Don Biancalani, il quartiere contro il prete dei migranti: “Persona dannosa”

Quelle ombre su don Biancalani, prete disobbediente che pensa solo agli immigrati

Risolvere il problema una volta per tutte. Anche con l’allontanamento da Vicofaro di don Massimo Biancalani da parte della Diocesi, qualora la situazione lo richiedesse. Lo chiedono a quanto pare gli abitanti della frazione di Pistoia che accoglie da anni oltre un centinaio di giovani stranieri, ospiti del “prete dei migranti”. A farsi portavoce di questa istanza è il Comitato residenti per Vicofaro, che ha da tempo puntato il dito contro le criticità emerse in più occasioni a margine della struttura d’accoglienza, fra episodi di degrado e di spaccio di droga dei quali si sarebbero a loro detta resi protagonisti in passato alcuni degli stranieri ospiti del parroco. I vicofaresi hanno quindi più volte contattato le istituzioni, dal Comune al prefetto passando per la Diocesi di Pistoia, per chiedere un intervento risolutivo sia nel loro interesse che in quello dei migranti.

L’ordinanza di sgombero firmata nei mesi scorsi dal sindaco di Pistoia non risulterebbe tuttavia essere ancora stata attuata, nonostante l'”emergenza tubercolosi” (scoppiata la scorsa estate a seguito del ricovero in ospedale di un migrante ospite della struttura) che la mise in stand-by sia ormai alle spalle da diverse settimane. E in una nota, il Comitato è tornato adesso a farsi sentire. Chiedendo all’occorrenza anche la rimozione di don Biancalani dall’incarico di parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore, per essere destinato eventualmente ad un’altra parrocchia del territorio e ritrovare quella situazione di sostanziale normalità e sicurezza che a Vicofaro manca a quanto sembra dal 2016. “I cittadini residenti ne chiedono a voce alta il suo immediato allontanamento, se necessario – si legge nel comunicato inviato al Giornale da uno dei residenti e promosso dal Comitato – perché ritenuto persona dannosa per l’intero quartiere, venendo meno alle mansioni demandate ad un sacerdote”.

Nelle scorse ore, forse a seguito delle nuove proteste, sembrerebbe esserci stata qualche novità: dalla navata della chiesa sono se non altro spariti i materassi e i giacigli di fortuna sui quali dormivano alcuni migranti, per una sistemazione che a detta di chi vive la zona rendeva difficoltosa la partecipazione alle funzioni religiose. I posti letto sono stati a quanto sembra spostati in altri locali della parrocchia, anche a seguito dell’acquisto da parte della Diocesi di Pistoia di alcuni letti a castello. E il prossimo 17 dicembre dovrebbe essere il vescovo Fausto Tardelli a celebrare la messa. Al tempo stesso, è stato affidato l’incarico ad alcune ditte specializzate di disinfestare i locali (a causa della presenza di piccioni, sembrerebbe) e di pulire a fondo gli ambienti della chiesa. L’ultima rimostranza dei residenti sembrerebbe insomma aver portato la Diocesi ad accoglierne parte delle istanze. Basterà?

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