Può una macchina sfilare la scena ai protagonisti di un film? La risposta è sicuramente affermativa se il modello in questione è una Mustang Shelby GT 500. Ventiquattro anni fa, era il 2000, usciva nelle sale una di quelle pellicole trasversalmente capaci di intercettare consensi: Fuori in 60 secondi, con Nicolas Cage e Angelina Jolie. La trama, effervescente, vede Cage nei panni di un ex criminale, Randall “Memphis” Raines, costretto a tornare nel giro quando suo fratello è in pericolo di vita, perché ha fatto saltare un grosso affare nel giro delle auto di lusso rubate.
Randall recluta la sua ex amante Sara “Sway” Wayland e il suo mentore Otto Halliwell per compiere una missione apparentemente irrealistica: ha soltanto 72 ore per impossessarsi di 50 auto di prima fascia, tra Ferrari, Lamborghini, Porsche e Mercedes Benz, salvando la vita del fratello. Nel film si alternano così vetture scintillanti, come la Ferrari 275 GTB/4, la Mercedes 300 SL “Gullwing”, la Jaguar XJ220, la Porsche 959 e la Plymouth Roadrunne.
Ce n’è però una, la Mustang, che cattura totalmente il cuore di Randall, che la accarezza, le sussurra frasi dolci e le affibbia pure un nome femminile, “Eleanor”. Nella prima stesura neppure doveva esserci, ma dal momento che il film vuole essere un remake – per quanto se ne discosti – del cult “Rollercar – Sessanta secondi e vai!” (1974), si sceglie in un secondo momento di riprodurre il modello usato all’epoca.
Per farlo, viene presa come base una Ford Mustang del 1967, sulla quale vengono apportate le modifiche necessarie per renderla il più possibile simile ad una Shelby. Le ruote sono personalizzate, ci sono le luci ausiliarie, il volante è in legno, la pedaliera in alluminio. E poi c’è il pulsante che attiva l’iniezione a protossido d’azoto, per fluttuare via dagli inseguitori. Per fare il film la produzione fa costruire 11 repliche in totale: una di queste è stata venduta nel 2020 per un valore di 1 milione di dollari.
Versione modificata della Ford Mustang, la Shellby nasceva espressamente come vettura destinata a dominare il segmento sportivo negli anni Sessanta. Viene prodotta da Carrol Shelby, tramite la Shelby-American. Le versioni principali realizzate sono la GT350 e la GT500. Il primo modello ad uscire in assoluto, nel 1965, è disponibile in un’unica colorazione, il Wimbledon White. Su richiesta poteva essere aggiunto un kit di strisce Le Mans Blu. Il motore era una versione modificata del Windsor K-code da 4.7 L (289 in3) V8.
Nelle versioni successive si aggiunsero le colorazioni del verde, del blu, del rosso e del nero. Nel 1967uscì sul mercato la GT 500, che montava un motore da 7 L (427inch3) Big-block V8 FE Police Interceptor. Le altre principali modifiche avevano a che fare con il gruppo luci posteriori e nella presenza di prese d’aria su entrambi i lati. Questa fu inoltre la prima vettura a montare di serie un roll-bar, una protezione in tubi saldati interna all’abitacolo.
La produzione della Shelby si concluse nel 1970, ma rinacque in pompa magna con una presentazione al Salone internazionale di New York.
Film o realtà, innamorarsi resta inevitabile.