Povertà e fame. Il lascito di Assad in Siria

I dati dell’economia siriana dopo quasi 14 anni di violenze e tagli ai sussidi, mentre il regime si faceva ricco con il Captagon. La corruzione è un pilastro delle autocrazie, e le tiene legate. Servono 400 miliardi per ricostruire il paese del dittatore che-garantiva-stabilità
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I famosi diritti sindacali di Gaza

L’Usb sciopera contro il “genocidio di Israele”. Ma lo stato ebraico è e uno dei pochi paesi al mondo fondato da pionieri del lavoro e oggi è un faro di diritti sindacali. Le parole della presidente delle comunità ebraiche italiane e un drammatico precedente

L’Unione europea deve agire ora per sanzionare il regime violento in Georgia

Con un appello, esperti e analisti di think tank europei chiedono all’Ue e ai suoi stati membri di fermare Sogno georgiano nel condurre il paese verso uno stato pienamente autoritario: “E’ importante agire ora e sanzionare coloro che sono responsabili di violenze, frodi elettorali e leggi che minano la libertà di parola, la società civile e i diritti umani”, scrivono su Euractiv
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Francois Bayrou è il nuovo premier francese

Macron sceglie il leader dei centristi per guidare un governo che abbia un appoggio trasversale. Il Rassemblement national apre alla fiducia, ma France Insoumise ha già annunciato una mozione di censura. Resta da capire cosa faranno gli altri partiti della coalizione del Nuovo fronte popolare
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La leadership polacca sulla sicurezza europea

Il primo ministro polacco Tusk prenderà le redini della presidenza del Consiglio dell’Unione europea il primo gennaio. Il rafforzamento della difesa europea sarà la priorità delle priorità
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I siriani e gli ucraini che Assad e Putin hanno fatto sparire

Prima del crollo del regime, in Siria c’erano 112 mila scomparsi conteggiati, anche se la cifra reale probabilmente non la sapremo mai. Anche i numeri ucraini sono delle stime, riguardano i soldati e i civili: 55 mila scomparsi in meno di tre anni
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In Argentina la povertà sta diminuendo

Prima la sinistra italiana accusava Milei per l’inflazione elevata, ora per l’aumento dei poveri. È il solito errore di prospettiva di chi guarda la realtà dallo specchio retrovisore: i dati già affermano il contrario
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La Germania presenta un piano in otto punti per il post Assad in Siria

Annalena Baerbock ha nominato il sottosegretario Tobias Lindner come coordinatore speciale e ha convocato a Berlino i ministri degli Esteri europei affinché il cambio di potere a Damasco sia pacifico e il paese non diventi “ancora una volta una pedina da gioco nelle mani di forze o potenze straniere”
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Javier Milei, a year of chainsaw

Few thought that “El loco”, the madman, would heal Argentina. Yet, through an extreme free market program, he is succeeding. After 12 months in office he has balanced the budget and crushed inflation, without losing approval
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Sei mesi di sabotaggi di Orbán e la lite con Zelensky

Il leader magiaro ha promosso la sua politica, accontentato le sue amicizie illiberali, messo in imbarazzo Bruxelles ogni volta che gli si è presentata la possibilità. Il presidente ucraino: “Nessuno dovrebbe promuovere la propria immagine a spese dell’unità”
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Chi ha disegnato il logo del semestre polacco dell’Ue

Tusk non ha scelto simboli nazionali, come fanno molti paesi membri, ma ha optato per una scritta “Eu” percorsa da un tratto rosso in cui si intravede la bandiera della Polonia. L’autore è Jerzy Janiszewski, lo stesso del logo di Solidarnosc
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Come è cambiata la fiducia di Kyiv negli alleati occidentali

Da Biden a Scholz, quasi tutti i capi di stato e di governo hanno perso punti, l’unica eccezione è Macron. La più apprezzata tra i leader è Ursula von der Leyen, Intanto si registra un’impennata di popolarità per il presidente eletto Donald Trump
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Angela Merkel e la pazienza

Il piano di Putin fin dall’inizio, quel “possiamo farcela” diventato un’accusa, il ritorno di Trump e del rivale di sempre, la necessità di tenere vivo il multilateralismo e la fortuna. Intervista all’ex cancelliera dall’eredità difficile
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La Russia cerca un porto in Libia per la sua flotta

Vista l’incertezza siriana e la cacciata dal Mar Nero, si guarda a Tobruk e all’aiuto di Haftar, che intanto ha già dato rifugio a qualche assadista in fuga. Per il momento quel che rimane delle navi del Cremlino è stipato nei porti russi della regione di Krasnodar, sotto l’occhio dei droni ucraini
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Sigari e champagne per Benjamin Netanyahu

