7 ottobre 2024: un anno di antisemitismo

Dalla Cina agli Stati Uniti, dall’Europa alla Russia: abbiamo raccolto un elenco, incompleto, degli atti di antisemitismo nel mondo avvenuti dal 7 ottobre 2023
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Shai Davidai ci racconta il suo anno “complicato” da prof. ebreo della Columbia

“Immaginiamo un attacco come il 7 ottobre ma contro rifugiati siriani in Europa. Nessuno avrebbe permesso che la gente nelle strade di New York, Roma o Londra lo celebrasse. Vedere che al mondo andava bene questo odio contro Israele e contro gli ebrei per me è stato davvero scioccante”, dice il professore della Business School della Columbia
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Il mondo rovesciato dall’odio, dopo il 7 ottobre

Le parole che sono rimaste nella gola il 7 ottobre, quelle che non riusciamo a trovare e le piazze di Berlino piene per sostenere i carnefici e non le vittime. Israele tornerà a ballare, noi dovremmo essere migliori delle nostre promesse
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“Il 7 ottobre è come la Shoah”. Parla l’imam francese Hassen Chalghoumi

Accusato dai fondamentalisti islamici di essere un “traditore”, è costretto a vivere sotto scorta e su di lui pende una taglia di 150 mila euro. “Il nuovo antisemitismo che si fa strada in Europa è pericoloso. Dopo il 7 ottobre mi è stato consigliato di tacere ma non posso stare zitto di fronte alle ingiustizie”
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Passato un anno, sono più forti i motivi per dire: mai più

Ma per farlo bisogna avere il coraggio di guardare la realtà, di riconoscere il virus dell’antisemitismo, di ricordare che i 1.200 ebrei uccisi nel pogrom del 7 ottobre sono stati uccisi proprio perché ebrei. E bisogna avere il coraggio di combattere l’intifada globale
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Israele, un caso speciale di innocenza che non perdona

Il libro di Sharon Nizza spiega tutto del 7 ottobre: pro memoria di un orrore senza fine, fa anche capire quanto fantasiosa sia l?idea che ci fosse una alternativa alla replica durissima, tragica, che quel fatto inaudito ha indotto
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Da Washington a Teheran, l’impotenza dei potenti

Niente di peggio per i grandi del mondo di non essere ascoltati. Tutti invocano la de-escalation ma nessuno sembra intendere. Perché la deterrenza, per essere efficace, deve essere credibile. I leader nel pallone
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Le due lezioni di Joe Biden

Il presidente americano elogia il sostegno di Dick e Liz Cheney a Kamala Harris: si vince con il campo largo e rispettando la Costituzione
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La devastazione dell’uragano Helene sulla Carolina del nord in bilico

Duecento morti e danni per 200 miliardi. Mentre Biden promette di rimborsare tutti i costi per l’emergenza e Harris che si fa portavoce degli aiuti, Trump accusa il governo di trascurare le zone a maggioranza repubblicana. Così l’uragano potrebbe influenzare le elezioni di novembre
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Cosa significa essere un intellettuale in Cina, oltre la censura. Parla Wang Hui

Tra i più importanti pensatori cinesi, negli anni è emerso come una figura centrale della Nuova sinistra. Oggi è in Italia per un incontro organizzato in collaborazione con il Berggruen Institute Europe al Festival di Internazionale, a Ferrara. Al Foglio racconta come ritagliarsi uno spazio critico e affrontare le contraddizioni di Pechino, nelle crepe
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Minacce e omicidi, i dissidenti azeri sono in pericolo anche in Europa

Con Vidadi Isgandarli, arrivano a quattro gli oppositori politici del regime dell’Azerbaijan uccisi nel luogo scelto per l’esilio, dal 2021. Dopo un anno di carcere, aveva scelto la Francia per proteggersi dagli uomini di AliyevIl, che l’hanno sorpreso in mattinata, accoltellandolo quindici volte in silenzio, dopo un attento studio delle sue abitudini
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Immaginare la vittoria dell’Ucraina

