Un anno fa aveva firmato un week end epico, fra podio, operazione alla mano e vittoria. In superG, però, non vinceva da due anni: era val D’Isere e, in premio, si portò a casa Amrbosi, una mucca che oggi ha già una discendenza. Sofia Goggia, a 31 anni, torna a prendersi anche la più secca delle gare veloci, quella senza prove e tutta incognite. E lo fa a Sankt Moritz, sulla Corviglia del destino, accendendo anche una nuova puntata del derby con Federica Brignone, ieri quinta e scontenta, per un errore sul finale, senza il quale sarebbe stata probabilmente un’altra bellissima doppietta azzurra.
Si sa: non solo la storia, nemmeno lo sci si fa con i se e con i ma. La valanga rosa a trazione Fede e Sofia segna, per ora, un nuovo pareggio: 23 vittorie a testa, con 6 superG per Goggia, che ha più vittorie in discesa, e 8 superG per Federica che, dalla sua, ha anche gigante e combinata. Velocista l’una, polivalente l’altra: fortissime entrambe.
«Questa conta è più una fissa di voi giornalisti, ma credo faccia bene allo sport italiano», spiega Sofia. «Io a questa gara non mi appassiono molto, penso più alla mia sciata», precisa Federica, in un giorno nero per l’umore dove la nebbia, che tanto la aveva esaltata nella doppietta in gigante di Mont Tremblant, ieri l’ha confusa sul dosso finale, relegandola quinta ad 121. Goggia ha segnato, con la prima vittoria stagionale, lo sbarco della coppa in Europa: fra i suoi obiettivi dichiarati per la stagione ci sono un gigante più solido e la crescita in superG: «Vorrei dare una sorellina alle coppette di discese». Ed il dado pare tratto anche se «la concorrenza è agguerritissima», dice lei, non solo guardano al podio con Cornelia Huetter (95/100) e Lara Gut Behrami (102). «Mi sento un po’ sorpresa e, nonostante i distacchi dalle mie avversarie, non sono contenta perché spesso sono andata lunga, ma su quelle rampe che ti davano velocità, li sì, ho saputo interpretare bene», chiude la bergamasca.
«Sono arrabbiata perché so di poter far meglio, ma quell’errore mi è costato 7/10, non abbastanza per vincere, ma per un podio si», l’analisi della valdostana.
Nella mischia spunta anche Marta Bassino, settima, «Pronta a riprovarci in discesa dopo un superG che non faceva per me».
Esce invece a pezzi, con una frattura all’osso sacro che la terra lontana dalle piste diverse settimane, Elena Curtoni che, proprio un anno fa, qui aveva vinto in superG davanti a Goggia con la mano rotta. Un anno dopo, il vento del Maloia soffia ancora per le azzurre e oggi c’è la discesa (dirette Raisport ed Eurosport 10.30).
Anche i signori sbarcano in Europa: mentre i velocisti restano ancora al palo, oggi, in Val d’Isere va in scena il primo gigante della stagione (dirette 9.30 e 13).