La provincia continua a cullarmi

Dopo quella lucana, mi sono immerso nella provincia bolognese descritta dall’esordiente Pierfrancesco Trocchi. In “Filò” ci sono giovani emiliani riuniti in una villa padronale per una rimpatriata, vecchio jazz e lessico vintage, ci sono Bassani, Bugaro, “Il grande freddo” e “Le invasioni barbariche”. Ma soprattutto c’è Pupi Avati

È morto Léon Krier: viva l’architetto del Re!

Era l’architetto di Carlo d’Inghilterra, per cui ha inventato il fiabesco paese di Poundbury. Ma sarebbe dovuto essere l’architetto di tutti, perché non si capisce chi possa amare il brutto, il precario, il disfunzionale. E invece in Italia si preferiscono i palazzoni neosovietici

Essere provinciali è un modo di stare al mondo

Andrea Di Consoli, grande anima lucana, descrive perfettamente le pratiche abituali dei provinciali, in cui mi ritrovo: guidare con il finestrino aperto, non essere aggiornati sulle ultime serie cinematografiche, sfogliare vecchie enciclopedie. E soprattutto fermarsi agli Autogrill

L’estinzione è già realtà, ed è una gran tristezza

Cronache dalla Bassissima Padana. Il prete, ben più giovane della media dei suoi parrocchiani, mi racconta che negli ultimi anni ha celebrato 50 funerali e 3 battesimi. In chiesa c’è un organo a canne ma nessuno che lo suoni. Bisognerebbe berci su, ma non c’è nemmeno un bar

Amo gli astensionisti

Sono il contrario degli attivisti: non si intruppano, non gridano, vivono e lasciano vivere. Ermanno Cavazzoni descrive così un particolare tipo di astensionismo, quello fiscale: “Se la Germania nazista fosse stato un paese di evasori, lo stato avrebbe fatto fatica a trovare i soldi per riarmarsi”

Ristoratori musicalmente scemi

Mi è capitato in ristoranti di Reggio, di Roma, di Salsomaggiore Terme: la brutta musica è immondizia nelle orecchie. Soprattutto quando si mangia. Se non la sapete scegliere fatelo fare all’intelligenza artificiale, oppure spegnete tutto

Cari fan di Elodie, non siete che dei provinciali

La creola romana pensa di avercelo soltanto lei, ma basta farsi un giro su YouTube e conoscere Emilia Mernes e Luísa Sonza per ridimensionarla. Le due ragazze latine non sono meno belle, e sono decisamente meno megalomani e più spiritose

Un appello al ritorno del cinema muto

Al Festival di Cannes hanno sfiducia nei film quindi attirano l’attenzione con appelli, dichiarazioni, indignazioni. La cornice ha divorato il quadro, forse perchè sul quadro non c’è niente da dire

Viva il Papa minimo!

Pregavo, ma poco speravo. E invece, ecco un pontefice che modestamente sceglie un nome già utilizzato in passato, che alla prima apparizione a un certo punto tace per far parlare l’Ave Maria, che alla prima omelia si propone di “sparire perché rimanga Cristo”

L’indispensabile libro di Rosa Matteucci

“Cartagloria” è utilissimo per chi desidera conoscere qualcosa della messa in latino, per chi la frequenta e vorrebbe osservarsi dall’esterno, o per chi semplicemente è interessato alla lingua italiana. Ma anche per chi deve votare in un Conclave. L’autrice è coltissima, divertente e seria allo stesso tempo

Il blackout mentale è più grave di quello digitale

Quello di ieri in Spagna ha mandato in tilt i cervelli occidentali. A nessuno è venuto in mente di affidarsi alla macchina diesel, al fornello a gas, alle persiane, alle buone vecchie enciclopedie, e soprattutto al pagamento in contanti