Gli amanti dei videogiochi aspettavano con ansia il momento dell’elezione del “Game of the year” ai Game Awards di Los Angeles: il nome è stato annunciato dal popolare attore nato a New York, Timothée Chalamet, la star di Willy Wonka che ha premiato il gioco di ruolo fantasy Baldur’s Gate 3, la “Porta di Baldur” sviluppato da Larian Studios, vincitore di ben sei premi tra cui la migliore interpretazione per l’attore Neil Newbon. La sua presenza, però, apre inevitabilmente al recente passato dell’attore che aveva negato vergognandosene per molto tempo.
Quello che forse in molti non sanno è il passato del celebre attore come controller di videogiochi, in particolare dell’Xbox 360. In pratica, la sua enorme passione per questo settore lo ha spinto, per anni, a modificare la configurazione della popolare console e delle periferiche dei giochi come uno dei tanti nerd del settore. Il problema, però, è che Chalamet si è sempre in qualche modo “vergognato” di apparire sotto questa veste a chi lo ha conosciuto soltanto come attore tant’è che in passato aveva negato di avere avuto questa passione e se n’era imbarazzato come avvenne nel corso della presentazione del film Dune nel 2021.
I bene informati sanno che possiede anche una sorta di alter ego su YouTube chiamato “ModdedController360”: come spiegano gli esperti del settore, una volta ottenuto il successo mondiale questa passione è stata nascosta producendo già parecchio clamore. Si dice che sin da piccolo (all’età di 15 anni) Chalamet fosse solito modificare i controller facendosi pagare una manciata di dollari. Il canale, ormai in disuso da parecchi anni, conta circa 15mila iscrizioni e soltanto tre video, tutti caricati nel lontano 2010, dove vengono mostrati i controller Xbox che ha modificato per i suoi clienti.
Soltanto in un secondo momento Chalamet aveva ammesso la sua passione. “Avevo un canale YouTube che la gente ha trovato. Moddavo i controller con la pittura“, aveva dichiarato come riportato da Mashable ricordando anche il diniego da parte della sua famiglia. “I miei genitori mi dicevano ‘stai spargendo pittura in giro per casa, smettila‘”, ha sottolineato l’attore. Non è un caso, quindi, che la direzione dei Game Awards, probabilmente ricordando lo Chalamet ragazzino, abbia deciso di affidargli la nomination del Gioco dell’Anno facendolo salire sul palco lo scorso 7 dicembre. “L’immaginazione, la passione e l’ingegno tecnico dei sei candidati per il Gioco dell’anno sono stati davvero stimolanti“, ha dichiarato, introducendo la categoria prima di nominare Baldur’s Gate 3 come vincitore.
Anche se, apparentemente, Chalamet non ha fatto nulla di eclatante dichiarando il videogioco dell’anno come presentatore su un palco, per gli appassionati del settore si è trattato davvero di evento “fondamentale” e considerato “un atto di coraggio” per un giocatore che, almeno fino due anni fa, “pensava che i suoi giorni trascorsi a cambiare i controller Xbox per applicare lo strato perfetto di vernice rossa Mountain Dew Code fossero un difetto sul suo premio carriera di attore vincolata“