E’ il libro più triste mai scritto da un magistrato. Non si può fare a meno di pensare che ogni giudice dovrebbe avere, per non seminare intorno a sé più ingiustizia del dovuto, la fisionomia interiore dell’autore
La scritta “Olocausto” apparve sulla copertina del “Guerin Sportivo” dedicata alla strage dell’Heysel di Bruxelles nel 1985. Lo sterminio degli ebrei era diventato, ed è ancora, la pietra di paragone di ogni male. E’ umano, ma il salto da un’associazione emotiva al parallelismo storico è molto pericoloso
Arriva l?imbeccata anonima di uno spettatore delle “Iene”, e la procura ordina ai vigili del fuoco di dragare un canale a Tromello in cerca della presunta arma del delitto: un attizzatoio. Come nei gialli di Conan Doyle e Agatha Christie
Li riconoscete perché se ne stanno appostati, ci girano intorno, poi in ultimo pretendono il versamento della somma dovuta: finché non scandite la parola “genocidio” e non riconoscete che il governo israeliano è come minimo pari a Hamas, non vi mollano
Una iniziativa indetta da giornalisti, artisti, attivisti sotto l’hashtag #ultimogiornodigaza. Condivisibile per certi versi. Ma con un limite: come si può scrivere un appello in cui non compare, neanche per sbaglio, il nome di chi tutto questo l’ha voluto?
I radicali la promossero per via referendaria nel lontano 2000, ma Berlusconi invitò a disertare le urne in attesa di un momento migliore. Ora è la volta buona, dicono. Ma tra le proposte di modifica delle opposizioni e il gorgo procedurale della maggioranza viene il dubbio che sia un’altra promessa di marinaio
Dicono che l’episodio della ristoratrice napoletana è un inutile polverone, che la vita che si fa difficile per gli ebrei è una bazzecola se comparata alla catastrofe di Gaza. E’ vero, ma è falso. Se ci sono due problemi, bisogna affrontarli entrambi
Il gigante era indubbiamente giusto. Trascinava i viandanti nel suo antro e li stendeva su un’incudine a forma di letto, li amputava o li stendeva fino a ottenere la lunghezza desiderata. Meloni, sulla condizione delle carceri, ha detto che uno stato giusto adegua la capienza alla necessità, non i reati al numero di posti disponibili
Al di là delle ragioni politiche di questo accanimento, è all’opera una specie di alleanza dei ripetenti che gongolano a ogni passo falso di un primo della classe. L’effetto è imbarazzante
La morte del capo brigatista offre l’occasione per sbrogliare una vecchia matassa terminologica: come siamo passati dalla dietrologia al complottismo e perché è la paranoia a riunire rossobruni e grillini
Alcuni storici ritengono che quella degli internati militari italiani, deportati nei campi di concentramento dopo l’8 settembre, fu una forma di Resistenza passiva contro il nazifascismo. Maligna coincidenza: nelle carceri italiane la protesta pacifica dei detenuti sta per diventare reato. Non c’è miglior modo di celebrare la Liberazione che protestare contro quest’abominio
Tra i commenti di attivisti, influencer culturali, transfemministe, si leggono tesi su presunti disegni orditi dal Vaticano e dal Cremlino, sul binarismo eterocispatriarcale ferito a morte, sul nuovo fascismo globale. Ma non sarebbe più logico impostare una politica progressista su basi un po’ più solide?
Un veloce tramonto di senso fino a quel punto in cui tutte le parole e tutte le azioni appaiono perfettamente intercambiabili, e nulla più distingue uno scherzo da una sparatoria, un meme da una deportazione
Rodolfo Wilcock racconta del creatore di buona parte di ciò che si sarebbe poi chiamato filosofia moderna. Il Filosofo fabbricato da Absalon Amet era in grado di accostare tra loro vocaboli che raramente andrebbero accostati, dando vita a frasi casuali, ma spesso accolte nella Storia del Pensiero Occidentale
Un conto è passare dal rock al grunge, dal fascismo all’antifascismo o dallo stalinismo al liberalismo. Tutt’altra è essere disposti a dire che gli asini volano o, che è la stessa cosa, a ripudiare uno dei capisaldi della mente e della percezione del mondo
Beniamino Zuncheddu si è fatto trentadue anni in prigione da innocente ed è stato scarcerato “con una busta di vestiti e nessun sostegno”. Il Partito radicale propone un assegno che consenta agli ex detenuti innocenti di sopravvivere nel periodo, spesso molto lungo, tra l’assoluzione e il risarcimento. Una toppa per ottenere una giustizia un po’ meno impresentabile
I tic sessisti utilizzati dai giornali italiani per raccontare l’omicidio di una donna vengono gradualmente allontanati. Ma allora perché sostituire quegli stereotipi misogini con un’interpretazione monodimensionale, ideologica, su fatti che conosciamo poco?
Apparire raffinati pensatori mentre si affermano banalità e rozzezze è un’arte. Lezione dei maestri Donatella Di Cesare e Tomaso Montanari
Il presidente degli Stati Uniti vuole correre per un terzo mandato e conquistare la Groenlandia. Il video in cui Prodi inveisce contro una barista, le rimostranze degli amici di Le Pen, la prima pagina della Verità su Bassetti. Uno spasso
Ieri ce n’erano ben cinque su Libero, con illustri editoriali (firmati Capezzone, Senaldi, ecc.) e interviste a tutta pagina. Intenso dibattito a proposito della “rivendicazione”, con tanto di mappa grafica sulle diverse reazioni dei compagni
Gli autori di due – virtuose – dichiarazioni sulla necessità di un’Europa unita in difesa dell’Ucraina hanno utilizzato la stessa celebre locuzione. Sebbene il messaggio sia chiaro e condivisibile, occorrerebbe maggiore prudenza nel rievocare la vicenda della Schicksalsgemeinschaft