La Tunisia insidia l’Italia: cosa svelano i dati sul consumo di pasta

La Tunisia insidia l'Italia: cosa svelano i dati sul consumo di pasta

Che l’Italia sia leader nella pasta e nella pizza è un fatto risaputo in tutto il mondo. Non solo per la produzione magistrale e di altissima qualità, ma anche per il consumo di questi alimenti. Gli italiani assumono infatti più pasta di qualsiasi altro popolo al mondo.

Ogni anno una persona nel nostro Paese mangia mediamente 23 kg di primi piatti tra spaghetti, maccheroni, gnocchi, pennette, fusilli e molti altri formati diffusi sia su scala nazionale che locale. Più o meno una porzione giornaliera di oltre 60 g, neanche troppo a dire il vero. Questa tradizione culinaria è comunque favorita dalla storia della cucina italiana e riguarda la quasi totalità della popolazione: secondo alcuni dati risalenti all’anno precedente, 8 italiani su 10 consumano abitualmente pasta a pranzo o a cena.

Al secondo posto c’è una nazione africana, la Tunisia, dove si registra un consumo annuale pro capite del valore di 17 kg. In terza posizione c’è poi il Venezuela con 15 kg ciascuno, mentre fuori dalle prime tre spicca la Grecia (12 kg), che con l’Italia condivide la dieta mediterranea. Quinto invece il Perù con 10 kg.

A prima vista un dato che risalta immediatamente è l’assenza dell’Asia. Il motivo in realtà è presto detto: a Oriente la pasta non è mai riuscita a soppiantare il riso, la cui culla è proprio questo continente. Cinesi, vietnamiti e thailandesi coprono il fabbisogno di carboidrati con il riso. Ma non solo. Il numero di celiaci e intolleranti al glutine è maggiore nei Paesi asiatici che in Occidente.

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