Con la caduta di Assad, l’Asse della resistenza è amputato. Il merito è del premier israeliano, che ha consacrato la pace attraverso la forza e la dignità della guerra. Invece di processarlo, dovremmo ringraziarlo
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Hamas cerca un nuovo marchio a Damasco

Nella crisi siriana, il gruppo di Gaza cerca legami e un’occasione per rilanciarsi dando le spalle all’Iran. Israele ha distrutto quasi tutta la capacità dell’esercito di Assad prima che possano metterci mano i ribelli
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Nel post Assad i paesi dell’Ue hanno una sola urgenza: i rifugiati

I paesi europei accelerano la sospensione delle domande di asilo per i rifugiati siriani. Ma l?Unione europea consiglia estrema prudenza: i progetti di espulsioni forzate andrebbero incontro a ricorsi e gli incentivi per i rimpatri volontari massicci rischiano di rivelarsi controproducenti
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Imbarazzo Onu, dove la Siria di Assad aveva fatto il nido

Quando le atrocità erano già in pieno svolgimento, l’Unesco elesse persino il regime siriano, all’unanimità, al suo “comitato per i diritti umani”. I rappresentanti di Damasco siedono anche nel Comitato sulla decolonizzazione e nel consiglio esecutivo dell’Oms
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Ragioni per un cauto ottimismo sul fatto che Trump non svenderà l’Ucraina a Putin

“Non penso che sia corretto dire che il 21 gennaio il prossimo presidente azzererà tutto il sostegno americano all’Ucraina”, ci dice Melinda Haring di Razom for Ukraine e dell’Atlantic Council. L’ego del leader americano, quello di Putin, le decisioni prese al di là delle parole e la qualità che Trump apprezza di più: la tenacia, e su questo “gli ucraini vincono su tutti”
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Il collasso dei piani iraniani

L’Asse della resistenza ormai “è storia”. Prima Nasrallah, poi Haniyeh e ora Assad in fuga. Considerano il martirio “dolce come lo sciroppo” ma questa sequenza di eventi è la peggiore sconfitta per la Repubblica islamica da quando esiste
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Con la caduta di Assad crolla pure il mito dell’invincibilità della Russia. Le sconfitte strategiche di Putin

Nonostante le promesse, Mosca ha dovuto abbandonare uno dei suoi alleati storici. Quella in Siria è l’ultima delle disfatte putiniane, dopo la perdita dell’Armenia e forse anche della Georgia, segnando il declino della narrazione geopolitica che il Cremlino ha costruito su di sè, e la fine del suo sogno presentarsi all’occidente come attore globale
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Israele non dimentica i legami tra Hamas e gli uomini di Julani

Lo stato ebraico, dopo aver visto l’avanzata dei ribelli in Siria, aveva calcolato che potesse servire a fare pressione su Assad per rompere la sua alleanza con l’Iran, ma la caduta del regime porta un’altra minaccia: l’indizio è nel nome di battaglia del leader di Hts
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La vendetta di Trump sul 6 gennaio

Il tycoon si prepara a entrare alla Casa Bianca accompagnato da un governo pieno di fedelissimi con poca esperienza. Con l’intenzione di scarcerare chi ha assaltato il Congresso e liberarsi di chi lo ha indagato, provando a marchiarlo come responsabile di un fallito golpe

La Siria inguaia l’indignato collettivo

L’asse del male? Esiste. La difesa di Kyiv? Porta frutti. Le mosse di Israele? Indeboliscono l’Iran. Perché la fine di Assad imbarazza i teorici della resa dell’occidente, costretti a guardare negli occhi i veri nemici della libertà
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Il presidente Yoon non può lasciare la Corea del sud

Lo stallo istituzionale a Seul e le indagini su quello che è successo martedì scorso che entrano nel vivo. Da tempo si parlava di legge marziale. Il sospetto dei droni per provocare Pyongyang e il ruolo cruciale dell’ex ministro Kim Yong-hyun
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La vergognosa reticenza di Amnesty su Boualem Sansal

Una ong non deve diventare uno strumento al servizio di un?agenda politica antioccidentale. Ma il fatto che si rifiuti di qualificare Hamas come terrorista lo suggerisce e il fatto che si rifiuti di difendere lo scrittore in prigione in Algeria, come fa con altri prigionieri politici, lo conferma
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La festa dei siriani liberi da Assad

