L’ipocrisia di Orbán sulla Georgia

Il premier ungherese vuole dire ai georgiani che sostiene le loro aspirazioni a essere europei, ma nello stesso tempo per Tbilisi è meglio che l’Ue si faccia i fatti i suoi
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La vendetta di Trump sul 6 gennaio

Il tycoon si prepara a entrare alla Casa Bianca accompagnato da un governo pieno di fedelissimi con poca esperienza. Con l’intenzione di scarcerare chi ha assaltato il Congresso e liberarsi di chi lo ha indagato, provando a marchiarlo come responsabile di un fallito golpe

Le bugie del Cremlino sulla morte di Navalny

In un’ora e mezza di sproloqui e propaganda di colloquio televisivo, il ministro degli Esteri russo Lavrov cambia versione e dice a Carlson che la colpa è della Germania, in cui venne salvato subito dopo l’avvelenamento da parte dei servizi segreti russi: “Non si sa cosa gli hanno fatto”

Il cortocircuito di Scholz sull’auto

Gli scioperi in Germania costringono l’Spd a un bagno di realtà sui temi green. Perché un sostegno esplicito a forme di lotta radicali potrebbe essere controproducente, mentre una posizione moderata avrebbe effetti negativi sulla base organizzata dei lavoratori
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La comfort zone delle interviste meloniane

E’ ora di uscire dal gioco di specchi dei salotti prestigiosi e non troppo ostili della televisione. La premier trarrebbe più vantaggi ingaggiando qualche intervistatore avverso o semplicemente non bollinato

L’altro risiko delle assicurazioni

Mentre fusioni e aggregazioni continuano a tenere banco anche per le implicazioni sul piano politico, Messina attua un consolidamento direttamente in casa con una riorganizzazione delle attività bancarie, assicurative e di asset management. Un rebranding particolarmente significativo per la prima banca italiana

Il Kamasutra del Pd sui missili ucraini

All’Eurocamera il partito di Elly Schlein si è diviso in tre posizioni differenti sulla risoluzione a sostegno dell’Ucraina sull’uso di armi a lungo raggio e sulla scelta di Biden di colpire in territorio russo