Gli alleati occidentali hanno fissato molte “linee rosse immaginarie”, ci dice Anne Applebaum, invece che far di tutto perché gli ucraini possano vincere. Putin si fermerà soltanto quando le risorse saranno finite, e le risorse non sono infinite
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J. D. Vance e la gentilezza che ti frega

Con garbo e cortesia, il candidato vicepresidente dei repubblicani americani rende l’eversione trumpiana meno orrenda, e quindi più pericolosa
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La deterrenza ripristinata da Israele dopo la raffica di missili iraniani

Lo stato ebraico sembra aver superato il trauma del 7 ottobre e aver ottenuto quella che gli strateghi militari chiamano “dominio dell’escalation” sull’Iran e i suoi proxy: colpendo i suoi avversari a volontà e subendo solo danni minimi in risposta. E ora si prepara a rispondere all’Iran
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Milionari in fuga da Londra dopo la stretta fiscale sui grandi capitali

Prima la Brexit, poi l’instabilità dei Tory, ora un principio goffo di redistribuzione del Labour. Tra regole antiquate e patrimoni dimezzati, migliaia di ricchi scappano dalla capitale finanziaria globale, e vanno verso Parigi, che sogna di diventare la città più ricca d’Europa entro il 2030
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I compromessi di Barnier, che cerca alleati nelle estreme destra e sinistra

Il nuovo primo ministro francese cerca di accontentare un po’ tutti, le varie anime della maggioranza relativa ma anche l’opposizione. Patrimoniale, rivalutazione del salario minimo e la promessa di non tornare indietro su aborto e matrimoni gay, da una parte. un controllo “più soddisfacente” dell’immigrazione e l’apertura al proporzionale, dall’altra

L’inconsistente visita di Barrot in Libano: lì Parigi non ha più alcun peso

Il neoministro degli Esteri francese è stato il primo alto diplomatico occidentale a recarsi in Libano dopo la morte di Hezbollah, ma è in posizione di debolezza. “All’epoca di Chirac i paesi arabi sapevano di poter contare sulla Francia, oggi non più”, ci dice il giornalista dell’Opinion Jean-Dominique Merchet
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L’Iran prova la Pearl Harbor israeliana

Un attacco con 180 missili balistici per nascondere la propria debolezza e reagire al collasso di Hezbollah. Ma è un azzardo molto oltre le capacità di Teheran. Lo stato ebraico dice: “Siamo pronti” alla resa dei conti
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La speranza di un futuro senza regimi nelle parole di Bibi

È’ il primo messaggio di libertà che la leadership israeliana manda direttamente alla popolazione sin dall’inizio della guerra, spiegando ai giovani che un altro Iran è possibile, ma solo con la sconfitta degli ayatollah. Un discorso che può estendersi a ogni altro governo basato sulla forza, persino alla Corea del nord
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Mark Rutte è ufficialmente il nuovo segretario generale della Nato

L’ex premier olandese, alla guida dei Paesi Bassi per 14 anni, succede a un decennio di segreteria del norvegese Jens Stoltenberg. Nella sua agenda ci saranno tre priorità: “Ucraina, rafforzamento dell’Alleanza e rafforzamento del rapporto sia con l’Ue sia con tutti i nostri alleati nel mondo”
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L’attacco dell’Iran contro Israele, 180 missili sullo stato ebraico

Le sirene antiaeree risuonano in gran parte del paese. C’è stata una sparatoria a Tel Aviv, la polizia parla di terrorismo. Ucciso in un nuovo attacco su Beirut un altro comandante di Hezbollah: si occupava del trasferimento di armi dall’Iran. Nella notte l’Idf ha iniziato l’incursione di terra
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L’Ue sancisce la sua irrilevanza nel “momento della verità per il Libano”

Quarantotto ore non sono bastate ai 27 stati membri dell’Unione europea per concordare una dichiarazione comune sull’eliminazione da parte di Israele di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Paralizzata dalle sue divisioni, la diplomazia europea è ridotta agli appelli al cessate al fuoco che nessuno ascolta
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Quanto pesa il voto ispanico per Kamala Harris

