Nel derby dei cerotti occhi puntati sul mistero CDK

Nel derby dei cerotti occhi puntati sul mistero CDK

Milano È il derby dei cerotti. Tra Atalanta e Milan possono collezionare insieme un gran bel numero di assenti, difensori nella stragrande maggioranza degli iscritti, a dimostrazione che il mal comune non è affatto un mezzo gaudio. Anzi: è un bel problema specie se si tiene conto del fatto che solo a gennaio (col mercato riaperto) si può prevedere l’arrivo di qualche rinforzo (Miranda dal Betis, Gabbia rientro dal prestito al Villareal e Popovic, classe 2006, per la primavera). A Bergamo sono dichiarati fuori lista Toloi, Djimsiti e Palomino con Kolasinac in forse, da Milanello non sono partiti Kjaer e Leao oltre ai soliti noti Kalulu, Thiaw, Pellegrino, Sportiello e Okafor e già questo malinconico elenco sottrae alla sfida molte risorse indispensabili. «Anche il Milan ha le nostre stesse defezioni importanti, dobbiamo fare come loro» è l’ammonimento di Gasperini che cita addirittura a esempio la «resilienza» rossonera dinanzi al gran numero di infortunati. Sul tema, Stefano Pioli ha addirittura una visione un po’ meno romantica e un pizzico più orgogliosa. Dinanzi alla famosa frase di Batman («o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo») il tecnico del Milan è pronto a sentirsi invece «né eroe né vittima ma lavorando per il Milan uno disposto ad assumere oneri e onori» che vuol dire prendersi le responsabilità collettiva di questa emergenza che dura troppo tempo per essere codificata come normale conseguenza dello stress da calendario fitto.

No, non è così e persino la prudenza decisa ieri nel non trascinare Leao in panchina è la conferma del nervo scoperto di tutto lo staff. Di qui l’unico recupero rispetto alle precedenti sfide è quello di Giroud (squalifica scontata) con un solo ricambio a disposizione (Jovic) mentre Okafor è ancora fuori uso. Per questo motivo l’altra notizia della sera riporta Atalanta e Milan ad accendere i riflettori sul conto di CDK, il vero mistero oneroso del mercato passato rossonero che molte polemiche ha generato, a Milanello e dintorni. Per Paolo Maldini, che l’ha inseguito per tutta l’estate pagandolo una fortuna (35,5 milioni di euro) il talento belga «a quell’età va coccolato, protetto e accompagnato». Per Gasperini che lo allena da qualche mese, giocando contro il Milan, «dovrebbe avere super motivazioni». Solo Pioli che l’ha seguito con particolare attenzione («gioca in un ruolo più offensivo») fa il tifo perché non faccia sfracelli.

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