tv smembrate in mini-comizi da pubblicare i giorni successivi. Non c’è più dialogo ma monologhi estrapolati che mostrano Tizio che asfalta Caio. Ed ecco Travaglio che, dopo una magra figura con Fubini a Otto e mezzo, si è voluto prendere la rivincita con un editorialino senza sfidanti
Tra il 6 e il 7 giugno ci saranno due manifestazioni per Gaza, su cui ci sono almeno quattro linee diverse. La domanda è: i sinceri amici di Israele, a sinistra, si sentirebbero a proprio agio in una piazza in cui i simboli dello stato ebraico sono banditi?
È finita l’epoca in cui i giornali umoristici facevano il verso a quelli istituzionali, ora è la propaganda governativa a imitare la stampa satirica. Per comprendere perché ciò accada, può essere utile leggere l’introduzione di Filippo Ceccarelli a Gli anni del Male. Quando la satira diventa realtà
Tutto ciò che ci fa sentire moralmente in debito genera un oscuro risentimento verso il creditore. Alla luce di questo precetto dovremmo osservare il dibattito attorno a Gaza e il paragone con Auschwitz
Lo ha rivelato, tra le righe, nell’intervista concessa ieri al nostro Ermes Antonucci: una giustizia di qualità richiede una quantità di tempo, personale e risorse di cui c’è carenza. Il presidente dell’Anm auspica un apparato giudiziario elefantiaco, e l’idea opposta, cioè di alleggerire il carico, non è neppure contemplata