Sanremo satanico, una preghiera per Meluzzi: le parole della settimana

Sanremo satanico, una preghiera per Meluzzi: le parole della settimana

Proviamo a dare un po’ di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti.

Taylor Swift la nuova Madonna

Il conglomerato del potere riassunto nel Time elegge Taylor Swift a persona dell’anno. La bellissima cantante americana incarna la nuova femminilità femminista americana, ma in modo moderato, appoggia il politicamente corretto, ma senza esagerare, raccoglie la tradizione country americana, ma mettendoci un po’ di pop. Insomma, non scontenta realmente nessuno e diventa una sorta di nuova Madonna. Nel senso più religioso del termine. Di questo dobbiamo accontentarci per opporci all’anima più nera dell’era in cui viviamo. Basterà?

Sanremo satanico

La corsa ai numeri aveva già portato Sanremo ai minimi storici in termini di valore dei testi, ma sembra che quest’anno il Festival si candidi ad essere la voce ufficiale dell’inferno. Avendo già fatto precise scelte per i big, per misteriosi motivi discografici, ci ritroveremo con i bei testi di Rose Villain (il nome ha già sapore satanico) “a mangiare cuori di rappеr come Dahmer”, con le “Ali nel catrame, sono un angelo infame”, ricordando che “Anche la droga non basta, ma non voglio smettere”. E allora inneggiamo per bene alla droga con i testi dei La Sad: “Ora sono il boss dei farmaci”, “Ma i buchi dentro il mio cuore li ho riempiti con la droga”, senza farsi mancare inni alla depressione suicida “E sono vivo per sbaglio in un mondo che muore” e magari qualche velato incitamento all’omicidio: “Tu sei già morta per me”. Se alimentiamo intere generazioni con questo antieroismo, non meravigliamoci se continuiamo a leggere certe notizie di cronaca.

Econarcisisti a San Marco

E intanto ecco l’ennesima liturgia della nuova religione, dopo aver interrotto una Messa a Torino, vandali econarcisisti sparano fango sul muro della basilica di San Marco. Il loro dogma, nella sua follia, è semplicissimo ed è riassunto nelle parole che hanno seguito il vandalismo: “Venezia a breve sarà sott’acqua, non ci sarà più niente di tutto questo. Sarà coperta dal fango e moriremo. Se amate questa città così come l’amiamo noi, chiedete insieme a noi al governo di eliminare i combustibili fossili”. Sono convinti di avere il potere di salvare Venezia guidando una Tesla. Ecco la nuova chiesa del narcisismo patologico.

La Bibbia queer

Per fortuna che a risolvere tutti questi problemi e il proliferare del maligno c’è la Chiesa cattolica apostolica romana. Dal suo grembo infatti arriva la Bibbia queer, pubblicata dalle Dehoniane e dedicata nientepopodimeno che a Michela Murgia. Chiara sin dall’inizio, quest’opera afferma “Il Dio biblico è un Dio queer”. Andatevi a vedere cosa significano le parole “queer” in inglese e “blasfemia” in italiano. Chissà quante copie ne regaleranno a Casarini. E chissà che successone sarà il prossimo anno la raccolta dell’8 per mille.

Il più bello d’Italia si fa prete

E intanto Edoardo Santini, un ventunenne che 4 anni fa ha vinto il concorso del più bello d’Italia, inizia il percorso per diventare prete. La bellezza salverà il mondo, o forse lo sta già salvando e quindi un caro augurio a questo giovane dal profondo del cuore, perché possa trovare la strada luminosa verso se stesso. Speriamo solo non diventi vittima di qualche predicatore della Bibbia queer.

Una preghiera per Alessandro Meluzzi

Chissà che ne pensa di tutto questo l’amico Alessandro Meluzzi, ricoverato pochi giorni fa al Bufalini a Cesena. Mi pregio di aver scritto insieme a lui tre libri, in anni oramai lontani. È disgustoso vedere avversari accanirsi su una persona in difficoltà di salute, facile prendersela con chi non può reagire. Con un post sul suo profilo viene chiesto di pregare uniti la coroncina della medaglia miracolosa. Con quella facciamogli il migliore augurio di pronta guarigione. E poi magari va a finire che quella è la soluzione a tutto quello che abbiamo letto sin qui.

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