Vanno a trovare la madre in ospedale ma scoprono che è morta: “Il letto era vuoto”

Vanno a trovare la madre in ospedale ma scoprono che è morta: "Il letto era vuoto"

Una vicenda che ha dell’incredibile, quella capitata ai figli di Fogliana Brini, deceduta nell’ospedale di Palestrina (Roma) lo scorso venerdì 1 dicembre: ricoverata per effettuare delle trasfusioni a causa di bassi livelli di emoglobina, la donna è deceduta improvvisamente, ma nessuno si è occupato di informare i suoi familiari.

La scoperta è avvenuta in modo casuale, quando Alessandro D’Ambrosi, uno dei figli, si è recato a fare visita alla madre: solo in quel momento lui e la sorella hanno appreso la triste notizia. A sconvolgere ancora di più il fatto che il personale li aveva rassicurati sulle condizioni dell’anziana:“Ci dicevano che stava bene, ma in realtà era già mancata”, raccontano i due a Il Messaggero.

I familiari di Fogliana, intenzionati a far luce sulla vicenda, hanno presentato un esposto ai carabinieri. Dal canto suo, il direttore generale della Asl Giorgio Santonocito, ha dichiarato che “sono in corso verifiche interne”. Alessandro e Paola D’Ambrosi spiegano cosa è accaduto nei giorni compresi tra il ricovero e la morte della madre.

L’86enne, ospite della Rsa Turati di Zagarolo a Roma, sarebbe dovuta esser trasferita a Roma per ricevere le trasfusioni di cui aveva bisogno, ma era risultata frattanto positiva al Covid.“Ci hanno comunicato che per la trasfusione dovevamo recarci all’ospedale di Palestrina”, ricorda Paola. Dopo il ricovero, l’anziana aveva iniziato a ricevere le cure previste a partire dalla giornata di martedì. Già dal giorno successivo, stando a quanto riferito dal personale medico, le condizioni di salute della paziente avevano iniziato a migliorare sensibilmente, e giovedì sembrava essere tutto risolto.

“Anche io ero positiva, non potevamo vederla, ma ci telefonavano per aggiornarci”, spiega ancora Paola. “Il medico al telefono ci ha assicurato che sarebbe tornata alla Turati non appena fosse risultata negativa”. Solo una questione di tempo, quindi, almeno in apparenza: venerdì 1 dicembre “un medico ci ha comunicato che, non avendo eseguito l’emocromo che lui aveva prescritto, dovevamo aspettare ancora”.

A un certo punto, tuttavia, dall’ospedale nessuno si è improvvisamente più fatto sentire. Sabato, quindi, i fratelli contattano telefonicamente il reparto. “Una donna, probabilmente un’infermiera, ci ha rassicurato, dichiarando che in pronto soccorso la giornata era stata molto intensa ma che la mamma era stabile”. Domenica ancora nessuna comunicazione, per cui Alessandro decide di recarsi di persona al pronto soccorso: quando chiede di poter vedere la madre, trova solo un lettino vuoto. L’uomo pensa che abbia già fatto ritorno alla Rsa, ma finalmente viene informato del fatto che la donna è morta alle 21:40 di venerdì, ovvero due giorni prima, senza che nessuno avvisasse i familiari. Un episodio gravissimo, su cui è necessario far luce. “Una donna di 86 anni può anche morire”, aggiungono in conclusione i figli di Fogliana, “ma calpestare così la dignità di una persona e dei suoi familiari è inaccettabile”.

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