L’enogastronomia attira turisti e piace agli italiani. Questo è quanto conferma il giro d’affari dell’industria legata al settore in questione che ammonta a 30 miliardi di euro. La cucina del Belpaese è tra le più amate e conosciute, lo conferma il report TDAC, Coldiretti elaborato dal MiTur su dati Sprinklrche che sono stati presentati in occasione del Forum internazionale sul turismo. Ecco tutti i dati.
Chi parla di enogastronomia
L’enogastronomia italiana, si sa, è particolarmente apprezzata. Infatti i turisti che si recano nel Belpaese nel periodo estivo contribuiscono ad alimentare economicamente il settore. Le menzioni in merito a questa tematica sono diverse. Nel mese di agosto sono 91 mila le menzioni in merito al tema. Non mancano gli eventi enogastronomici che attirano i visitatori. Considerando un periodo temporale che va da novembre 2023 a ottobre 2023 è alto il livello di gradimento della categoria “Food and Beverage” che accusa un leggero calo nel periodo estivo, probabilmente dovuto all’incremento dei flussi turistici in alta stagione.
Le regioni e le tematiche
Il turismo enogastronomico viene citato da tantissimi italiani. La Lombardia in un anno ha ricevuto più di 18,7 mila menzioni, l’Emilia Romagna 18,1 mila, poco sotto la Campania con 16,2 mila. Anche Toscana e Sicilia sono state protagoniste delle conversazioni culinarie con rispettivamente 15,3 e 15 mila menzioni. La regione che però è in testa a tutte è il Lazio viene chiamata in causa circa 56,3 mila volte in un anno. Ma quali sono gli argomenti? Si parla di cucina stellata e gourmet ma gli italiani sono particolarmente interessati al vino (32,5%) e al cibo (48,4%). Si parla anche di birra, caffè e olio, prodotti molto conosciuti nella dieta mediterranea italiana. Nella classifica degli interessi troviamo inoltre un interesse marcato per i ristoranti stellati, per il gourmet e lo Street Food. Anche gli alimenti vegetariani e vegani vengono citati assieme al fusion.
Il punto sul turismo
Sul fronte del turismo, il rapporto evidenzia che nel corso del primo semestre del 2023 l’affluenza nelle strutture ricettive italiane si è avvicinata ai livelli record registrati nel 2019, registrando una diminuzione del 1,7% nelle presenze e dello 0,1% nei passeggeri dei voli. Con il 2023 ancora da concludere, si prevede che questi dati si attestino su valori paritari, se non addirittura con un incremento, considerando l’aumento del 22% nelle prenotazioni aeree rispetto all’anno precedente, durante la stagione autunnale.