L’attore non è mai entrato direttamente in politica, ma è diventato una voce per i diritti di chi faticava ad averne una: gli attivisti ambientalisti, i nativi americani, le minoranze, incluse quella Lgbtq+. Molti suoi colleghi, all’epoca, non si esponevano per timore di perdere fette di pubblico
Il grande attore e regista è morto a 89 anni. Chi lo piange, piange la scomparsa di un intero mondo o, come scrisse il poeta della “favola bella che ieri ci illuse, che oggi ci illude”
L’attore e regista, due volte premio Oscar, è morto nel sonno a 89 anni nella sua casa nello Utah. Protagonista di capolavori come Butch Cassidy, Tutti gli uomini del presidente e La mia Africa, ha segnato mezzo secolo di cinema e fondato il Sundance Institute, consacrando il suo nome anche come promotore di nuovi talenti
Cinquant?anni dopo ?Rimmel?, che sta in tutte le playlist di tutti, vecchi e giovani, non solo del Novecento, il film musicale scritto e diretto Stefano Pistolini celebra il cantautore e la grande meraviglia del lavoro quotidiano
Charles Gemora, filippino trapiantato a Hollywood, è diventato celebre come l’uomo-gorilla per eccellenza, recitando in costume da scimmia per oltre trent’anni. Dai suoi esordi come comparsa autodidatta alla creazione artigianale dei suoi costumi, è stato protagonista di un’intera epoca del cinema
Disumano, feroce, rumenta più totale, liquame puro. E poi l’indignazione extra perché sono donna. Ecco cos’è successo dopo aver scritto l’articolo su The Voice of Hind Rajab
Alla Mostra del cinema si mangia poco e i film favoriti poi alla fine vincono l’Argento, come l’anno scorso così quest’anno. Infatti niente da fare per “The Voice of Hind Rajab”, il Leone d’Oro se l’è portato a casa Jim Jarmusch
L’attrice debutta come conduttrice dei premi Le maschere del teatro italiano, porta in scena Rosa Priore di Eduardo e al cinema la donna ferita di Capuano: “Il teatro è un antidoto alla stanchezza, ogni sera si ricomincia”. Intervista
Inni alla Palestina libera e alla Flottilla hanno scandito la premiazione della sezione Orizzonti. Leone d’argento per The Voice of Hindi Rjab di Ben Hania. Father, Mother, Sister, Brother trionfa, ma il regista che fu di culto ha ormai decisamente esaurito la sua fantasia e ironia
Al Museo Carnavalet una mostra intima e sorprendente svela la Parigi di Agnès Varda: fotografie mai viste, oggetti e filmati per raccontare l’occhio curioso e anticonformista della regista
Dalle serate intime all’Out Off di Milano, le canzoni meno note dell’autore italiano rivivono sullo schermo. “Nevergreen” è il film diretto Pistolini, con ospiti e memorie fuori dal tempo
La Mostra del cinema di Venezia volge al termine e proprio per salutarsi ci sono le ultime feste. E che feste: è come se se tutta la mondanità di questa edizione si fosse trattenuta per sfogarsi solo all’ultimo
Le migliori penne della nazione hanno riservato le parole più lusinghiere a “Elisa”, il film-saggio diretto Leonardo di Costanzo e alla sua attrice Barbara Ronchi. Sarà: a noi è sembrato uguale dall’inizio alla fine
L’uso delle registrazioni originali con la voce della bambina che chiede aiuto è al centro di “The Voice of Hind Rajab”. E giù pianti, senza pensare che di lì a qualche anno le avrebbero imposto di non mostrare neppure una ciocca di capelli
Qui non è come a Sanremo durante il festival, dove il ligure ti vuole solo spennare; qui al Lido ti vogliono proprio ammazzare, dopo averti spennato. Però mi dicono che se fingi accento veneto in modo convincente c’è lo sconto
Film, premi e simboli ecosostenibili, come l’acqua “al 100 per cento riciclabile”. Alla Mostra l’ambientalismo diventa rito culturale, riflessione collettiva e un po’ anche una messa in scena
