Divieto di parola all’università

Contestare Israele si può, parlare di vita, no. Gli universitari di Comunione e liberazione organizzano un incontro dal titolo “Accogliere la vita, storie di libere scelte” e vengono ricoperti di acqua, insulti e minacce. Bella idea di democrazia

Di cosa parliamo quando parliamo di gender

Dal femminismo al movimento Lgbtqia+ che ha spostato l’oggetto della ribellione: non più il sistema patriarcale ma la differenza sessuale. Contro la neolingua dello schwa, contro l’utero in affitto. “Meloni è figlia del femminismo. Merkel si faceva chiamare cancelliera”. Chiacchierata con la filosofa Adriana Cavarero

In Canada ormai bastano undici giorni per l’eutanasia

Nell’ex colonia britannica la dolce morte è una routine fuori controllo: un rapporto pubblicato il 7 agosto afferma che il paese è ormai ben oltre le limitazioni previste per salvaguardarsi da potenziali problemi da quando la pratica è stata legalizzata

Il Pride a Milano sarà senza ebrei

Il gruppo ebraico lgbtqai+ Keshet Italia ha fatto sapere che non parteciperà alla manifestazione del capoluogo lombardo: il motivo? Poca sicurezza e protesta. E il comune non ha tolto il patrocinio

L’aborto non è un “valore” europeo

Dopo il voto francese che l’ha inserito in Costituzione, ora entra nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Ma il voto di Bruxelles è un inganno che sembra scritto dal maresciallo Tito

Cessate il fuoco contro i nascituri

L’aborto come diritto è ora iscritto nella Costituzione francese. Ma è la vita il primo diritto di un individuo, e il concepito è un individuo. Aborto? No, grazie, diciamo di fronte all’umanitarismo falso per i bambini di Gaza

Primi stop al gender degli innocenti

Critiche e pentimenti nel mondo: non ci sono prove che la ?terapia affermativa? per i bambini con disforia di genere migliori il loro benessere. E gli effetti collaterali sono pesanti e irreversibili. Il grande silenzio italiano

A Trieste l’ultimo esempio del caos senza fine sul presunto diritto a morire

Il tribunale triestino non ha accolto le richieste di una donna affetta da sclerosi multipla, ma si è limitato a richiedere formalmente all?azienda sanitaria se siano presenti i criteri individuati dalla sentenza della Corte costituzionale per considerare illegittimo l?articolo 580 del codice penale. Eppure continuare ad appellarsi alla giurisprudenza rende la situazione ancor più caotica

Sul fine vita decidano i medici, non i giudici

La morte, avvenuta ieri, di una paziente oncologica di 78 anni, è stata provocata dall’assunzione volontaria di un farmaco, in ottemperanza alla disposizione della Corte costituzionale che ha riconosciuto questa possibilità …