Le manifestazioni per Gaza sono state il battesimo politico per una nuova generazione, e hanno dato il via all’internazionalizzazione della questione palestinese come causa rivoluzionaria. Una bizzarra concrezione ideologica
Il più grande dei moralisti moderni mi ha occupato militarmente il cervello quasi trent’anni fa, e ora uso alcune delle sue massime per spiegare la mia freddezza verso le mobilitazioni collettive per Gaza
In “Bloc-notes d’un contre-révolutionnaire” (1969) Piotr Rawicz esplora i sentimenti di un uomo che tentò disperatamente di integrarsi nella contestazione giovanile, imitandone la fuffa, il non pensiero, il conformismo, ma senza riuscirci. Chissà cosa avrebbe scritto entrando oggi in una delle tante università occupate
La solita sinistra schizzinosa, di fronte al caso Charlie Kirk, ha fatto di tutto per recitare una litania di esorcismi. E Kirk ne ha dette di cose brutte, ma le peggiori non sono quelle che gli si attribuiscono più spesso. Se passiamo le giornate a gridare al vampiro e non a capire com’è fatto, abbiamo perso in partenza
Fin dagli anni Sessanta ha duellato con i magistrati sui temi che più gli stavano a cuore. Si vide cestinare gli articoli dai giornali che non volevano inimicarsi le procure, e rimase inascoltato da gran parte del ceto politico
Trump non è Hitler, Vance non è Goebbels, e Charlie Kirk non è Horst Wessel (giovane delle SA ucciso e trasformato dalla propaganda nazista in un martire della violenza comunista). Ma quest’ultimo fu definito un “Obergruppenführer del Valhalla”. Kash Patel ha salutato Kirk dicendo: “Ci vediamo nel Valhalla”
Si scrive che la vita del magistrato sarebbe una vita d’asceta: niente interviste, niente politica, ecc. O almeno lo era, si scrive, fino a Mani pulite. Ma Mani pulite non è stato il germoglio, bensì il frutto maturo di una fertilizzazione quarantennale
Rivolto a coloro che l’hanno sfiduciato, il premier francese ha detto che non hanno il potere di cancellare la realtà. Ma questo presupporrebbe un accordo, anche solo minimo, su quale sia la realtà. E invece a sinistra e a destra i populisti sono tutti marcusiani
“Il paziente inglese”, “Diaz” sui fatti di Genova, e poi “Sulla mia pelle” dedicato agli ultimi giorni di Stefano Cucchi e “Io capitano” sui migranti africani. Lo sberleffo è il riflesso istintivo
“Justicia artificial” è un thriller distopico-cospirativo: si immagina un futuro in cui i cittadini (spagnoli in questo caso) sono chiamati a votare sull’introduzione di un sistema che consenta di fare a meno dei magistrati, sostituiti da algoritmi
La mobilitazione per Gaza ha rivelato il principale culto del nostro tempo: icone dei martiri, assemblee dei devoti, pianti rituali, pellegrinaggi e moltissima demonologia
Propongo di rileggere Guerra di lacrime di Fruttero e Lucentini. Ne emerge un ritratto perfetto dell’altruista planetario, colui che si percepisce moralmente e intellettualmente superiore, ma tratta il terribile patire del mondo come “una mano di carte da tenere o scartare secondo utilità”
Nelle Mie prigioni cercavo un passo illuminante sul fallimento dell’istruzione carceraria, e invece trovo un ritratto perfetto del nostro dibattito sui social, sempre identico a se stesso
Nel giugno del 1997 Salvatore Ferraro fu arrestato e si fece sedici mesi di prigione da presunto innocente. Vi propongo un passo dal suo raccontino “La leggenda della nascita del carcere”, che si legge nel suo memoriale
Un gioco da ombrellone: trasformare cantanti e romanzieri in improbabili coppie sanremesi. Da Nabokov agli 883, ecco una scaletta immaginaria fatta di legami inaspettati tra libri e musica
Nella maggior parte dei casi il cantautore italiano medio ama mostrarsi come un “Edipo senza complesso”, raccontando la mamma in toni melensi, stereotipati e immuni a un secolo di psicanalisi. Ma ci sono rare e preziose eccezioni