Il giornalista Jörg Lau paragona Donald Trump a un genitore anziano affetto da Alzheimer e l’Europa a un figlio rimasto solo, addolorato e disorientato. Se la seconda metafora è vera, la prima – purtroppo per noi – pecca di eccessiva tenerezza
Dai think tank alle cancellerie, non passa giorno senza che qualcuno non faccia analogie sempre meno equivocabili tra i nostri tempi e gli anni Trenta del secolo scorso. Eppure le opinioni pubbliche europee continuano a dare retta ai falsi profeti e i cantori della Nuova Era
Rileggere Denis de Rougemont, padre spirituale del federalismo europeo. Stiamo in guardia dall?impero nemico, ma non affidiamoci ciecamente all?impero amico
Dall’equivoco colossale nato dalla decontestualizzazione e dalla cattiva interpretazione di un paio di frasi Philipp Jenninger, presidente del Bundestag nel 1988 ai problemi di oggi
L’invenzione della stampa in Europa alla metà del Quattrocento: quanti, in quegli anni, avevano capito fino in fondo il senso, la portata e le implicazioni di quel terremoto? Nessuno. Lo stesso vale con le nuove tecnologie
Già Montesquieu, davanti all’inasprimento delle pene, scriveva che “l’immaginazione si abitua a quella grave pena, come si era abituata alla più lieve, e venendo meno il timore per questa, si è costretti in breve a stabilire l’altra in tutti i casi”
Cesare Parodi sostiene di riconoscersi in una frase di Calamandrei che dice che il mestiere del pm è “il più arduo” perché dev’essere parziale come un avvocato e imparziale come un giudice. Peccato che poi aggiungesse che questa condizione è “un assurdo psicologico”
“Ma allora, se il ‘maxi’ è questo cumulo di storture, questa antologia di diritti sacrificati e di sacrifici mostruosi, perché si celebra?”, si chiedeva Elvio Fassone, magistrato di grande saggezza a cui toccò il maxiprocesso di Torino del 1987 contro il clan dei cursoti
Ipotizziamo un cavaliere che abbia dedicato tutta la vita alla ricerca del mostro e all’ultimo si tiri indietro. Così sono quei garantisti che auspicano la riforma della magistratura dall’88 e ora esitano, perché la meta è portata in dono dai riformatori sbagliati
Dopo l’appello di Anna Paola Concia e Alessio De Giorgi. Molte piattaforme per i diritti sono infarcite di neologismi, giovanilismi, storpiature, conii accademici esoterici, americanismi maltradotti. E se non padroneggi il gergo, non avranno nessuna intenzione di dialogare con te
I magistrati offrono continue occasioni di ingaggiare sfide polarizzanti a una leader che si sta dimostrando abile nel coglierle. E torna in mente D’Alema: “La nostra tragedia è che i magistrati hanno ragione su Berlusconi, ma Berlusconi ha ragione sui magistrati”
Per l’algoritmo Berizzi, non sei mai abbastanza antifascista, nemmeno se pronunci una condanna netta dopo che ti è stata chiesta da tempo. Per l’algoritmo Vannacci, non sei mai accusabile di fascismo, neanche se sprizzi mussolinismo da tutti i pori
Lo storico Guri Schwarz ha invitato a ragionare sul ?dispositivo comunicativo? innescato dal 27 gennaio a partire da alcune prime pagine dei giornali. Fino a parlare delle ?deportazioni naziste di Trump?
Gli allarmi per l’ordine esecutivo di Donald Trump che riconosce legalmente solo i due sessi tradiscono la consapevolezza che si tratta di identità fragilissime
Se l’imputato è presunto innocente, e non solo a chiacchiere, la vittima non è tale fino alla condanna dell’imputato. Definirla vittima in partenza, e tutelarla in quanto tale con la fanfara dei media, rischia di creare solo guasti
Il gesto dell’imprenditore è l’ennesima prova che viviamo in tempi in cui è impossibile scansare gli equivoci: un nuovo mondo politico in cui non è mai chiaro se c’è da ridere o tremare
Si legga il collage di giudizi di Tzvetan Todorov, Marthe Robert e Wilhelm Emrich sullo scrittore praghese, ma sostituendo il suo nome con quello del regista. Un ritratto che compare in “Twin Peaks” assumerà subito un nuovo significato
Avvocati linciati digitalmente per aver assunto d’ufficio la difesa di presunti criminali. Nel nostro immaginario, che resta tutto inquisitorio, l’avvocato è sempre un parolaio. E tutto risale alla seconda metà degli anni Settanta
Contro i giudici di Modena, il commento di Viola Ardone su Repubblica esordisce così: “Da scrittrice non riuscirei ad accostare l’aggettivo ‘umano’ al sostantivo ‘omicidio’”. Davvero? Non siamo pur sempre la stirpe di Caino?
L’imperdibile proposta arriva dal membro dell’Anm Stefano Celli: all’inaugurazione dell?anno giudiziario i magistrati si toglieranno la giacca per mostrare al ministro Nordio una ?frase forte?, rivolta alla politica e all’opinione pubblica
Separare le carriere anche con la motosega se necessario, e blindare una riforma che dal giorno dopo, prevedibilmente, diventerà un fortino assediato. Lezioni dalla storia
Ogni giorno qualche leader mondiale lancia una sonda, dice o fa qualcosa che fino a un momento prima era considerato indicibile, soprattutto per vedere se ne seguono sfracelli irreversibili. E il bello è che il più delle volte non ne segue un bel nulla, almeno in apparenza
Quanti connazionali hanno riflessi condizionati melodrammatici: davanti a un caso di cronaca attualissimo, pensano che la cosa migliore sia resuscitare retoricamente sulla scena i dilemmi morali che li agitarono allora
Al solo giudice dovremo lasciare la toga nera arbitrale. Accusa e difesa dovranno scegliere i loro colori in base al derby del foro di appartenenza: toghe giallorosse e biancocelesti a Roma, toghe rossonere e neroazzurre a Milano
Nordio e il Dap hanno impugnato l’ordinanza con cui il Tribunale di Sorveglianza di Sassari aveva autorizzato l’anarchico ad acquistare farina e lievito. Eppure la Corte Costituzionale si era espressa a favore dei “piccoli gesti di normalità quotidiana”
Il presidente dell’Anm dice che “c’è un interesse della collettività ad approfondire alcuni fatti in un processo, che prevale sull’interesse alla punizione”. Che sfacciataggine