Dal lavoro al contrasto all’immigrazione fino al gender: sono questi alcuni dei motivi che nel corso del tempo hanno spinto la comunità latinoamericana a spostarsi a destra. Ora la candidata dem cerca di recuperare i loro voti, che valgono quanto uno stato
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Il processo a Le Pen è un (piccolo) ostacolo nella sua corsa all’Eliseo

A Parigi si è aperto il processo sul famoso “affaire des assistants” che dal 2015 coinvolge la leader del Rn e altri 24 esponenti, sospettati di aver usato i fondi pubblici dell’Europarlamento per pagare collaboratori che in realtà non lavoravano a Strasburgo. La corsa alla presidenza è a rischio?
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Il Brennero tra Salvini e Kickl

Il leader della Lega esulta per la vittoria dell’Fpo, ma l?estrema destra austriaca promette solo guai per noi: dall’immigrazione al trasporto dei mezzi pesanti

Quanto pesa il gas russo nel voto e nei negoziati del governo austriaco

A differenza di alti paesi europei, Vienna ha mantenuto rapporti più amichevoli con Mosca, senza dimenticarsi di staccarsi un po’ alla volta dalla canna del gas del Cremlino. Amici della Russia come solo i sovranisti sanno essere, anche quelli austriaci dell’Fpö possono dormire sonni tranquilli
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I media occidentali hanno le allucinazioni su Nasrallah

A giudicare dal blackout ideologico di molti media occidentali non si direbbe che il capo di Hezbollah fosse un terrorista sanguinario. Rassegna di come i giornali occidentali hanno raccontato il numero uno del Partito di Dio
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Chi è Hashim Safi al Din, il nuovo capo di Hezbollah

Il Consiglio della Shura, l’organismo decisionale centrale del gruppo islamista libanese, ha scelto il sostituto di Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco aereo israeliano venerdì. A guidare il Consiglio esecutivo è suo cugino, che ha legami familiari con Qassem Suleimani, l’ex comandante della Forza Quds dell’Iran
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Trump scrive libri da decenni, ma per alcuni non sa nemmeno leggere

Lo strano rapporto del tycoon con la carta stampata: dal passato da bestsellerista (col supporto dei ghostwriter) alle insinuazioni di analfabetismo, fino a una casa editrice personale per autori del mondo Maga e una riedizione dalla Bibbia patriottica in finta pelle
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Il piano per eliminare Nasrallah e quel che vuol dire per i suoi alleati

Hezbollah e l’Iran confermano la morte del leader. L’Idf ha deciso di colpire il capo di Hezbollah perché riteneva che ci fosse poco tempo prima che sparisse di nuovo. Il pieno sostegno dell’America a Israele. Un possibile nome per la successione: chi è Hashim Safi al Din
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Dentro la campagna di disinformazione russa contro Israele

Il sito d’inchiesta israeliano Shomrim è riuscito a ottenere alcuni documenti interni di una società con sede a Mosca chiamata Social design agency: si tratta di una delle aziende più importanti che operano per conto del governo russo per manipolare l’opinione pubblica. Ecco i documenti contro Israele
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Chi è davvero Meghan Markle? Nessuno lo sa

La vera colpa della duchessa di Sussex è aver ridotto il principe Harry a salice piangente in salsa woke. Fenomenologia di una “dittatrice in tacchi a spillo”
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Hassan Nasrallah, il primo della lista

Il leader di Hezbollah che vuole lo stillicidio di Israele era nascosto dal 2006. Ancora prima dell’attacco di Israele su Beirut qualcuno sosteneva che ormai fosse un capo bidimensionale che dal bunker non usciva più. Storia di un leader ricercato per tutto il paese
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La traversata nella povertà dell’Argentina

I poveri superano il 50 per cento: è il costo del drastico aggiustamento fiscale che sta portando avanti il presidente Milei. L’economia dà segnali di ripresa lasciando presagire che il peggio è passato, ma ora la crescita dovrà essere rapida e tangibile

Chi è Shigeru Ishiba, il prossimo primo ministro giapponese

Finita l’èra di Fumio Kishida, il Partito liberal democratico al governo sceglie un volto popolare tra i giapponesi ma non amatissimo dalle varie fazioni interne. Fissato con la Difesa, ha proposto la creazione di una Nato asiatica
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