La serie israeliana cambia programmi per “problemi di sicurezza”, dice la produzione. I prossimi episodi saranno girati a Budapest. Un effetto dell’antisemitismo nella città francese
Una pellicola confusa e sconclusionata firmata Julian Schnabel, l’altra brillante made in Teheran. C’è chi scrive film che fanno piangere e chi fa cinema
“Esponiamo tutte le bandiere delle nazionalità dei film della selezione ufficiale. Lo scorso anno, sventolavano insieme quella iraniana e quella israeliana. E nessuno, giustamente, ha sollevato questioni. In Biennale si incontrano i popoli, anche tra loro nemici”, dice il presidente
“È simbolo di aggressione e disprezzo per l’umanità. Il presidente della Biennale mi ha risposto che la Mostra e la politica sono separati e che l’arte è al di fuori della politica” dice la ministra Berezhna. Previsto questa settimana un colloquio con il ministro della Cultura Alessandro Giuli
L’attrice ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera. La sala le tributa una standing ovation clamorosa, un’ovazione con otto minuti di applausi: “Dobbiamo unirci per salvare le nostre democrazie”
Il regista italiano invece di un film ha realizzato una serie sull’arresto di Enzo Tortora. Kathryn Bigelow con ?A House of Dynamite? resta fedele ai temi che le sono cari. Il potere, politico e militare, e i giocattoli che servono per conservarlo
Alla Mostra del cinema di Venezia arriva la serie HBO sul caso di malagiustizia che portò all’arresto del presentatore: manette all’alba, nessuna spiegazione. E un’Italia che sta a guardare senza troppo scandalo
Ogni scena di “Frankenstein” è fedele all’originale, e dunque una meraviglia. Nulla da aggiornare. Il bellissimo film del regista sudcoreano invece racconta la storia di un dirigente di una cartiera che viene licenziato
Il film è una critica feroce alla sua ascesa al potere e una denuncia senza appello al suo modo di concepire e gestire il comando, ma a interpretare l’autocrate è uno degli attori più belli di Hollywood
Dai film di propaganda alla fiction, sempre più efficace: l’epica e l’eroismo hanno ceduto presto il passo allo sgomento. La Seconda guerra mondiale di Spielberg e Eastwood, il Vietnam di Coppola e Cimino. Un catalogo di capolavori
Sono passati settanta anni da quando lo scrittore torinese dovette tradurre l’appello della Einaudi all’Onu dopo l’invio dei carrarmati russi in Ungheria. Non è cambiato nulla da allora
Promossa mediaticamente come un?adunata del cinema italiano per ?accendere i riflettori su Gaza?, era lecito aspettarsi una sorta di red carpet alternativo e impegnato. Presenze pochine
Quello di Guillermo del Toro è il film che più ha commosso, affascinato, incantato la Mostra di Venezia
Il regista torna al Lido e parla a tutto campo, tra cinema e tecnologia: “Il mio film vuole essere un invito a restare esseri umani e a capirci in quanto tali, a saper riconoscere il diritto all’imperfezione”, L’AI? “Non mi spaventa. E’ la stupidità naturale che mi fa paura”
Uno dei film più belli della Mostra del cinema 2025, in cui il regista coreano mette in scena la disoccupazione. Siamo lontani dagli Stati Uniti, ma all’origine c’è un romanzo americano: “The Axe” di Donald Westlake
Sotto un cielo grigissimo c’è chi è disposto a dormire in un sacchi a pelo pur di stare di fronte al tappeto rosso. Ma un diluvio colossale spazza via gli ombrelli proprio quando Lanthimos e i suoi attori entrano dentro al Palazzo del Cinema
Noah Baumbach delude con una commedia melensa e fuori forma nonostante il cast stellare. Solo Herzog salva la giornata con il visionario documentario ?Ghost Elephants?
