La situazione a Gaza peggiora di giorno in giorno. La popolazione è allo stremo e dipendente da aiuti internazionali, ma le famiglie dei leader di Hamas non sembrano preoccuparsene. Le Idf hanno condiviso sul loro profilo di X le ricevute di acquisti fatti dal figlio del capo politico dell’organizzazione terroristica, Ismail Haniyeh: 22.430 dollari spesi per gioielli di lusso.
$22,430 worth of jewelry could have been put toward the purchase of fuel, electricity, water, etc…
While the son of Hamas’ head of the political bureau, Ismail Haniya, is purchasing thousands of dollars of luxury jewelry, Gazan civilians are left with nothing.
Here are the… pic.twitter.com/2sgecR0QQZ— Israel Defense Forces (@IDF) December 8, 2023
“Avrebbero potuto essere utilizzati per comprare acqua, carburante, elettricità. Mentre il figlio di Haniyeh acquista gioielli, ai civili di Gaza non resta nulla”, hanno scritto le forze armate israeliane nel post pubblicato venerdì 8 dicembre. Questo sfregio al popolo della Striscia è solo l’ennesima conferma del fatto che le condizioni di vita dei palestinesi sono in fondo alla lista di priorità dell’organizzazione terroristica. Già all’inizio di novembre due membri di spicco del movimento, Khalil al-Hayya e Taher El-Nounou, avevano esplicitamente dichiarato in un’intervista che il loro obiettivo è “la guerra permanente” contro Israele e non “migliorare la situazione a Gaza”.
Altri leader, invece, vivono lontani dalla Striscia circondati dal lusso e gestiscono patrimoni miliardari. La rivista araba Al-Mallaja ha stimato attorno ai tre miliardi di dollari la fortuna del numero due di Hamas, Musa Abu Marzuk, mentre l’ex capo politico Khaled Mashal dovrebbe averne a disposizione circa quattro. L’attuale leader Ismail Haniyeh vive a Doha dal 2020 e i suoi figli, Hazem e Maaz, non solo hanno potuto lasciare facilmente l’exclave tra le proteste della gente comune bloccata lì, ma gestino anche l’immenso patrimonio immobiliare della famiglia. Mosab Hassan Yousef, figlio di uno dei fondatori di Hamas e suo acerrimo oppositore, ha denunciato più volte la corruzione dei vertici del movimento, sottolineando che “scatenano una nuova guerra ogni volta che hanno bisogno di soldi” e costringono la popolazione di Gaza a subire le conseguenze delle loro azioni contro Israele “per soddisfare la loro sete di potere e le loro ambizioni politiche”.
Gli abusi del movimento ai danni dei civili, però, non si limitano ai leader. Ogni giorno, infatti, emergono nuove testimonianze di come i terroristi utilizzino strutture ospedaliere, scuole e abitazioni private come basi operative, nascondendovi armi ed equipaggiamento. Poco dopo l’inizio del conflitto, inoltre, è emerso sui social network un video in cui gli uomini dell’organizzazione terroristica smontavano un acquedotto costruito grazie ai fondi internazionali, per utilizzare i tubi nella costruzione di missili.