Il numero 1522 proiettato sulla facciata di Palazzo Chigi e la scritta “Non sei sola”. Così Giorgia Meloni ha voluto celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023, che sarà domani. “Le ricorrenze servono a tenere acceso un riflettore, ma quando una donna muore ogni tre giorni quel riflettore è acceso continuamente“, ha spiegato il presidente del Consiglio. Insieme a lei, ad accendere la scritta, anche i ministri dello Sport e delle Pari opportunità, Andrea Abodi ed Eugenia Roccella. Con loro, poi, decine di campioni e rappresentanti del mondo dello sport.
Quest’anno, il 25 novembre cade in un momento molto particolare per il Paese. L’omicidio di Giulia Cecchettin è una ferita ancora aperta e proprio nella giornata di domani l’autore di questo brutale omicidio tornerà in Italia per sottoporsi alla giustizia del nostro Paese. “Il valore della giornata che si celebra domani sia soprattutto quella chiaramente di continuare a fare sensibilizzazione su questo tema e sia soprattutto una ricorrenza che serve a tutti quelli che possono fare qualcosa per fare i conti con il proprio lavoro, per fare i conti con quello che è stato fatto, con quello che ancora può essere fatto“, ha aggiunto il premier.
“Stasera ci sono tanti campioni dello sport e li ringrazio per la loro sensibilità. Dobbiamo andare a fondo ai problemi per dare risposte alle donne italiane e far sapere loro che non sono sole, che c’è un numero che si può chiamare sempre se si ha paura“, ha detto ancora il presidente del Consiglio. Le norme ci sono, ha aggiunto Giorgia Meloni, così come le istituzioni sono presenti “e le donne italiane devono saperlo. Quando si pensa che avere paura è normale non lo è, quando si pensa che l’amore può fare male, quello non è amore“. Il premier ha proseguito nel suo appello: “Siamo libere e non c’è nessuno che può pensare di possederci. Le istituzioni ci sono“.
Questo governo non si gira dall’altra parte e sta provando a intervenire per migliorare la situazione: “Abbiamo aumentato i fondi per i centri antiviolenza, abbiamo approvato una legge contro la violenza sulle donne all’unanimità e quella legge rende più efficaci gli strumenti di prevenzione perché la velocità può salvare la vita di una persona“. C’è ancora tanto da fare, ha concluso Meloni, e “credo che vada fatto perché non basta“.