È fra i main sponsor della Mostra e la loro lounge è il vero e proprio cuore pulsante di queste giornate al Lido. Dopo il sesto drink a stomaco vuoto vedi tutti i film lì contemporaneamente, ti scorrono davanti agli occhi un attimo prima di svenire
“La Grazia” esplora con delicatezza l’umanità del Presidente della Repubblica, costretto a fronteggiare doveri istituzionali e tormenti personali, interpretato da Toni Servillo
L’apertura della mostra punta tutto su un attore-feticcio, al centro della scena nei panni di un capo di Stato invischiato in dilemmi morali e memorie dolorose. Accanto, un film d’autrice racconta con sobrietà gli inizi di una futura santa, interpretata da un volto celebre del cinema nordico
Un presidente solitario come protagonista, un dialogo notturno con una donna e poi un finale contemplativo. ChatGPT ci spoilera il nuovo film di Sorrentino
Il nuovo film del regista Premio Oscar inaugura l’82esima Mostra del Cinema. Toni Servillo è un presidente della Repubblica che affronta un dilemma morale: concedere o meno la grazia a due persone che hanno commesso degli omicidi. “Da spettatore detesto quei film che vogliono stabilire chiaramente dove sta il bene e dove il male”, dice il regista
Più che un gesto etico, Venice4Palestine sembra un riflesso automatico, pigro e perfettamente integrato nel glamour. Il conformismo di gruppo dei cinematografari alla ricerca del nemico sulla croisette
Il sole luccica e il tappeto rosso è disteso. Nessuna malinconia. In apertura la proiezione di “La Grazia” di Sorrentino, con Emanuela Fanelli come madrina. Pesa l’assenza di Rexal Ford, alias Francis Kaufmann, autore del film mai girato “Stelle della notte”, accusato e ora detenuto per gli omicidi di Villa Pamphili
“La mostra del cinema che comincia oggi, come la Biennale, è scambio e contaminazione”, dice il presidente
Fuori tutti quelli che esplicitamente non rinnegano Bibi e il controverso genocidio. Ma il cinema è una bestia rivoltosa. Dovranno stare attenti a Rohrwacher e ai molti altri vip
Il cattolico Pupi Avati chiamato a inaugurare la nuova sede dell’associazione degli autori, già baluardo culturale della sinistra. Il racconto di una riconciliazione, nel nome del “cinema vero” e di una rinnovata sintonia col mondo
Nessuno come lui ha saputo esprimere l’italiano medio e quindi provinciale, l’italiano maschilista e beghino cattolico, quasi più tipico al nord che al sud, con la sua ossessione per un’efficienza tutta immaginata e tutti gli altarini ben occultati, dai debiti alla moglie ereditiera. L’amicizia con Fellini e l’esposizione curata da Marco Dionisi Carducci
Ieri il film di Monicelli era considerato simbolo libertario, oggi diventa lessico d?ordinanza woke. Cinquant’anni di supercazzola
Record di candidature agli Emmy, ma la commedia delude: tanti i grandi interpreti che portano in scena sé stessi, ma troppi stereotipi in un universo post morale. Occasione sprecata di un aggiornamento del filone “cinema sul cinema”
Il regista a Venezia con ?Un film fatto per Bene?, sulle tracce di Carmelo Bene. Ossessioni e turbolenze di un irregolare palermitano
Una wilderness malvagia, un continente di ghiaccio e fango dove l’uomo civilizzato va a morire (letteralmente) della propria stupidità romantica. Il documentario “Grizzly man” come grande metafora di questo summit tra Trump e Putin
Volti con sempre meno copioni, ma che sono ancora abbastanza famosi perché la carta stampata dedichi loro dei titoli se si concedono un “cameo”
Le riprese si terranno per un mese, a partire dal 28 settembre. Il quartier generale sarà piazza dei Mercanti, ultimo nucleo medievale del centro e prossimo a un lungo restauro. Chissà se per quella data i ceppi della gogna saranno già stati abbandonati
Il regista è stato figura cardine della cultura contemporanea. Ironico, fantasioso costruttore di allitterazioni visive e sonore, non tollerava si mancasse di rispetto, non tanto all’arte, ma al godimento artistico altrui
Una miniatura di ferro della bellezza, con due occhi unici al mondo e un sorriso di un’amabilità maliziosa, mai invadente. Un ricordo dell’attrice
Nata a Milano nel 1933, il suo vero nome era Adelaide Aste. Ripeté sempre di non riconoscersi alcun talento, anzi di essere “una pessima attrice”. Mentiva felicemente come attesta una carriera teatrale e cinematografica ricca di successi
Dai finti suicidi alle liti fasulle per i giornali, ha trasformato la pubblicità in arte e vissuto come un ragazzino: risate, cinema e storie inimitabili. Così inventò il divismo moderno in Italia
Cinquant?anni fa il capolavoro di Milos Forman. Le parole del regista, che aveva conosciuto sulla propria pelle il nazismo e il comunismo. Il grande cinema americano di allora e due attori straordinari
L?umorismo e la poesia di Jim Jarmusch, cantore di stralunati vagabondi. Film e musica alla Cineteca di Bologna
Locarno celebra l’attore. Con la sua fisicità ha cambiato non solo il cinema cinese, ma tutta Hollywood. Calci volanti e risate
Riuscire a ottenere una nicchia di mercato all’interno di un sistema prevalentemente progressista è l’obiettivo di molti imprenditori della destra politica. E una nuova casa di produzione potrebbe essere il mezzo adatto
Nei film e nelle serie tv il controllo ossessivo di quote d’inclusione e sentimenti ha generato una cappa irrespirabile e mortificato l’umanità dei personaggi. Nuovi codici, sterilizzazioni, autocensure. Viaggio nel cinema americano