Yaroslav Trofimov ci spiega come decifrare quel che accade ora che il regime è crollato: la variabile più instabile è la Turchia vendicativa. Putin accoglie il dittatore amico a Mosca, ma non lo ha salvato in Siria
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Le due vittorie dell’occidente dietro il collasso di Assad

La vicenda siriana ci mostra che il mondo si destabilizza quando l’occidente arretra (vale anche in Ucraina) e quando si disinteressa degli scenari di crisi creando un vuoto che qualcuno prima o poi riempirà. Il ruolo di Israele. L’analisi dello storico Montefiore
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I ribelli prendono Palmira e sono alle porte di Damasco

Il regime si arrende nella provincia di Daraa, a Palmira ed è quasi sconfitto a Homs. Abbattuta una statua di Hafez Assad a Jaramana, dove si canta “libertà, libertà”. Erdogan: “Saranno i siriani a decidere il proprio futuro”
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Le bugie del Cremlino sulla morte di Navalny

In un’ora e mezza di sproloqui e propaganda di colloquio televisivo, il ministro degli Esteri russo Lavrov cambia versione e dice a Carlson che la colpa è della Germania, in cui venne salvato subito dopo l’avvelenamento da parte dei servizi segreti russi: “Non si sa cosa gli hanno fatto”

Alla resistenza georgiana serve l’aiuto europeo per non morire di botte e di Russia

“Europa, abbiamo bisogno di te per difendere i tuoi confini, abbiamo bisogno di te perché tu possa continuare a dormire tranquilla”, ha scritto Nino Haratischwili sulla Faz in uno splendido e doloroso appello agli europei perché sostengano la resistenza georgiana contro Vladimir Putin, la resistenza ucraina contro Vladimir Putin, la resistenza dei popoli aggrediti da questo gigante che “non si è saziato, non si è placato”
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Notre-Dame, un’impresa impossibile vista da vicino

Passa tutto in secondo piano di fronte al miracolo della cattedrale di Parigi che riapre al pubblico e all?arte magica di rifare le cose. Fede e bellezza hanno combinato un matrimonio tecnico e d?amore prodigioso
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Si avvicina il divieto di TikTok negli Stati Uniti

Una corte d’appello federale ha respinto il ricorso di ByteDance, società madre cinese dell’app, contro la legge sul ban firmata lo scorso aprile da Biden. L’ultima speranza per la piattaforma rimane quella di vendere la gestione della parte americana entro il 19 gennaio 2025

L’ipotesi centrista dopo le dimissioni di Barnier in Francia

Macron, “iperpresidente” fino all’altro ieri, ora deve reinventarsi un ruolo “all’italiana”: una via strettissima ma non impossibile. I nomi che sembrano in pista per Matignon sono quelli di François Bayrou e Bernard Cazeneuve
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I ritiri, la pace e il filo nero che lega le donne afghane cancellate e la difesa di Kyiv

La stanchezza per una guerra lunga, la volontà di trovare vie d’uscita sbrigative: questi erano i sentimenti prevalenti nell’opinione pubblica e in molti leader riguardo all’Afghanistan. Lo abbiamo visto anche in Siria e ora in Ucraina. Così si trascura il principio cardine della convivenza liberale, che non ha a che fare con i governi, ma con la salvezza dei popoli
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I socialisti aprono a Macron. Oggi le consultazioni all’Eliseo

Il segretario Olivier Faure si è detto pronto a fare “compromessi su tutti i temi”, anche sulle pensioni, sulla base di “concessioni reciproche”. Ieri il presidente francese aveva invocato la nascita di “governo di interesse nazionale”
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Un sondaggio tra gli europei ci mostra un’Ue frammentata, ma non troppo

Politiche comuni, l’inefficacia dell’Ue, la minaccia Trump e la guerra in Ucraina sono alcune questioni presentate agli intervistati in uno studio condotto da Cluster17 per il Grand Continent: “What do Europeans think? Difficult questions in the coming years”. In tutti i paesi intervistati la stragrande maggioranza esprime il desiderio di rimanere nell’Unione
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Il costo dell’esaurimento di Macron

Il presidente giovane e pieno di idee (Merkel) ha disegnato per la Francia e l’Europa un futuro che illude, spaventa e non si lascia costruire. La sua caduta sarà un altro accumulo di ritardo storico
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Le chance di una “pace fredda e illiberale” di Trump in medio oriente

Il ritorno dell’ex presidente potrebbe segnare un’era di compromessi: dalla legittimazione di potenze autoritarie in Europa e Asia alla tregua tra Israele e Hamas, con il ruolo chiave di Bin Salman. Parla il direttore del National Security Studies Center dell’Università di Haifa
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